Il telescopio spaziale James Webb potrebbe aver trovato acqua nell'atmosfera dell'esopianeta GJ 486 b
Ancora una volta il telescopio spaziale James Webb si è concentrato sull'analizzare un esopianeta. In particolare si tratta di GJ 486 b che potrebbe avere dell'acqua (sotto forma di vapore) all'interno della sua atmosfera.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Maggio 2023, alle 15:50 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Il telescopio spaziale James Webb permette una flessibilità di impiego, attraverso i suoi strumenti, che gli consentono di osservare galassie come Arp 220, supernove come Cassiopeia A ma anche oggetti celesti all'interno del Sistema Solare come Urano. Il JWST però può essere sfruttato anche per cercare e analizzare esopianeti lontani. Lo abbiamo visto con TRAPPIST-1 b (dove è stata rilevata la temperatura) oppure con l'osservazione diretta di HIP 65426 b.

L'ultima novità riguarda invece l'esopianeta GJ 486 b che è stato osservato dal telescopio spaziale per determinarne parte delle caratteristiche. Quello che sembra interessante è che nella sua atmosfera potrebbe essere presente acqua sotto forma di vapore. Si tratterebbe di una notizia molto interessante perché, pur non essendo abitabile a causa delle sue caratteristiche, permetterebbe comunque di categorizzarlo e imparare nuove informazioni. Questo è quello che sappiamo.
Il telescopio spaziale James Webb e l'esopianeta GJ 486 b
Secondo quanto riportato da ESA, NASA e CSA, le analisi preliminari di GJ 486 b potrebbero aver scoperto acqua allo stato gassoso (vapore) nella sua atmosfera. Questo esopianeta di tipo roccioso si trova relativamente vicino alla Terra, a 26 anni luce di distanza, nella costellazione della Vergine. Questo pianeta avrebbe una dimensione il 30% superiore alla Terra e una massa tre volte superiore e una gravità più forte, orbitando intorno alla sua stella in 1,5 giorni.
Secondo i dati raccolti dagli scienziati grazie al telescopio spaziale James Webb sarebbe stata trovata dell'acqua nella sua atmosfera, cosa precedentemente non nota. Gli stessi scienziati però avvertono che ci vorranno ulteriori misurazioni perché potrebbe trattarsi di un errore e quindi per avere caratteristiche più precise bisognerà attendere ancora nuove osservazioni.

Bisogno inoltre considerare che la temperatura superficiale di GJ 486 b sarebbe pari a 430°C ed è troppo vicino alla sua stella per essere nella zona di abitabilità. I dati per quanto riguarda l'acqua sono arrivati grazie allo spettrografo NIRSpec.
Non solo la presenza di acqua (vapore) sarebbe interessante, ma anche il fatto di avere un'atmosfera. Viste le distanze orbitali in gioco sembra difficile che questo possa accadere, ma non impossibile.
Tra le possibilità di errore c'è anche quella dove il vapore d'acqua si troverebbe sulla stella (macchie stellari della nana rossa), in zone particolarmente fredde e non sul pianeta. L'osservazione di quest'ultimo è stata fatta con la rilevazione del transito proprio davanti alla stella e quindi i dati potrebbero essersi "confusi".
Per cercare di capire se l'acqua è presente sulle macchie stellari della nana rossa o se effettivamente nella superficie del pianeta (magari espulsa dai vulcani) sarà impiegato MIRI, lo strumento nel medio infrarosso, per la zona illuminata mentre NIRISS potrebbe essere di ulteriore aiuto per dipanare il mistero.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoben fatto : D
comunque a parte il semi
non si ha idea degli ambienti che possono esistere oltre il nostro solo singolo pianeta conosciuto...
roba, anche di uno solo, mai visto e pensato, da incantare in una maniera insospettabile...
tipo pianeti con atmosfere per noi improbabili con declinazione di esseri viventi su una base organica insospettata, a parte il silicio, ad esempio altri elementi, chissà come coniugati...
anche negli stessi bastioni di Orione : D chissà quante fucine di vita
il nostro stesso pianeta, non so se avete presente l'abbondanza di terra, intesa come humus... cioè questo componente deve avere avuto origine in presenza di abbondanza di acqua e vegetazione primordiale cresciuta,[U] in presenza di ossigeno a livelli non più esistenti[/U] poi i cui legni-foglie morti/fermentati/scomposti e di cui probabilmente non esiste più traccia, come fossili, dei primi 2-3 miliardi di anni, solo l'humus risultante, roba che non si sospetterebbe...
basterebbe solo una foto di quell'ambiente nel primo o secondo miliardo di anni per incantare su cosa è stata la genesi alla base del nostro ambiente attuale
e sparsi per la sola nostra galassia chissà quanti scenari che preparano vita seguente più evoluta
La temperatura media del pianeta tocca quel valore. L'acqua vaporizzata poi rimane in atmosfera, a temperature più basse.
ben fatto : D
comunque a parte il semi
non si ha idea degli ambienti che possono esistere oltre il nostro solo singolo pianeta conosciuto...
roba, anche di uno solo, mai visto e pensato, da incantare in una maniera insospettabile...
tipo pianeti con atmosfere per noi improbabili con declinazione di esseri viventi su una base organica insospettata, a parte il silicio, ad esempio altri elementi, chissà come coniugati...
anche negli stessi bastioni di Orione : D chissà quante fucine di vita
il nostro stesso pianeta, non so se avete presente l'abbondanza di terra, intesa come humus... cioè questo componente deve avere avuto origine in presenza di abbondanza di acqua e vegetazione primordiale cresciuta,[U] in presenza di ossigeno a livelli non più esistenti[/U] poi i cui legni-foglie morti/fermentati/scomposti e di cui probabilmente non esiste più traccia, come fossili, dei primi 2-3 miliardi di anni, solo l'humus risultante, roba che non si sospetterebbe...
basterebbe solo una foto di quell'ambiente nel primo o secondo miliardo di anni per incantare su cosa è stata la genesi alla base del nostro ambiente attuale
e sparsi per la sola nostra galassia chissà quanti scenari che preparano vita seguente più evoluta
Inutile guardare i pianeti orbitanti attorno alle nane rosse. Troppo vicini alle loro stelle in fascia abitabile, e quindi sottosposti di continuo a radiazioni ionizzanti e al vento solare, spesso (anzi, quasi la norma), con rotazione sincrona con la loro stella e quindi, come la luna, rivolti sempre con la stessa faccia verso il loro sole, con conseguente altissime temperature da un lato e gelide dall'altro, per non parlare, in presenza di atmosfera, di uragani di notevole potenza. Solo le stelle "G" come il Sole possono avere una possibilità seria di sviluppare pianeti con una ecologia.
Ancora una volta il telescopio spaziale James Webb si è concentrato sull'analizzare un esopianeta. In particolare si tratta di GJ 486 b che potrebbe avere dell'acqua (sotto forma di vapore) all'interno della sua atmosfera.
Questa versione di cpu non la conoscevo... ma è un 486SX o un 486DX4 ?
Ai suoi tempi avevo un Amd 486DX4 Plus... nà bomba!
Non aveva bisogno di acqua ma di una semplice ventolina da 4 cm.
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