La luna di Giove, Ganimede, vista agli infrarossi grazie a JIRAM di NASA Juno

NASA Juno, la sonda in orbita intorno a Giove, ha completato la mappatura agli infrarossi del satellite naturale Ganimede grazie a tre passaggi ravvicinati con il primo realizzato alla fine del 2019 mentre l'ultimo a Luglio 2021.
di Mattia Speroni pubblicata il 09 Agosto 2021, alle 07:31 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
All'inizio di Giugno abbiamo scritto del fly-by ravvicinato della sonda NASA Juno attorno alla luna di Giove, Ganimede. Quell'incontro ha dato modo agli scienziati di riprendere la superficie ghiacciata del satellite naturale con un dettaglio molto elevato permettendo di continuare a conoscere questo mondo lontano.
In questi giorni la NASA ha rilasciato nuove immagini, questa volta catturate con lo strumento chiamato JIRAM, Jovian Infrared Auroral Mapper. La mappatura sfruttando l'emissione a infrarossi permette di scoprire ulteriori informazioni andando così a indagare sia la superficie che l'oceano sottostante.
Le nuove immagini di Ganimede vista da NASA Juno
L'agenzia spaziale è riuscita a raccogliere una mappatura dettagliata di Ganimede grazie a tre fly-by (compreso l'ultimo del 20 Luglio) di NASA Juno. JIRAM è stato pensato principalmente per riprendere Giove, ma lo stesso strumento è "adattabile" anche per osservare i suoi satelliti.
La mappatura, come scritto sopra, è avvenuta con tre passaggi il 26 Dicembre 2019, il 7 Giugno 2021 e il 20 Luglio 2021. La minore distanza raggiunta è stata con il secondo passaggio arrivando a soli 1046 km dalla superficie (mentre negli altri due casi si è arrivati a circa 100 mila km e 50 mila km).
Grazie ai dati è stato possibile determinare che il ghiaccio d'acqua ai poli ha una grana fine dovuta alle particelle cariche che arrivano da Giove e che vengono deviate dal campo magnetico di Ganimede.
A latitudini inferiori il campo magnetico del satellite riesce a schermare meglio la superficie. Questo permette la presenza di componenti come sali e molecole organiche che non vengono distrutte dall'interazione con le particelle cariche.
Grazie all'estensione della durata della missione NASA Juno fino a Settembre 2025 ci sarà modo di raccogliere altri dati su Giove e i suoi satelliti. In futuro inoltre la missione ESA JUICE darà un nuovo contributo alle missioni scientifiche nel Sistema Solare esterno focalizzandosi in particolare sulle lune gioviane. Per chi volesse trovare le immagini catturate dalla sonda Juno, è presente un archivio in un sito ad hoc realizzato dalla NASA.
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