L'Italia decarbonizza l'acciaio (con l'idrogeno), ecco il progetto HYDRA

L'Italia decarbonizza l'acciaio (con l'idrogeno), ecco il progetto HYDRA

RINA, multinazionale con sede a Genova, guiderà l'innovativo progetto HYDRA, nato per decarbonizzare l'industria dell'acciaio sfruttando l'idrogeno, attraverso un impianto pilota sito a Castel Romano, in grado di produrre 7 tonnellate di acciaio all'ora in modo sostenibile

di pubblicata il , alle 11:46 nel canale Scienza e tecnologia
 

La lotta al cambiamento climatico passa dalla decarbonizzazione di tutte le attività umane, ovvero dalla riduzione (o ancora meglio totale eliminazione) delle emissioni di anidride carbonica, un gas clima-alternante che, presente in quantità eccessive nella nostra atmosfera, sta portando a un eccesso di calore trattenuto.

Se alcuni settori possono essere decarbonizzati in modo agevole e veloce, altri presentano sfide molto più impegnative, che richiedono sforzi maggiori: aviazione, trasporto marittimo e industria pesante (in primis la siderurgica) vengono pertanto definiti settori "Hard to Abate", ovvero Difficili da Abbattere.

Una strategia – forse vincente – per superare questi ostacoli potrebbe essere rappresentata dall'uso dell'idrogeno (meglio se verde, ovvero ottenuto tramite processi alimentati da fonti rinnovabili) ed è su questa strada che RINA, multinazionale con sede a Genova, ha deciso di incamminarsi.

Forte di diverse esperienze in progetti di decarbonizzazione tramite l'idrogeno - tra queste il primo test al mondo nei processi di forgiatura con un mix di gas naturale e idrogeno al 30% - nonché consolidate competenze nel settore siderurgico maturate negli anni da CSM, la holding ligure realizzerà a Castel Romano un impianto pilota (ovvero una piccola acciaieria sperimentale) in grado di produrre fino a sette tonnellate di acciaio all'ora attraverso tecnologie legate all'idrogeno.

Il progetto, denominato HYDRA, durerà 5 anni, coinvolgerà 120 ingegneri e richiederà un investimento di 88 milioni di euro, in parte finanziati dall'Unione Europea tramite l'IPCEI, ossia gli Importanti progetti di comune interesse europeo.

Idrogeno per Acciaio progetto italiano

"Tra le sei catene strategiche del valore identificate dalla Commissione europea per l'attuazione dei progetti IPCEI, l’idrogeno ha un ruolo di primo piano", ha spiegato Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato di RINA. "Da oggi mettiamo in campo tutta la nostra competenza affinché Hydra diventi un catalizzatore per le eccellenze della siderurgia".

Idrogeno per Acciaio progetto italiano

Il progetto Hydra sarà portato avanti dal Centro Sviluppo Materiali (CSM) della multinazionale e avrà come obiettivo sperimentare l'idrogeno in ogni fase del ciclo di produzione dell'acciaio. I lavori di realizzazione della struttura dovrebbero terminare nel 2025 puntando ad una prima produzione di 7 tonnellate di acciaio "verde" l'ora, ovvero "emettendo una frazione marginale (nell’ordine dei chilogrammi) dell’anidride carbonica rilasciata attualmente".

Idrogeno per Acciaio progetto italiano

L'iniziativa creerà nella stessa sede anche un centro dedicato ai test di materiali e componenti per il trasporto e lo stoccaggio del vettore e un polo di formazione sulla sicurezza, sulle normative europee e per la diffusione di know-how sulle tecnologie H2.

"Crediamo molto non solo negli aspetti tecnici di questo progetto, ma anche nella filosofia che lo guida: un'innovazione che porta valore a tutti gli stakeholder", ha aggiunto Salerno. "La decarbonizzazione, uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), è una priorità e un obiettivo comune a tutti, specialmente nei settori hard to abate".

27 Commenti
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phmk11 Ottobre 2023, 11:49 #1

.CO2.. presente in quantità eccessive nella nostra atmosfera"..

Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...
Forse anche loro lavoravano il ferro ...
supertigrotto11 Ottobre 2023, 12:32 #2
Sperando che il materiale sia di qualità,altrimenti nelle officine meccaniche e carpenterie,sapete quante bestemmie?
Eraser|8511 Ottobre 2023, 12:58 #3
Originariamente inviato da: phmk
Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...
Forse anche loro lavoravano il ferro ...


Hai presente quanta CO2 nelle puzzette di uno stegosauro? Altro che mucche...
andbad11 Ottobre 2023, 13:57 #4
Originariamente inviato da: phmk
Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...
Forse anche loro lavoravano il ferro ...


E se non la riduciamo torneremo a quei tempi.

By(t)e
dado197911 Ottobre 2023, 15:38 #5
Non è in questo modo che salveremo la Terra, non con questi ragionamenti, non senza ENORMI sacrifici, non senza modificare profondamente la nostra società, non con gente che vuole salvare il mondo cercando di diventare ricca (i vari Musk, etcc...), non con questo sistema economico-sociale, non cercando di aumentare all'infinito il PIL, non con i ragionamenti miopi e limitati fatti dai vari governi territoriali della Terra (ad esempio in Italia si dice che dobbiamo fare tanti figli perchè va a compensare le pensioni che dobbiamo dare ai tanti anziani... questo ragionamento limitato ai nostri confini e alla nostra economia aiuta la Terra a consumare prima le risorse: dobbiamo diminuire il numero delle persone in questo pianeta, non guardare all'economia di 60 milioni di persone).
Non cambieremo mai, ci siamo evoluti e abbiamo proliferato consumando più di quanto necessario e ormai fa parte del nostro corredo genetico (va contro la nostra natura limitarci).
pachainti11 Ottobre 2023, 15:40 #6
Originariamente inviato da: phmk
Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...
Forse anche loro lavoravano il ferro ...


Già. Ormai siamo al ridicolo, si misura tutto in CO2, che società priva di un minimo di senso critico e di razionalità.
The Carbon Emissions of Writing and Illustrating Are Lower for AI than for Humans. Fossi uno degli autori o dei revisori, mi vergognerei di me stesso, invece si vantano pure.
imayoda11 Ottobre 2023, 16:42 #7
gira gira giraaa.. arriva roto(green)wash

alien32111 Ottobre 2023, 18:42 #8
Originariamente inviato da: phmk
Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...
Forse anche loro lavoravano il ferro ...


Dai su non diciamo cretinate, al tempo dei dinosauri c'era un attività vulcanica elevatissimo se confrontata a questo periodo.

E anche se i livelli di CO2 erano elevatissimi le creature si erano evolute per
tollerare quei livelli. Un umano non potrebbe sopravvivere a quei livelli di CO2.
Giulia.Favetti12 Ottobre 2023, 09:14 #9
Originariamente inviato da: phmk
Al tempo dei dinosauri ce n'era di più ...


Dinosauri = rettili

Essere umani = mammiferi

Tradotto: creature a sangue freddo VS creature a sangue caldo, trai le dovute conseguenze

Originariamente inviato da: alien321
E anche se i livelli di CO2 erano elevatissimi [I]le creature si erano evolute per tollerare quei livelli. Un umano non potrebbe sopravvivere a quei livelli di CO2.[/I]


Grazie.
andbad12 Ottobre 2023, 09:18 #10
Originariamente inviato da: alien321
Dai su non diciamo cretinate, al tempo dei dinosauri c'era un attività vulcanica elevatissimo se confrontata a questo periodo.

E anche se i livelli di CO2 erano elevatissimi le creature si erano evolute per
tollerare quei livelli. Un umano non potrebbe sopravvivere a quei livelli di CO2.


Non è tanto la sopravvivenza o meno di un umano, ma la certa distruzione della società moderna.
Il problema del cambiamento climatico ha soprattutto ricadute sociali che la gente non vuol comprendere. Se a noi 1 grado in più o in meno cambia poco (tanto abbiamo i condizionatori), la ridotta quantità di acqua potabile che ne deriva e la desertificazione delle aree equatoriali comportano il movimento massiccio di popolazioni verso le zone più temperate, ma anche dalle coste all'entroterra (perché si innalza il livello dei mari), la riduzione dei terreni coltivabili, ecc...

E questo solo per iniziare.

Quindi si, l'essere umano sopravviverebbe anche con livelli di CO2 molto maggiori di adesso, ma al costo di una regressione della nostra società.

By(t)e

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