Il telescopio spaziale James Webb individua i primi ''filamenti'' della rete cosmica
Il telescopio spaziale James Webb ha individuato uno dei primi ''filamenti'' della rete cosmica che unisce le galassie. Si tratta di uno dei risultati dello studio ASPIRE per indagare l'Universo primordiale e la sua evoluzione.
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Giugno 2023, alle 18:29 nel canale Scienza e tecnologiaESANASA
Recentemente abbiamo scritto del telescopio spaziale James Webb in merito a esopianeti o dischi protoplanetari. Il nuovo strumento scientifico, come scritto più volte in passato, ha però la capacità di osservare molto indietro nel tempo grazie alla rilevazione negli infrarossi, riuscendo a svelare nuovi segreti riguardanti le prime fasi dell'evoluzione dell'Universo dopo il Big Bang. Proprio all'interno di questo filone di ricerca si inserisce il programma ASPIRE.
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Il nome di questo programma significa A SPectroscopic survey of biased halos In the Reionization Era e in questo caso ha permesso di evidenziare i primi "filamenti" di quella che poi è diventata la rete cosmica che lega le galassie, compresa la Via Lattea. Grazie alle nuove informazioni sarà possibile ricostruire come l'Universo si sia evoluto nel corso del tempo ma anche capire come potrebbe evolvere in futuro. Lo studio ASPIRE osserverà complessivamente 25 quasar che si sono formati entro un miliardo di anni dal Big Bang in quella che viene chiamata l'Epoca della Reionizzazione.
Il telescopio spaziale James Webb e i filamenti della rete cosmica
Secondo quanto riportato grazie a NIRCam sono state rilevate 10 galassie legate dal primo filamento della rete cosmica che sarebbero unite già dopo appena 830 milioni di anni dal Big Bang. Questa struttura avrebbe una lunghezza di ben 3 milioni di anni luce e avrebbe a una delle estremità un quasar. Nel corso del tempo questo insieme di galassie formerà un ammasso.
Xiaohui Fan (ricercatore dell'Università dell'Arizona) ha dichiarato "sono rimasto sorpreso da quanto è lungo e stretto questo filamento. Mi aspettavo di trovare qualcosa, ma non mi aspettavo una struttura così lunga e così sottile".
Le galassie oggetto dello studio evidenziate
Inizialmente la rete cosmica era meno definita in quanto la materia era ancora sparsa in maniera confusa all'interno dell'Universo. Successivamente è diventata sempre più "ordinata" formando galassie (che ovviamente comprendono sistemi stellari, pianeti e altri oggetti celesti).
Sempre stando allo studio (che ha preso in esame otto diversi quasar dell'Universo primordiale) ha rilevato come i buchi neri di galassie così anziane, formatesi meno di un miliardo di anni dopo il Big Bang, hanno una massa stimata compresa tra le 600 milioni e 2 miliardi di masse solari. Si tratta di numeri che devono ancora trovare una spiegazione in quanto ci sarebbe stato poco tempo per avere una crescita così elevata. Feige Wang (ricercatore dell'Università dell'Arizona) ha aggiunto "per formare questi buchi neri supermassicci in così poco tempo, devono essere soddisfatti due criteri. Innanzitutto, devi iniziare a crescere da un enorme buco nero 'seme'. In secondo luogo, anche se questo seme inizia con una massa equivalente a mille Soli, deve comunque accumulare un milione di volte più materia alla velocità massima possibile per tutta la sua vita".
Una spiegazione potrebbe arrivare proprio dalle giovani galassie che fornirebbero materia a sufficienza affinché ci sia una crescita molto rapida. In questo ambiente caotico inoltre, i buchi neri supermassicci emettono venti che spingono la materia all'interno della galassia portando alla formazione di stelle. Per realizzare l'immagine è stato impiegato lo strumento NIRCam con i filtri F115W, F200W e F356W ai quali sono stati assegnati rispettivamente i colori blu, verde e rosso.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNessuna sfortuna era previsto e non ha cambiato nulla.
Se non lo prendeva era meglio, ma funziona comunque come hanno previsto, ma puo' essere che col tempo questo ed altri eventuali futuri possa ridurre la sua "vita" complessiva che sara' comunque tanta, visto che in genere quello che producono dura in genere 3 volte tanto e piu'.
una "botta" proprio all'inizio della carriera, peraltro di impatto superiore alle aspettative, io la chiamo sfiga. Come quando ti cade il telefono appena comprato.
Poi che abbia un margine di tolleranza è ovvio ma se non lo prendeva o se magari arrivava tra qualche anno era meglio. In ogni caso lunga vita e prosperità, sta dando solo soddisfazioni
Lo specchio è già stato colpito varie volte in realtà, 5 o 6 mi pare. Non è sfiga proprio perché viene colpito con una frequenza notevole, purtroppo.
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