La capsula di Varda Space è rientrata correttamente dallo Spazio dopo mesi in orbita
Dopo il lancio di giugno 2023, la capsula di Varda Space è rientrata correttamente dallo Spazio dopo mesi in orbita bassa terrestre (LEO). Al suo interno erano presenti alcune fiale contenenti un farmaco per il trattamento dell'HIV.
di Mattia Speroni pubblicata il 25 Febbraio 2024, alle 19:36 nel canale Scienza e tecnologiaRocket LabVarda SpaceNASA
Negli scorsi mesi abbiamo assistito al rientro della capsula della missione NASA OSIRIS-REx che ha portato sulla Terra i campioni di regolite dell'asteroide Bennu raccolti nel 2020. Ora sappiamo che la quantità totale è pari a 121,6 grammi, superiore alle prospettive iniziali che vedevano un successo con 60 grammi. Negli scorsi giorni, sempre nella stessa zona dello Utah (nello Utah Test and Training Range), è rientrata anche un'altra capsula che però aveva una scopo differente. Si tratta della capsula della missione W-1 di Varda Space.
You can see a @RocketLab Photon out the window! Big thank you to your team, @Peter_J_Beck, for turning a satellite into a home for the last 8 months and capping it off with a successful multi-day maneuver operation. One for the books. pic.twitter.com/KM3JWexwYE
— WillBruey (@WillBruey) February 22, 2024
Questa capsula fu lanciata con la missione Transporter-8 di SpaceX a giugno 2023 ed è rientrata alle 22:40 del 21 febbraio 2024 (ora italiana). La missione è stata un successo per quanto riguarda la parte operativa ma saranno i successivi test sul carico utile a permettere di capire se questo genere di operazioni avrà un futuro.
La capsula di Varda Space è rientrata dallo Spazio
In particolare all'interno della capsula erano presenti delle fiale di Ritonavir, un farmaco che viene utilizzato per il trattamento dei pazienti che hanno contratto un'infezione da HIV (il farmaco agisce come inibitore della proteasi). Si sta pensando alla possibilità, per esempio, di creare nuove forme cristalline che potrebbero essere più semplici da produrre o con effetti differenti. Questo era solo un primo test ma potrebbe aprire nuovi scenari di test e produzione in orbita sfruttando le condizioni particolari di microgravità.
Dallo Utah la capsula, di circa 90 cm di diametro e con massa inferiore ai 90 kg, è stata inviata alle strutture di Varda Space a Los Angeles per le ispezioni post-volo e successivamente le fiale saranno invece analizzate nei laboratori di Improved Pharma. La missione W-1 è prima dimostrazione di produzione farmacologica nello Spazio al di fuori della Stazione Spaziale Internazionale permettendo così di scegliere altri profili missione non legati ai lanci diretti verso la ISS.
Questa missione ha visto la collaborazione tra diverse società e agenzie. Oltre a Varda Space che ha fornito la capsula, quest'ultima era agganciata a un veicolo Photon di Rocket Lab che ha fornito la propulsione necessaria per farla rimanere in orbita correttamente e per le manovre di rientro. La società neozelandese-statunitense ha sviluppato il propulsore, il software di volo, l'avionica, le ruote di reazione, i tracker stellari, il dispenser delle fiale, i pannelli solari, gli strumenti di comunicazione, i serbatoi e altre componenti.
Peter Beck (fondatore e CEO di Rocket Lab) ha dichiarato che "questa missione è stata un’impresa fenomenale e un'impressionante dimostrazione di lavoro di squadra tra i team di Rocket Lab e Varda Space per sviluppare un veicolo spaziale unico e con ampie capacità, dimostrando con successo la produzione nello Spazio e riportando la capsula e il prodotto farmaceutico finito – tutto al primo tentativo".
La missione si sarebbe dovuta concludere dopo quattro mesi, ma grazie all'efficienza dei sistemi, Varda Space e i partner hanno optato per allungare il periodo a oltre otto mesi. I dati del rientro della capsula sono stati registrati e saranno condivisi con NASA e l'Aeronautica Militare Statunitense. Una seconda missione è prevista per quest'estate ampliando ulteriormente le capacità di test nello Spazio.
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