La percezione dei movimenti nello Spazio e l'influenza della gravità: nuovo studio sugli astronauti cinesi
Un nuovo studio realizzato anche sugli astronauti cinesi ha cercato di trovare la correlazione tra gravità (o microgravità) e la percezione dei movimenti biologici. Il tutto sarà utile per le future missioni spaziali di lunga durata.
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Giugno 2022, alle 17:47 nel canale Scienza e tecnologiaCNSA
Questa mattina è stata lanciata la missione Shenzhou-14 con a bordo tre astronauti cinesi (Cai Xuzhe, Chen Dong e Liu Yang). Lanciare equipaggi nello Spazio ha però diverse ricadute, anche di tipo scientifico, che devono essere approfondite con studi pubblicabili e che possano aiutare a comprendere meglio come il corpo umano si adatti a un ambiente diverso, come quello spaziale.
Un esempio è uno studio scientifico che è stato pubblicato recentemente e prende in analisi la percezione del movimento da parte degli esseri umani e del rapporto con la gravità terrestre (che la influenza). Per raccogliere i dati necessari ci si è rivolti anche ai taikonauti della missione Shenzhou-13 che sono stati in orbita per sei mesi e che sono rientrati a Terra nell'aprile 2022. Ecco cosa è stato scoperto.
Percezione dei movimenti nello Spazio e astronauti cinesi: lo studio
Lo studio dal titolo Modulation of biological motion perception in humans by gravity è stato pubblicato su Nature Communications negli scorsi giorni e cerca di capire come lo Spazio e la microgravità possano modificare il comportamento dell'essere umano rispetto a un ambiente più convenzionale (come quello sulla Terra).
Nascendo sulla Terra, gli esseri umani si sono evoluti con la costante presenza della gravità che coinvolge diversi aspetti del nostro corpo. In particolare il cervello si aspetta determinati movimenti da parte di altri soggetti mentre capovolgere lo stimolo può causare una difficoltà nel riconoscimento, nella sua rilevazione e nelle azioni conseguenti.
Quello su cui si sono concentrati i ricercatori dell'Accademia Cinese delle Scienze (CAS) e del China Astronaut Research and Training Center è di coinvolgere gli astronauti cinesi per approfondire la relazione tra percezione dei movimenti e gravità. Si tratta di un campo poco esplorato ma che avrà sempre maggiore importanza quando le missioni spaziali con equipaggio saranno sempre più comuni e diffuse (oltre che lunghe, pensando a quelle verso Marte).
Vivere in condizioni prolungate di microgravità sembra ridurre l'effetto di inversione nella percezione del movimento biologico mentre non sembrano esserci cambiamenti nella percezione dei volti. Questo sembrerebbe quindi far pensare che la gravità abbia nella regolazione dell'analisi del movimento cinematico.
Nello studio si legge che per gli stimoli invertiti, l'accuratezza della risposta del corpo umano tende ad aumentare durante il volo spaziale e si mantiene a un livello relativamente alto fino a metà o un mese dopo il rientro (non si tratta dunque di un processo istantaneo ma cumulativo). Per gli stimoli senza inversione invece, l'accuratezza diminuisce leggermente durante il volo spaziale e torna al livello normale dopo il rientro. Grazie a campioni di controllo effettuati sulla Terra (per esempio con candidati sani che restavano per lungo tempo sdraiati su un letto inclinato) si è anche visto che i fattori ambientali non legati alla gravità non portano a una riduzione dell'effetto di inversione.
In generale si può leggere che "questi risultati forniscono prove sostanziali che la gravità terrestre facilita la percezione visiva dipendente dall'orientamento delle informazioni movimento biologico". In futuro poi potrebbero essere realizzati nuovi studi per approfondire il legame tra gravità (o microgravità) e le modifiche che avvengono all'interno nel nostro corpo e in particolare sulla percezione dei movimenti.
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