Il telescopio spaziale James Webb cattura l'immagine della supernova Cassiopea A

Nell'ultima immagine rilasciata dal telescopio spaziale James Webb il soggetto è la supernova Cassiopea A (Cas A) che si trova a circa 11 mila anni luce dalla Terra. Sono stati impiegati sia NIRCam che MIRI per ottenere nuovi dettagli.
di Mattia Speroni pubblicata il 12 Dicembre 2023, alle 21:46 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Il telescopio spaziale James Webb continua a stupire a ogni nuova immagine rilasciata. Tra le ultime immagini rilasciate era presente quella di Herbig-Haro 797 (HH 797), la zona al centro della Via Lattea chiamata Sagittarius C (Sgr C) o ancora l'ammasso MACS0416 (anche grazie al telescopio spaziale Hubble). L'ultima rilasciata riguarda invece la supernova Cassiopea A (Cas A) che risplende di una moltitudine di colori grazie ai dati raccolti da NIRCam nel vicino infrarosso e da MIRI nel medio infrarosso.
Questa supernova si trova a circa 11 mila anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione di Cassiopea con l'esplosione che sarebbe avvenuta circa 340 anni fa. Grazie alle potenzialità del JWST è stato possibile rilevare dettagli che prima non erano chiari e quindi avere nuovi dati per cercare di capire l'evoluzione di questo genere di oggetti celesti che sono alla base della creazione di elementi utili alla formazione di molecole complesse, pianeti e anche alla vita. Questo è quello che sappiamo.
Il telescopio spaziale James Webb e l'immagine della supernova Cassiopea A
Secondo quanto riportato congiuntamente da NASA ed ESA, grazie ai dati raccolti nell'infrarosso la supernova Cassiopea A mostra l'esplosione violenta (l'immagine copre 19 anni luce) in tutti i suoi dettagli con filamenti di gas che si disperdono nello Spazio andando a scontrarsi con il gas precedentemente rilasciato dalla stella nelle ultime fasi della sua vita.
Come in altri casi, non è stato il telescopio spaziale James Webb a scoprirla e anzi, Cassiopea A è una delle supernove meglio studiate (grazie a diversi telescopi). I primi dati sono stati raccolti da NIRCam ma è stato grazie all'utilizzo di MIRI (medio infrarosso) nell'aprile 2023 che è stato possibile caratteristiche particolari della parte più interna della supernova e che non erano visibili nel vicino infrarosso.
Nell'immagine di NIRCam del telescopio spaziale James Webb sono evidenti strutture in arancione e rosa che sono nel "guscio interno" della supernova. Qui si trovano elementi come zolfo, ossigeno, argon e neon. Questi elementi, uniti a polveri e altri gas formeranno via via molecole più complesse che potranno poi essere utilizzati da altre stelle ma anche pianeti (come scritto sopra).
L'immagine di NIRCam, click per ingrandire
La parte più esterna con NIRCam appare di una colorazione meno brillante rispetto a MIRI ed è legata alla differente emissione. Queste strutture sono legate alla polvere che si trova in questa zona e che si sta raffreddando. La colorazione bianca è legata alla radiazione di sincrotrone che è generata a sua volta da particelle cariche che si spostano molto velocemente intorno alle linee di un campo magnetico.
Tra le altre differenze nell'immagine di MIRI rispetto a NIRCam è la presenza nella prima di una zona "verdognola" che è stata chiamata "Mostro Verde" (Green Monster). Nel medio infrarosso invece non sono esaltate zone dove si trova gas ionizzato che invece nel vicino infrarosso sono colorati di bianco e viola. Ancora una volta sarebbe l'interazione tra gas espulso durante l'esplosione e gas espulso dalla stella prima dell'esplosione.
L'immagine di MIRI, click per ingrandire
In basso a destra nell'immagine di NIRCam è anche presente un oggetto soprannominato Baby Cas A. Si potrebbe trattare dell'emissione di una stella che è posizionata dietro Cassiopea A (dal nostro punto di vista), a circa 170 anni luce di distanza, che riscalda dei polveri che si trovano nel mezzo. Questa struttura è ancora in fase di analisi ma sembra particolarmente interessante per i ricercatori. Per NIRCam sono stati utilizzati i filtri per le lunghezze d'onda 1,62 μm, 3,56 μm e 4,44 μm assegnando i colori blu, verde e rosso. Per MIRI invece sono stati utilizzati filtri per le lunghezze d'onda 5,6 μm, 7,7 μm, 10 μm, 11 μm, 12 μm, 18 μm, 21 μm e 25 μm assegnando i colori blu, ciano, verde, giallo, arancione e rosso. L'ESA ha rilasciato anche immagini ad alta risoluzione sia per MIRI che per NIRCam.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCom'è possibile che dopo soli 340 anni si possa già vedere un evento avvenuto a 11k anni luce di distanza?
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