Il telescopio spaziale James Webb osserva le galassie VV 191 insieme ad Hubble

Solo qualche giorno fa abbiamo scritto di come il telescopio spaziale James Webb si sia unito a Chandra per poter osservare alcuni soggetti interessanti nell'Universo sia ai raggi infrarossi sia ai raggi X fornendo così una visione d'insieme "unica". Come spiegato dallo Smithsonian Astrophysical Observatory JWST è pensato per lavorare insieme ad altri strumenti scientifici e dopo Chandra è stato il momento di Hubble.

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HST e JWST hanno già "collaborato" osservando l'impatto di NASA DART contro l'asteroide Dimorphos contemporaneamente unendo così la raccolta di dati nel visibile a quella negli infrarossi. Ora i nuovi soggetti dell'ultima immagine rilasciata sono le galassie VV 191 così che i due telescopi spaziali possano dare il meglio delle loro potenzialità fornendo nuove informazioni per gli scienziati. Del resto, oltre alla bellezza delle immagini rilasciate, i dati raccolti sono sempre utili ai ricercatori per comprendere meglio l'Universo che ci circonda.

Il telescopio spaziale James Webb osserva con Hubble le galassie VV 191

Thaddeus Cesari (del Goddard Flight Center) ha dichiarato che l'accoppiata dei due telescopi spaziali è riuscita a ottenere più dati di quanto si aspettassero gli scienziati inizialmente. Con l'aiuto del JWST è stato possibile "tracciare la luce emessa dalla galassia ellittica" (quella a sinistra) che attraversa la galassia a spirale che si trova sulla destra. Questo consente di capire che effetto ha la polvere interstellare che si trova in quest'ultima sulle osservazioni.

Il telescopio spaziale Hubble ha osservato nel visibile e nell'ultravioletto mentre il telescopio spaziale James Webb ha osservato nell'infrarosso. Con lunghezze d'onda superiori è possibile vedere "oltre la polvere interstellare" e osservare quindi i bracci della galassia a spirale con una risoluzione maggiore di quanto fosse possibile in passato. Come spiegato, pur trovandosi relativamente vicino le galassie VV 191 non interagiscono tra loro.

Sempre Cesari ha sottolineato come la polvere interstellare è importante perché modifica la luminosità degli oggetti ma è anche alla base della formazione di pianeti e stelle e quindi riveste un ruolo significativo per studi più ampi.

Osservando l'immagine inoltre si può vedere un arco rossastro/arancione (in alto a sinistra vicino al centro della galassia ellittica). Si tratta di una galassia che si trova "alle spalle" del duo VV 191 con la sua luce che viene deviata, modificata e duplicata dalla massa della galassia ellittica in primo piano grazie all'effetto del lensing gravitazionale. Essendo elementi molto deboli Hubble non era riuscito a individuarli (pur potendo osservare in una parte dell'infrarosso). Ci è voluto il telescopio spaziale James Webb per permetterne la visione.

Il JWST ha utilizzato i filtri F090W, F150W e F356W rispettivamente a 0,9 µm, 1,5 µm e 3,56 µm (ai quali sono stati assegnati i colori verde, giallo e rosso). La colorazione blu nell'immagine è invece legata al filtro ultravioletto F336W (0,34 µm) e a quello nel visibile F606W (0,61 µm) di HST. Ricordiamo che Hubble potrebbe vedere allungata la sua vita operativa grazie a missioni spaziali commerciali che potrebbero essere organizzate dopo uno studio di fattibilità promosso da SpaceX (che avrà una durata di sei mesi).

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