L'ESA lancia il satellite Copernicus Sentinel-2C, si conclude la carriera del vettore Arianespace Vega

Quando in Italia erano le 3:50 del 5 settembre è decollato dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, l'ultimo vettore Arianespace Vega (missione VV24) per portare in orbita il satellite per l'osservazione terrestre Copernicus Sentinel-2C, come annunciato sul finire dello scorso anno. Il lancio sarebbe dovuto avvenire nella giornata di ieri ma un problema elettrico con i collegamenti ai sistemi di terra ha posticipato il decollo a oggi.

Con questo lancio si conclude quindi la carriera del vettore leggero Arianespace Vega lasciando così il posto alla sua evoluzione, Vega-C (e all'evoluzione di quest'ultimo, Vega E, in fase di sviluppo). Questo razzo spaziale multi-stadio è stato specificatamente pensato per portare piccoli satelliti in orbita terrestre bassa. La sua struttura prevede quattro stadi, con i primi tre basati su motori a propellente solido e l'ultimo stadio invece è a propulsione liquida. Il suo debutto è stato a inizio 2012 e in totale è stato impiegato per 22 missioni.

La storia di questa unità è piuttosto particolare. Infatti alcuni serbatoi per il propellente erano stati accidentalmente smarriti e poi distrutti. Per questo Avio, Arianespace ed ESA dovevano trovare una soluzione alternativa. Ufficialmente non è stato reso noto quali scelte siano state fatte, ma alcune indiscrezioni farebbero pensare che questo Arianespace Vega possa impiegare alcune componenti di Vega-C.

Secondo European Spaceflight questo vettore sarebbe soprannominato FrankenVega. La motivazione sarebbe legata all'utilizzo di alcune componenti dello stadio superiore AVUM+ di un Vega C (destinato a una futura missione) prese e impiegate per questo Vega. Per evitare problematiche ulteriori, pur aumentando il rischio complessivo, il design complessivo è rimasto il medesimo, pur con alcune differenze.

Per quanto riguarda Copernicus Sentinel-2C, questo satellite da 1,1 tonnellate serve a raccogliere dati scientifici sfruttando orbite eliosincrone, sorvolando anche i poli a 786 km di quota. L'unità può raccogliere immagini in alta risoluzione e permettere così il monitoraggio di suolo, acqua e atmosfera. Insieme ai satelliti gemelli Sentinel-2A (lanciato nel 2015) e Sentinel-2B (lanciato nel 2017) si può così avere a disposizione una grande quantità di dati, pari a 1,5 TB al giorno per ogni satellite, dopo compressione.

Anche Copernicus Sentinel-2C utilizza un imager multispettrale (da 13 bande) che raccogliete immagini nel visibile, vicino infrarosso e infrarosso a onde corte con risoluzioni di 10 m, 20 m e 60 m coprendo una lingua di terra larga 290 km. Grazie alle loro traiettorie, questi satelliti passano nuovamente sulla stessa zona ogni cinque giorni. In futuro sarà poi lanciato anche Sentinel-2D che sostituirà il modello 2B così da proseguire la raccolta dati.