Il satellite NASA ERBS rientrerà nell'atmosfera tra oggi e domani. Pochi i rischi

Il satellite NASA ERBS rientrerà nell'atmosfera tra oggi e domani. Pochi i rischi

Il satellite NASA ERBS (Earth Radiation Budget Satellite) dovrebbe rientrare nell'atmosfera tra oggi e domani. La sua massa di circa 2,45 tonnellate pone alcuni rischi per la popolazione ma la situazione è sotto stretto monitoraggio.

di pubblicata il , alle 16:25 nel canale Scienza e tecnologia
NASA
 

L'anno scorso abbiamo scritto di alcuni casi di rientri incontrollati da parte degli stadi principali del vettore Lunga Marcia 5B lanciati dalla Cina (per portare in orbita due moduli della stazione spaziale cinese) e del trunk di una capsula Crew Dragon. In entrambi i casi non ci sono stati feriti e i danni sono stati limitati, anche se alcuni frammenti degli stadi principali del razzo cinese sono caduti in prossimità di alcuni villaggi. Una nuova problematica simile è quella legata al satellite NASA Earth Radiation Budget Satellite conosciuto anche con l'acronimo di ERBS.

satellite nasa erbs

Come nel caso degli altri rientri incontrollati in atmosfera, anche per il satellite dell'agenzia spaziale statunitense i rischi di essere colpiti o addirittura perdere la vita per un frammento sono bassi, ma non nulli. Per questo la situazione viene attentamente monitorata da società specializzate oltre che dai vari servizi degli stati (per esempio il 18° Space Control Squadron degli USA). Ecco quello che sappiamo per il momento.

Il satellite NASA ERBS sta rientrando in maniera incontrollata

L'agenzia spaziale ha diffuso una comunicazione il 6 gennaio 2023 dove indicava che questo satellite, non più funzionante, stesse rientrando in maniera incontrollata nell'atmosfera. Il problema principale è dato dalla sua massa pari a 2,45 tonnellate. Pur essendo inferiore a quella dello stadio principale del Lunga Marcia 5B c'è comunque la possibilità che alcuni frammenti giungano fino al suolo non distruggendosi in atmosfera.

nasa erbs rientro

La stessa NASA ha scritto che "prevede che la maggior parte del satellite bruci mentre viaggia attraverso l'atmosfera, ma si prevede che alcuni componenti sopravvivranno al rientro. Il rischio di danni a chiunque sulla Terra è molto basso: circa 1 su 9400". La vita operativa (di 21 anni complessivi) del satellite Earth Radiation Budget Satellite è iniziata nel 1984, lanciato a bordo dello Space Shuttle Challenger mentre è stato messo fuori servizio nel 2005. L'attività inizialmente era stimata in soli due anni.

Il suo scopo era quello di studiare come la Terra ha assorbito e irradiato energia dal Sole raccogliendo dati su diverse tipologie di molecole come l'ozono stratosferico, vapore acqueo, biossido di azoto e aerosol più in generale.

nasa rientro satellite

Essendo un satellite di "vecchia generazione" non era ancora pensato per la gestione di un rientro sicuro, anche in caso di guasti e malfunzionamenti. Attualmente i nuovi satelliti sono invece pensati per cercare di limitare questo genere di impatto e anche per evitare di rimanere per troppo tempo in orbita bassa terrestre (riducendo così i detriti spaziali).

Secondo i dati di Aerospace Corporation il rientro del satellite NASA ERBS è previsto per il 9 gennaio 2023 alle 4:49 (ora italiana) ± 13 ore. Come sempre, quando si tratta di rientri incontrollati, le stime migliorano man mano che ci si avvicina al rientro effettivo ma rimane un certo margine di incertezza. Questo "sposta" il luogo della possibile caduta di detriti rispetto alla superficie terrestre di diverse centinaia di chilometri considerando la velocità alla quale viaggia.

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1 Commenti
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joe4th08 Gennaio 2023, 18:30 #1
I satelliti di nuova generazione dovrebbero obbligarli a rientrare in retromarcia come i razzi di musk..., oppure se non ce la fanno ne mandano un altro a recuperarlo e a rientrare cosi'. Magari basterebbe anche quello di bezos piu' piccolo, al posto della cupola di osservazione, ci mettono un cestino da basket... :-)

Il problema del rientro degli stadi del lunga marcia l'anno scorso era che non erano tracciati da segnali emessi da qualche apparecchiatura GPS, quindi non sapevi con precisione dove sarebbe caduto. Ancora non lo sappiamo tutt'ora, sappiamo in qualche punto dell'oceano indiano, ma dove nessuno lo sa. Tutti i vari sistemi di previsione, siti web di tracking, etc., non c'ha azzeccato nessuno...

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