L'OMS pubblica il primo rapporto sull'AI in ambito sanitario: ottimismo e cautela

L'Intelligenza Artificiale in campo sanitario offre potenzialità interessanti capaci di migliorare la qualità della vita, ma attenzione alle insidie e ai rischi
di Andrea Bai pubblicata il 29 Giugno 2021, alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologiaL'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato il primo report che osserva da vicino l'uso dell'intelligenza artificiale in ambito sanitario, mettendo in evidenza alcune positività ma anche elementi di particolare attenzione. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS, ha dichiarato: "Come tutte le nuove tecnologie, l'intelligenza artificial eha un potenziale enorme per migliorare la salute di milioni di persone in tutti il mondo, ma come tutte le tecnologie può essere usata in modo improprio e causare danni. Questo nuovo importante rapporto fornisce una guida preziosa per i Paesi su come massimizzare i benefici dell'IA, riducendo al minimo i rischi ed evitando le insidie".
Nel rapporto si sottolinea che l'IA potrebbe potenzialmente migliorare la diagnosi e l'assistenza clinica, migliorando la ricerca sanitaria e lo sviluppo di farmaci e assistendo nell'implementazione di diversi interventi di sanità pubblica, come la sorveglianza delle malattie, la risposta alle epidemie e la gestione dei sistemi sanitari.
L'OMS e i sei principi alla base dell'uso dell'AI in campo sanitario
Come parte del rapporto, l'OMS ha sviluppato sei principi che spera verranno utilizzati come base per i governi, gli sviluppatori di tecnologia, le aziende e le organizzazioni della società civile durante lo sviluppo dell'IA per la salute:
- Proteggere l'autonomia umana sui sistemi sanitari e sulle decisioni mediche;
- Promuovere il benessere e la sicurezza delle persone e l'interesse pubblico;
- Garantire trasparenza, comprensibilità e intelligibilità
- Promuovere responsabilità e responsabilità
- Garantire inclusività ed equità
- Promuovere un'IA reattiva e sostenibile
Il rapporto evidenzia come attualmente l'uso più comune dell'AI nell'assistenza sanitaria sia come ausilio diagnostico, per quanto non sia ancora utilizzata di routine nel processo decisionale clinico. Tuttavia l'OMS ritiene che questa situazione cambierà presto e che l'AI andrà ad applicarsi a quasi ogni aspetto dell'assistenza sanitaria includendo quindi non solo l'accuratezza diagnositico ma anche al miglioramento della tenuta di registri e documentazione. Non solo: si coltiva la speranza che un adeguato uso dell'intelligenza artificiale possa rappresentare un catalizzatore per migliorare drasticamente le condizioni di individui in cui una diagnosi precoce possa essere fondamentale per il mantenimento dello stato di salute e della qualità della vita.
AI in campo sanitario: etica al primo posto
Pur mostrando quindi un certo ottimismo nei confronti dell'uso delle nuove tecnologie di analisi, l'OMS richiama ad una certa cautela indicando in quali situazioni l'Intelligenza Artificiale potrebbe avere esiti spiacevoli. Ad esempio avvalersi eccessivamente di soluzioni e strumenti automatizzati per l'assistenza agli anziani riducendo il contatto umano, oppure la gestione di situazioni di divergenza tra medico e sistema AI. Tra le righe del rapporto si può intuire una domanda profonda: se non possiamo spiegare perché un'intelligenza artificiale ha preso una decisione, come possiamo difenderla se riguarda una diagnosi importante?
Non solo, il rapporto dell'OMS mette anche in guardia da eventuali bias, ponendo particolare attenzione ai vari aspetti socioeconomici del pianeta: "I sistemi di intelligenza artificiale devono essere progettati con cura per rispecchiare la diversità dei contesti socioeconomici e sanitari ed essere accompagnati da formazione in competenze digitali, dal coinvolgimento della comunità e da attività di sensibilizzazione. I sistemi basati principalmente sui dati degli individui nei paesi ad alto reddito potrebbero non funzionare adeguatamente per persone che vivono in contesti a basso e medio reddito".
Il rapporto dell'OMS è stato redatto dopo 18 mesi di consultazioni in un gruppo composto da esperti di etica, tecnologia digitale, diritto e diritti umani, nominati dall'OMS. Il report "Ethics and governance of artificial intelligence for health" è disponibile integralmente qui.
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