La NASA sta sviluppando palloni sonda per cercare vita nelle nuvole di Venere
La NASA e il JPL stanno sviluppando dei palloni sonda avanzati, chiamati aerobot, in grado di volare nell'atmosfera di Venere per studiarne la composizione oltre a rilevare informazioni sulla superficie. I primi test sono stati eseguiti in Nevada.
di Mattia Speroni pubblicata il 11 Ottobre 2022, alle 16:08 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Nella seconda metà del 2020 era emersa la possibilità che nell'atmosfera di Venere fosse presente fosfina, una molecola utilizzata come biomarcatore e che potrebbe essere collegata alla presenza di processi biologici e quindi vita. L'annuncio fece il "giro del Mondo" anche tra i meno appassionati di Scienza e Spazio e la sua rilevanza fu tale che anche l'amministratore della NASA del tempo (Jim Bridenstine) dichiarò che bisognava dare priorità al secondo pianeta del Sistema Solare.
Alla fine di gennaio 2021 però una migliore analisi dei dati portò a capire che quella che si pensava fosse fosfina in realtà era anidride solforosa (che non è un biomarcatore). Questo raggelò gli animi anche se diverse missioni spaziali sono comunque state programmate per dirigersi verso Venere e studiarne atmosfera, superficie e composizione (DAVINCI+ e VERITAS oppure EnVision). Una delle idee più interessanti riguarda la possibilità di non arrivare fino alla superficie (dove il calore e pressione sono elevatissimi e piove acido solforico) ma piuttosto rimanere "sospesi" tra le nuvole ad alta quota. Per questo il JPL e la NASA stanno studiando dei palloni sonda chiamati aerobot.
La NASA e i palloni sonda per studiare l'atmosfera di Venere
L'idea di studiare l'atmosfera del pianeta roccioso del Sistema Solare interno attraverso questo genere di dispositivi (dai droni a mongolfiere o palloni sonda) non è nuova ed è stata messa in pratica in maniera rudimentale dall'Unione Sovietica con Vega 1 e Vega 2 nel 1984. Ovviamente tra l'idea e la progettazione e realizzazione ci sono diversi ostacoli da superare, compresa la parte ingegneristica e trovare i finanziamenti per la missione.

Ora sembra che al JPL qualcosa si stia muovendo con i primi test degli aerobot che sono stati portati a termine nel deserto del Nevada. Il progetto prevede un orbiter che resterà in orbita intorno al a Venere mentre i palloni sonda saranno rilasciati per restare all'interno dell'atmosfera del pianeta (negli strati più alti). Il dispositivo avrà un pallone contenente elio del diametro esterno di 12 metri (c'è un doppio pallone, uno dentro l'altro). La strumentazione sarà invece posizionata più sotto.
Sulla Terra i primi test si sono svolti fino a una quota di un chilometro. Si è scelta questa altitudine perché le condizioni sono simili a quelle che si trovano a 55 km di quota sopra la superficie venusiana permettendo di iniziare a raccogliere dati.

Jacob Izraelevitz (del JPL) ha dichiarato "siamo estremamente soddisfatti delle prestazioni del prototipo. È stato lanciato, ha dimostrato manovre ad altitudine controllata ed è stato recuperato in buone condizioni dopo entrambi i voli". I dati raccolti in questi test ora serviranno a migliorare i futuri esemplari e arrivare a dispositivi in grado di essere effettivamente lanciati. La missione prevede che gli aerobot potranno resistere fino a 100 giorni nell'atmosfera volando da est a ovest. Inoltre questi palloni sonda potranno modificare la quota (da 52 km fino a 62 km pompando l'elio dal contenitore al pallone e viceversa) per rilevare le differenze di composizione a varie altezze.
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