Il telescopio spaziale James Webb riprende la galassia nana di Wolf-Lundmark-Melotte
In queste ore è stata diffusa una nuova immagine catturata dallo strumento NIRCam del telescopio spaziale James Webb. Il soggetto è la galassia nana irregolare di Wolf-Lundmark-Melotte che sarà alla base di uno studio sull'evoluzione dell'Universo.
di Mattia Speroni pubblicata il 09 Novembre 2022, alle 22:58 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Per Halloween gli scienziati che lavorano con il telescopio spaziale James Webb avevano realizzato una versione "spettrale" dei famosi "pilastri della creazione" grazie ai dati catturati con lo strumento MIRI (medio infrarosso). Ancora prima era stato possibile scavare indietro nel tempo fino a quanto l'Universo era molto giovane per osservare l'oggetto celeste MACS0647-JD (risalente a circa 400 milioni di anni dopo il Big Bang). Dopo una breve pausa ecco che l'attenzione si è spostata in direzione della galassia nana di Wolf-Lundmark-Melotte (abbreviata in WLM).
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In particolare si ci è concentrati solo su una porzione di questa galassia nana irregolare registrando i dati attraverso NIRCam (nel vicino infrarosso). Come raccontato dall'ESA "l'immagine dimostra la straordinaria capacità di Webb di risolvere le deboli stelle al di fuori della Via Lattea". Una nuova osservazione che potrà essere utile per capire come l'Universo si è evoluto nel tempo così come tutto ciò che contiene. Ecco quello che c'è da sapere.
Il telescopio spaziale James Webb e la galassia di Wolf-Lundmark-Melotte
Come spiegato dai ricercatori, la motivazione della scelta di WLM è dovuta alla composizione dei suoi gas che sono simili a quelli che componevano l'Universo primordiale, avendo pochi elementi più pesanti di idrogeno e elio. Questo non perché non ci siano stati episodi di formazione stellare ma perché le supernove esplodendo sono riuscite a spingere gli elementi pesanti al di fuori di una galassia di massa relativamente piccola come WLM. L'obiettivo è quello di ricostruire la formazione stellare di questa galassia e delle stelle di massa ridotta che possono avere una vita di miliardi di anni (alcune stelle di WLM si sono formate quando l'Universo era giovane).
Si presume inoltre che la galassia nana di Wolf-Lundmark-Melotte abbia interagito poco o nulla con altre galassie più vicine dando così informazioni con meno alterazioni agli scienziati. WLM si trova poi a 3 milioni di anni luce dalla Terra e grazie a JWST si possono risolvere le singole stelle. Altre galassie che sarebbero potute essere candidate per le osservazioni hanno interagito in qualche modo con la Via Lattea rendendo più difficile lo studio.

NIRCam del telescopio spaziale James Webb ha utilizzato i filtri F090W, F150W, F250M e F430M che corrispondono a 0,9 µm, 1,5 µm, 2,5 µm e 4,3 µm ai quali sono stati assegnati rispettivamente i colori blu, ciano, giallo e rosso per comporre l'immagine finale (che non è come la vedrebbe l'occhio umano).
Per comprendere ancora meglio le potenzialità di JWST è stata anche accoppiata un'immagine catturata dal telescopio Spitzer. In questo caso sono stati impiegati i filtri 3,6 µm e 4,5 µm (rispettivamente IRAC1 e IRAC2) assegnandogli i colori ciano e arancione. Le differenze sono evidenti anche ai meno esperti, con la risoluzione di Webb che è di gran lunga superiore permettendo una visione più chiara (e quindi anche una migliore qualità dei dati estraibili e interpretabili). In primo piano ci sono alcune stelle con i caratteristici "segni" a sei punte di JWST mentre sullo sfondo ci sono altre galassie.
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13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon ne capisco una eva di astronomia, ma mi domando di quanta massa fosse composta la materia che è esplosa col big bang.. di cos'era fatta e.. da dove cazzo è spuntata fuori...
Ad esempio (ormai ci si fa l'occhio dopo aver visto tante immagini), sono evidenti le lenti gravitazionali che distorcono la luce di determinate galassie, e dato che si trovano dietro la massa sono piu' lontane (piu' rosse), quindi e' possibile analizzare dati che con l'immagine a bassa risoluzione semplicemente non ci sono...
Veramente, non ho parole...
Non ne capisco una eva di astronomia, ma mi domando di quanta massa fosse composta la materia che è esplosa col big bang.. di cos'era fatta e.. da dove cazzo è spuntata fuori...
Il Big Bang in realtà non è stata un'esplosione, ma un'espansione improvvisa a partire da uno stato "puntiforme" ad uno stato caotico di dissociazione tra materia ed antimateria (inizialmente materia + antimateria = nulla).
Dopo un centimilionesimo di yoctosecondo (0,00...1 ---> 24 zeri dopo la virgola) l’Universo aveva già raggiunto le dimensioni di circa 1 milione di chilometri.
Roba astrusa
Questa è facile stando all'attuale teoria del big bang... o meglio da quel poco che ci ho capito... zero.
Oltre al fatto che come giustamente ha fatto notare GiGBiG il big bang non è un esplosione ma un espansione, la teoria prevede che inizialmente l'universo fosse composto da spazio tempo così "zuppo" di energia da avere una temperatura di miliardi e miliardi di gradi, tanto da non consentire nemmeno alla luce di poter fuorioscire, tanto meno alla materia di formarsi... solo una volta che l'universo si è espanso così tanto da raffreddarsi in modo significativo da tutta quell'energia ha cominciato a formarsi la materia in modo più o meno uniforme per tutto l'universo e poi le prime stelle, ma siamo già a 300 mila anni dal big bang...
Ti segnalo su wikipedia la cronologia del big bang:
Siamo come batteri dentro una sfera di vetro. Siamo un esperimento di una civiltà curiosa.
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