Il lander lunare Astrobotic Peregrine è rientrato nell'atmosfera terrestre, inviata un'ultima immagine
Nella serata di oggi il lander lunare statunitense Astrobotic Peregrine è rientrato nell'atmosfera terrestre come annunciato in precedenza. Questa operazione pone fine alla sfortunata missione, evitando però di lasciare detriti spaziali.
di Mattia Speroni pubblicata il 18 Gennaio 2024, alle 22:48 nel canale Scienza e tecnologiaNASAAstrobotic
La sfortunata missione del lander lunare Astrobotic Peregrine, il primo lander commerciale privato statunitense che avrebbe riportato la nazione sulla superficie della Luna dalle missioni Apollo (concluse nel 1972) non è andata come previsto. Come sappiamo, poco dopo il lancio, una grave problematica al sistema propulsivo ha condizionato le sorti del lander che non ha più avuto la possibilità di allunare mentre gli ingegneri della società tentavano di prolungare il più possibile la vita operativa di Peregrine nello Spazio.
Gli ingegneri sono comunque riusciti a fornire energia ai carichi utili attivi così da iniziare la raccolta di dati da alcuni di essi e verificare lo stato di salute di altri. Certo, non si tratta dell'obiettivo principale che prevedeva un soft-landing sulla Luna, ma le missioni spaziali rappresentano ancora una grande sfida (soprattutto quando il budget è relativamente limitato e la società è alla sua prima esperienza).
La distruzione del lander Astrobotic Peregrine
Pur non avendo ancora una motivazione definitiva per il guasto, sembra che il lander Astrobotic Peregrine abbia avuto un problema grave a una valvola dell'elio, gas utilizzato per tenere in pressione i serbatoi, e l’ossidante. Questa non si sarebbe chiusa correttamente dopo il primo azionamento causando un aumento della pressione nel serbatoio dell'ossidante facendolo esplodere. La causa verrà appurata in maniera definitiva da una commissione indipendente.
Cosa fare dunque di un lander lunare che non potrà allunare e a corto di propellente? La scelta di un hard-landing sulla Luna non era possibile in quanto sarebbero state necessarie altre manovre per le quali il propellente non era disponibile. Lasciare un oggetto di questo tipo in una traiettoria cislunare avrebbe potuto causare detriti indesiderati, soprattutto in vista delle future missioni spaziali umane. Anche lasciarlo in una traiettoria in prossimità della Terra avrebbe causato rischi per satelliti e altre missioni.
Per questo la società ha deciso di far bruciare Astrobotic Peregrine nell'atmosfera terrestre. Viste le dimensioni ridotte e la mancanza di strutture protettive, i rischi per le persone erano ridotti. La società, in accordo con gli enti governativi statunitensi, ha anche deciso di scegliere una traiettoria di rientro che ha puntato in una zona di oceano pacifico relativamente sgombra vicino a Vanuatu. Il rientro dovrebbe essere avvenuto intorno alle 21:59 di oggi, ora italiana stando alla perdita di segnale.
Il lander ha operato nello Spazio per circa 10 giorni e 10 ore. Nelle ultime comunicazioni di Astrobotic è stato sottolineato come Peregrine funzioni in maniera stabile ed è in grado di rispondere ai comandi inviati da Terra attraverso il DSN. Prima dell'addio la società ha anche pubblicato quella che dovrebbe essere l'ultima immagine disponibile. Si tratta di una fotografia scattata nella mattinata di oggi con la Terra che si mostra tra le strutture del lander. Nella giornata di domani ci sarà però un nuovo appuntamento con la Luna. Infatti alle 16:00 inizieranno le operazioni per l'allunaggio del lander nipponico JAXA SLIM.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoalmeno per l'inevitabile missione di rientro... vista la minaccia alla circolazione subborbitale...
comunque saranno contenti i Navajo ...
uhm... che cc'entrano i Navajo?
vedere il seguente link (nel caso non ci fossero altre esposizioni sulle notizie
https://lavocedinewyork.com/news/20...-nellatmosfera/
Al suo interno, il lander trasportava non solo cinque strumenti della NASA, utili per il programma Artemis, e di altri sette Paesi, ma anche dei resti umani, appartenenti a persone che, in passato, si erano appassionate alle imprese spaziali compiute negli anni. Se la missione fosse andata a buon fine, dunque, sulla luna sarebbero arrivate le ceneri del creatore di Star Trek, Gene Roddenbery, di sua moglie Majel, e di numerosi attori della serie, come Nichelle Nicholos e Jackson De Forest Kelley. Con loro, inoltre vi era anche lo scrittore di fantascienza Arthur Charles Clarke, uno degli sceneggiatori di “2001: Odissea nello spazio”, ed il sassofonista di origini partenopee Giuseppe De Matola, fisico e grande appassionato di astronomia.
Sul veicolo spaziale, inoltre, erano presenti anche i campioni dei capelli di ben quattro presidenti degli Stati Uniti, ovvero George Washington, Dwight Eisenhower, John Fitzgerald Kennedy e Ronald Reagan. In un primo momento, la decisione di portare sulla luna le ceneri o il DNA di alcuni personaggi illustri,
non mi sembra poco, le ceneri (o ho sentito solo una parte) di: Gene Roddenberry creatore di Star Trek e perfino [I]Arthur Charles Clarke[/I] (i quali non sarebbero contenti che ancora si sia in una fase prematura del preconizzato da costoro... visto il fallimento della missione (con trasporto reliquie nello spazio)... e...
[I]anche del [U]saxofonista[/U] di origini partenopee Giuseppe De Matola, fisico e grande appassionato di astronomia[/I] (che onestamente sento nominare ora per la prima volta, e vabbè, sarebbero stati contenti gli estimatori e oltre a queste personalità e altre, persino anche i capelli di 4 presidenti USA
tutto questo, però ->
aveva suscitato l’ira della Nazione Navajo, guidata da Buu Nygren. Per gli abitanti della riserva indigena, infatti, il satellite della Terra è sacro: secondo i Navajo, dunque, la deposizione dei resti umani avrebbe rappresentato una vera e propria profanazione.
spero che sia chiaro. Grazie
vedere anche https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2995082
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