I giocatori del Liverpool hanno utilizzato sensori cerebrali per preparare la finale di Champions League
Durante gli ultimi allenamenti prima della finale di Champions League, i calciatori del Liverpool hanno indossato delle maschere con sensori cerebrali al fine di migliorare lo stato mentale dei giocatori, ma non è andata bene.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 31 Maggio 2022, alle 11:35 nel canale Scienza e tecnologiaPer prepararsi alla finale di UEFA Champions League, il Liverpool di Jürgen Klopp si è allenato con particolari sensori cerebrali in testa, capaci di migliorare lo stato mentale dei calciatori dalla pressione della partita. Nonostante ciò, la squadra inglese ha perso il prestigioso titolo a favore del Real Madrid, che ha trionfato per 1-0 alzando la 14esima coppa dalle grandi orecchie della storia del club spagnolo.
🧠 Trent Alexander-Arnold wears brain sensors in training ahead of the #UCLfinal
— Football on BT Sport (@btsportfootball) May 25, 2022
The technology is designed to train the brain directly, helping players reach their optimum mental state. pic.twitter.com/49WULusVE7
Secondo Neuro11, società che ha implementato l'innovativa tecnologia, i sensori cerebrali utilizzati negli atleti sono progettati per allenare direttamente il cervello, al fine di aiutare i giocatori a raggiungere il loro stato mentale ottimale.
Sensori cerebrali per migliorare lo stato mentale degli atleti
Neuro11 collabora con il club inglese dallo scorso agosto e, nonostante la finale di Champions e la Premier League non sia stata vinta dai Reds, la stagione ha portato in bacheca due trofei: la Carabao Cup e la FA Cup.
Inizialmente Neuro11 ha collaborato con il Liverpool al fine di migliorare la qualità della squadra sui calci piazzati. Potrà sembrare un caso, ma il Liverpool è arrivata prima, insieme al Manchester City, per numero di goal segnati da calcio piazzato, ben 15. Neuro11 tiene ha precisare che, attraverso la tecnologia in questione, utilizza solo metodi basati su dati scientificamente provati per migliorare le prestazioni.
“Il team di neuro11 ha sviluppato un metodo di allenamento della forza mentale altamente innovativo e basato sui fatti che può essere integrato perfettamente nel nostro programma di allenamento esistente. Ora siamo in grado di allenare in modo specifico le capacità mentali e di precisione di tiro dei nostri giocatori direttamente sul campo, in un modo che fino ad ora non era possibile per noi. Dal momento che la forza mentale gioca un ruolo così importante ai massimi livelli, siamo entusiasti di lavorare insieme a questi ragazzi", ha affermato Klopp, allenatore del Liverpool.
Ovviamente l'utilizzo di sensori cerebrali non viene considerato come metodo sostitutivo all'allenamento tecnico-tattico, ma bensì un plus da integrare per migliorare quest'ultimo. Dopo la stagione del Liverpool, altri club adotteranno questo tipo di tecnologia?
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÈ stata una partita giocata da due squadre di altissimo livello.
Passaggi sempre perfetti, anche di prima, a ritmi elevati
Alla fine ha deciso UN SOLO gol, quindi non è che ha dominato una o l altra, avesse vinto il Liverpool sarebbe stato giusto ugualmente.
Io poi sono contento per Carletto
se questi dispositivi hanno effettivamente dato un apporto positivo bisognerebbe eventualmente valutare se vadano considerati doping. la musica mi pare venga considerata doping ma non vorrei sbagliarmi
È stata una partita giocata da due squadre di altissimo livello.
Passaggi sempre perfetti, anche di prima, a ritmi elevati
Alla fine ha deciso UN SOLO gol, quindi non è che ha dominato una o l altra, avesse vinto il Liverpool sarebbe stato giusto ugualmente.
Io poi sono contento per Carletto
Completamente d'accordo. Il livello é stato molto alto.
se questi dispositivi hanno effettivamente dato un apporto positivo bisognerebbe eventualmente valutare se vadano considerati doping. la musica mi pare venga considerata doping ma non vorrei sbagliarmi
Beh la musica si potrebbe usare in allenamento ma non in gara.
Ritmi elevati. In effetti quella e' la differenza con le squadre italiane. Quasi tutte le ns. squadre (compresa la nazionale) soffrono dei cali atletici paurosi nel secondo tempo, e infortuni prolungati, spesso rimediati durante gli allenamenti.
Curiosamente le squadre allenate da Antonio Pintus, si sono invece trovate bene da questo punto di vista (Juventus lippiane, Palermo 2012-2013 es. quando c'era Dybala e li' non aveva tutti questi infortuni, biennio interista 2019-2021, ora Real Madrid).
hai fatto bene a precisare, se questi sensori effettivamente hanno un effetto positivo li vedremo da tutti gli atleti nel pre-gara
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