Il CEO di Rocket Lab critico nei confronti di SpaceX Starlink, ma non solo!

Il CEO di Rocket Lab, società statunitense impegnata nei dei lanci spaziali, ha criticato sotto diversi aspetti le nuove grandi costellazioni satellitari come quelle SpaceX Starlink: rendono più complesso il suo business.
di Mattia Speroni pubblicata il 11 Ottobre 2020, alle 10:31 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceX
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi, anche avendo un sistema capace di rilevare la posizione di un missile ipersonico, non esiste ancora un vettore tanto veloce da intercettarlo. Quindi nisba. Del resto i satelliti Starlink sono in orbita bassa, molto al di sotto dell'altitudine massima raggiunta dai Zircon e fratelli ( prima di ripiombare a terra ). Ancora peggio va con i Burevestnik, che sono in grado di manovrare in volo ipersonico ed evadere le difese antimissilistiche.
Sulla questione della "spazzatura spaziale", il tipo di Rocket Lab non ha tutti i torti. Manovrare in mezzo a decine di migliaia di piccoli satelliti, non è uno scherzo. Si rischia seriamente che qualcuno si faccia male.
in realtà il vettore c'è ma non è "un razzo" ma armi di tipo laser in sperimentazione da almeno 10 anni, il futuro della difesa aerea (sia da terra che in volo) saranno armi laser già requisiti base dei programmi per i caccia di 6a generazione in sperimentazione in questi anni
Bisogna vedere qual è la gittata. Un raggio laser si disperde molto velocemente ( altrimenti avremmo internet in fibra via etere
E poi c'è il problema ( che può sembrare assurdo ) del tempo di calcolo. Un missile che viaggia a Mach 17 ti dà pochissimi millisecondi per poterlo individuare, calcolarne la traiettoria, sparare e colpirlo.
Senza contare che c'è almeno una variante di missile ipersonico ( il Burevestnik ) che non è balistico, cioè cambia traiettoria in volo.
Altro problema è la miniaturizzazione, che consentirà di sviluppare droni ipersonici a basso costo, utilissimo negli attacchi a saturazione. Non c'è laser che tenga in un attacco a saturazione. Non è possibile abbattere migliaia di bersagli contemporaneamente. Come sta dimostrando la guerra tra Armenia e Arzebaijan, con quest'ultimo che lancia dozzine di droni a basso costo contro i sistemi AA armeni.
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