La nuova immagine del telescopio spaziale James Webb è della Galassia Ruota di Carro

Dopo le prime immagini mostrate a metà luglio 2022, il telescopio spaziale James Webb ha immortalato una nuova (bellissima) immagine della Galassia Ruota di Carro o ESO 350-40, con la sua particolare struttura.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Agosto 2022, alle 20:28 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Sono passati solo poche settimane dalle prime immagini del telescopio spaziale James Webb che hanno raccolto moltissimi consensi sia tra gli scienziati ma anche tra gli appassionati o i semplici curiosi. Come sappiamo inizialmente la NASA e le altre agenzie coinvolte (tra le quali ESA e CSA) hanno scelto come obiettivi l'esopianeta WASP-96 b, la Nebulosa Anello del Sud, il Quintetto di Stephan, la Nebulosa della Carena e infine un'immagine del campo profondo (la prima a essere svelata).
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Successivamente, all'interno dei documenti di commissionamento del JWST è stata inserita l'immagine di Giove e ancora poco dopo ne è arrivata un'altra del gigante gassoso e quella di un asteroide. Grazie alla scelta degli obiettivi è stato anche possibile fare un primo raffronto con il meno recente telescopio spaziale Hubble, mostrando le potenzialità di un telescopio che rileva i raggi infrarossi su una più ampia parte di spettro elettromagnetico. L'avventura è comunque solo all'inizio e, oltre alle fantastiche immagini che arriveranno, ci saranno anche moltissimi dati (che hanno permesso già di trovare una nuova galassia formatasi "poco dopo" il Big Bang). In queste ore è stata diffusa una nuova immagine catturata dal JWST: si tratta della Galassia Ruota di Carro conosciuta anche come ESO 350-40.
La Galassia Ruota di Carro vista dal telescopio spaziale James Webb
In un post sul blog ufficiale della NASA è possibile osservare quella che è una delle ultime immagini elaborate del JWST. In particolare l'attenzione è ricaduta, come scritto sopra, sulla Galassia Ruota di Carro (o ESO 350-40) con le zone di formazione stellare e sul buco nero che si trova al centro della galassia stessa.
Questa galassia si trova a circa 500 milioni di anni luce dalla Terra costellazione dello Scultore (mentre le dimensioni sono pari a circa 150 mila anni luce di diametro). Il suo fantasioso nome deriva dalla somiglianza con la ruota di carro dove si può notare una zona centrale molto luminosa dalla quale dipartono diversi "raggi" che si congiungono con la zona più esterna (questa struttura prende il nome di "galassia ad anello"), evidenziata dal telescopio spaziale James Webb. La sua struttura è dovuta a una collisione tra una galassia a spirale di grandi dimensioni e una galassia più piccola circa 200-300 milioni di anni fa. Questo scontro ha determinato un cambiamento che ancora non si è concluso e che porterà la galassia a un nuovo volto per i prossimi milioni di anni.
L'immagine catturata dallo strumento MIRI del JWST
Nella zona centrale troviamo molta polvere (che emette una grande quantità di raggi infrarossi essendo calda) e ammassi stellari di grandi dimensioni. Nella zona esterna invece troviamo zone di formazione stellare (grazie al gas circostante) e supernove.
Per l'osservazione è stato utilizzato lo strumento NIRCam del telescopio spaziale James Webb a una lunghezza d'onda compresa tra gli 0,6µm e i 5µm che consente di vedere "attraverso la polvere" rivelando un maggior numero di stelle rispetto alla luce visibile (come nel caso di Hubble). Nell'immagine i dati raccolti da NIRCam sono colorati di blu, arancione e giallo. Ricordiamo infatti che essendo un telescopio a infrarossi le immagini sono necessariamente modificate per poter essere osservate dai nostri occhi. Quella che rimane inalterata è la coerenza dei dati acquisiti.
Oltre a NIRCam è stato impiegato anche MIRI (con i suoi dati che sono colorati in rosso), come nel caso della Messier 74. Questo ha permesso di vedere le zone della Galassia Ruota di Carro ricche di idrocarburi, polvere di silicati. Come scritto, questo è solo l'inizio. Il nuovo telescopio spaziale ha una missione principale di cinque anni mentre una estesa che dovrebbe portare la sua vita operativa fino a dieci. Inoltre c'è la possibilità che si arrivi fino a venti anni di osservazioni (grazie al propellente risparmiato durante il lancio).
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