La sonda spaziale NASA Parker Solar Probe ha completato un nuovo passaggio ravvicinato del Sole

La sonda spaziale NASA Parker Solar Probe ha completato un nuovo passaggio ravvicinato del Sole

Secondo quanto riportato nelle scorse ore, la sonda spaziale NASA Parker Solar Probe ha completato un nuovo passaggio ravvicinato del Sole arrivando a una distanza di 6,2 milioni di km dalla superficie e con una velocità di 687 mila km/h.

di pubblicata il , alle 18:28 nel canale Scienza e tecnologia
NASA
 

Lo studio del Sole è un aspetto fondamentale per diversi motivi. Conoscere nel dettaglio il funzionamento della stella, le sue caratteristiche e avere un sistema di allerta per le espulsioni di massa coronale per evitare che satelliti, missioni spaziali (ma anche strutture di terra) possano subire danni. Ci sono diversi telescopi terrestri che osservano il Sole, così come telescopi spaziali e missioni ad hoc. Tra queste una delle più importanti è quella della sonda spaziale NASA Parker Solar Probe.

Già in passato avevamo scritto di come questa sonda avesse raggiunto distanze (relativamente) contenute dalla superficie solare fino a 7,26 milioni di km a velocità relative anche di oltre 600 mila km/h. Il 19 giugno la sonda spaziale NASA Parker Solar Probe ha eseguito un nuovo flyby del Sole, il 24°, a una distanza record di appena 6,2 milioni di km dalla superficie della stella.

I dati raccolti saranno scaricati attraverso il Deep Space Netowork nei prossimi mesi. Nel frattempo la sonda spaziale resterà in orbita intorno al Sole raccogliendo ulteriori informazioni fino a quando la missione vedrà una revisione e nuovi potenziali obiettivi nel 2026.

L'orbiter ha superato indenne anche questo avvicinamento alla superficie solare e ha già contattato il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) il 22 giugno. I sistemi sembrerebbero funzionare nominalmente e quindi la missione potrà proseguire come da programma. L'APL ha anche riportato come NASA Parker Solar Probe abbia raggiunto una velocità pari a 687 mila km/h in maniera simile a quanto già accaduto durante altri flyby avvenuti a dicembre 2024 e marzo 2025.

Ricordiamo che questa sonda spaziale utilizza uno scudo a base di schiuma di carbonio spesso diversi centimetri per evitare che gli strumenti (e l'hardware) si danneggi. Pur non avendola misurata direttamente, nella zona frontale dello scudo si dovrebbero raggiungere fino a 930°C durante la fase di massima vicinanza. Gli strumenti hanno raccolto dati riguardanti l'attività solare al suo picco nel ciclo di 11 anni ma anche informazioni sul vento solare, brillamenti e espulsioni di massa coronale.

Arik Posner (scienziato del programma Parker Solar Probe) ha dichiarato "Parker Solar Probe rimane in ottima salute, con sia la sonda che i suoi strumenti pronti a continuare la loro missione rivoluzionaria. Il veicolo spaziale continuerà a esplorare l'atmosfera solare mentre il Sole entra nella fase di declino del suo ciclo di 11 anni, fornendo un'opportunità unica per studiare come l'attività solare si evolve e modella l'eliosfera durante questo periodo cruciale".

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