I campi magnetici ai bordi del buco nero M87* in una nuova immagine

I campi magnetici ai bordi del buco nero M87* in una nuova immagine

Grazie al progetto EHT (Event Horizon Telescope) è stato possibile ottenere una nuova immagine dei campi magnetici nelle zone periferiche del buco nero M87* che si trova al centro della galassia Messier 87. Ecco le novità.

di pubblicata il , alle 11:21 nel canale Scienza e tecnologia
ESANASA
 

Ad Aprile 2019 è stata rilasciata la prima immagine di un buco nero (del suo disco di accrescimento) al centro della galassia M87. Il successo è stato possibile grazie all'Event Horizon Telescope che ha permesso di "catturare" dati mai visti prima. Successivamente sono state annunciate ulteriori novità sempre riguardanti il disco di accrescimento. In questi giorni si sono aggiunte altre informazioni riguardanti la polarizzazione della luce.

buco nero m87 campi magnetici

Click sull'immagine per ingrandire.

I campi magnetici sono rappresentati dalle linee che si vedono nella parte chiara

Il buco nero M87* e i campi magnetici

Grazie a nuovi studi (qui il primo, qui il secondo), gli astronomi sono riusciti a misurare per la prima volta la polarizzazione della luce ai confini di un buco nero. Si tratta sempre di M87* che era stato oggetto dell'immagine del 2019. La polarizzazione permette di conoscere e studiare i campo magnetici generati in quella zona, dato importante anche sul piano extra-galattico. Infatti da Messier 87 nascono getti energetici che sono rilevabili anche a 55 milioni di anni luce di distanza (dove si trova la Terra).

buco nero

I dati raccolti nel 2017 (quelli che sono stati utilizzati per generare l'immagine del 2019) sono stati impiegati anche per questa nuova ricerca mostrando come molta della luce che circonda il buco nero M87* sia polarizzata.

Conoscere e studiare la polarizzazione della luce permette di conoscere meglio l'anatomia dell'oggetto galattico per comprenderne così i fenomeni più estremi. Il campo magnetico consente infatti al buco nero di indirizzare la materia verso l'orizzonte degli eventi e al contempo di lanciare getti che si allontanano. Ricordiamo che questi getti non arrivano da "oltre" l'orizzonte degli eventi. Sono particelle che riescono a "sfuggire" poco prima di precipitare al suo interno e che vengono "lanciate" nello Spazio sotto forma di getti.

Per capire l'importanza di questi getti, basti pensare che la loro estensione è pari a circa 5000 anni luce dal centro della galassia M87. Molti sono ancora i misteri che circondano un buco nero. Attualmente abbiamo una base teorica e simulazioni al computer. Non abbiamo però ancora una conoscenza reale di come la materia cada in un buco nero o di come si formino i getti.

Secondo i modelli attualmente più accreditati, sarebbero i campi magnetici sul bordo del buco nero che respingerebbero i gas caldi e quindi non cadere oltre l'orizzonte degli eventi formando i getti. Invece i gas che scivolano lungo i campi magnetici sarebbero invece "inghiottiti" dal buco nero. Dati di questo tipo permettono anche di migliorare i modelli teorici spingendo in là la conoscenza di questi oggetti così estremi e sfuggenti. Inoltre

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