Il rover NASA Perseverance ha fotografato le aurore dalla superficie di Marte per la prima volta

A marzo dello scorso anno il rover statunitense NASA Perseverance è riuscito a fotografare delle aurore dalla superficie di Marte per la prima volta nella storia. Questo permetterà di conoscere meglio il Pianeta Rosso.
di Mattia Speroni pubblicata il 19 Maggio 2025, alle 21:17 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Recentemente abbiamo riportato di come, grazie al telescopio spaziale James Webb, sia stato possibile studiare più approfonditamente le aurore che avvengono su Giove. Questi fenomeni avvengono anche su altri pianeti, Terra compresa, e anche su Marte è stato possibile catturarne gli effetti grazie alle fotografie del rover statunitense NASA Perseverance. Si tratta della prima volta che gli effetti delle aurore vengono ripresi dalla superficie di un pianeta diverso dalla Terra.
A sinistra l'immagine catturata con Mastcam-Z dell'aurora (si nota il bagliore verde). A destra invece un cielo marziano senza aurora dove si nota la luna Deimos mentre il bagliore deriva dal più grande satellite Fobos (non visibile)
Il fenomeno, raccontato solo di recente, risale in realtà al 15 marzo dello scorso anno quando è avvenuto un brillamento solare e un'espulsione di massa coronale, che ha permesso la generazione delle aurore anche su Marte facendo in modo che il rover NASA Perseverance le potesse catturare con le sue fotocamere. Elise Knutsen (ricercatrice dell'Universo di Solo) ha dichiarato "questa entusiasmante scoperta apre nuove possibilità per la ricerca aurorale e conferma che le aurore potrebbero essere visibili ai futuri astronauti sulla superficie di Marte".
Chiaramente le fotografie catturate da NASA Perseverance sono molto diverse da quelle che è possibile vedere sul nostro Pianeta, ma si tratta comunque di un risultato sensazionale. Sulla Terra è presente un campo magnetico globale che incanala le particelle energetiche che arrivano dal Sole e le incanala verso i poli creando "giochi di luce" (solitamente di colore verde) quando entrano in contatto con le molecole d'ossigeno dell'atmosfera, eccitandole.
Su Marte non è presente un campo magnetico globale e quindi il fenomeno delle aurore è diverso. In particolare le particelle energetiche che arrivano dal Sole colpiscono l'atmosfera marziana generando effetti luminosi che erano già stati rilevati dall'orbiter NASA MAVEN nel 2014 (sfruttano un sensore che raccoglie la luce ultravioletta).
Nel caso di NASA Perseverance invece le fotocamere raccolgono la luce visibile e non si tratta di immagini dall'orbita ma dalla superficie del Pianeta Rosso. In particolare gli ingegneri e gli scienziati hanno sfruttato le fotocamere scientifiche SuperCam e Mastcam-Z per osservare le aurore marziane. Questo genere di strumenti non è pensato per catturare fotografie in condizioni di scarsa luminosità ma piuttosto di essere precisi e affidabili sul lungo periodo quando la luce solare risplende. I futuri astronauti potranno catturare invece immagini stupefacenti delle aurore dalla superficie del Pianeta Rosso, tra alcuni anni.
Secondo quanto riportato l'emissione è avvenuta alla lunghezza d'onda di 557,7 nm, come accade sulla Terra per l'ossigeno. Si tratta però di una luminosità più diffusa nel cielo rispetto alle particolari "scenografie" visibili sul nostro Pianeta. Le informazioni approfondite sono state inserite nello studio dal titolo Detection of visible-wavelength aurora on Mars pubblicato nel mese di maggio di quest'anno.
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