Fusione nucleare: il Regno Unito vuole costruire un prototipo
L'annuncio, di pochi giorni fa, da parte del Department for Business, Energy and Industrial Strategy (BEIS) ha conferito alla neonata UK Industrial Fusion Solutions Ltd (UKIFS) la responsabilità di fornire il prototipo dell'impianto di fusione nucleare, noto come Spherical Tokamak for Energy Production (STEP)
di Giulia Favetti pubblicata il 08 Febbraio 2023, alle 17:33 nel canale Scienza e tecnologiaIn risposta all'esperimento del statunitense Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) eseguito a Dicembre presso il National Ignition Facility (NIF) - di cui abbiamo parlato in questo articolo, confrontandolo con l'europeo ITER - , anche il Regno Unito ha deciso di ritagliarsi un ruolo strategico nella ricerca e sviluppo della fusione nucleare terrestre.

A tal fine, il 27 Gennaio è stata costituita la Industrial Fusion Solutions, società a responsabilità limitata secondo i dettagli depositati presso Companies House, con due amministratori elencati: Ian Chapman e Timothy Bestwick.
Il fine della start up è supervisionare il prototipo di reattore a fusione britannico Spherical Tokamak for Energy Production (STEP), atteso per il 2040, che verrà installato nell'ex sito del bacino carbonifero di West Burton, nel Nottinghamshire, attraverso quello che è stato definito un "cluster di innovazione della fusione".
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"L'istituzione di Industrial Fusion Solutions consentirà a STEP di accelerare il suo viaggio verso la fornitura di elettricità dall'energia da fusione alla rete. Il nuovo organismo, che sarà formato nei prossimi 18 mesi, sarà istituito come organizzazione di consegna del programma, guidando le prestazioni e stimolare e coinvolgere l'industria in questo sforzo", ha affermato Chapman.
Il Regno Unito rimane parte del progetto internazionale di ricerca sulla fusione ITER, ma il prototipo STEP presenterà un design diverso con un tokamak sferico compatto, comprendente un campo magnetico più stretto di quello visto nei design a ciambella di altri reattori.

Il progetto STEP, che è stato rivelato per la prima volta poco più di un anno fa, dovrebbe essere completato entro il 2040, con la promessa di divenire parte di un percorso verso l'azzeramento delle emissioni di anidride carbonica e di crescita economica del Regno Unito.
Il governo inglese dovrebbe fornire 220 milioni di sterline (circa 264 milioni di dollari) in finanziamenti per la prima fase di STEP, che coinvolgerà l'Autorità per l'energia atomica del Regno Unito (UKAEA) producendo un concept design entro il 2024.

Durante una visita al sito su cui sorgerà il prototipo, il ministro della Scienza George Freeman ha esortato le società energetiche e gli investitori a riconoscere i vantaggi che l'energia da fusione potrebbe avere, non solo per il Regno Unito.
"L'energia da fusione ora ha il potenziale per trasformare il nostro mondo in meglio sfruttando lo stesso processo che alimenta il sole per fornire energia economica, abbondante e a basse emissioni di carbonio in tutto il mondo", ha affermato in una nota.

Rivendicando la Gran Bretagna come leader mondiale nella scienza e nella tecnologia della fusione, Freeman ha affermato che il programma mira a trasformare la fusione nucleare, da scienza all'avanguardia a una "industria dell'energia pulita da miliardi di sterline" che potrebbe potenzialmente creare migliaia di posti di lavoro nel Regno Unito e far crescere le esportazioni.
"Ecco perché sono lieto di annunciare la creazione di Industrial Fusion Solutions come veicolo per lo sviluppo industriale e l'implementazione di questa tecnologia come nuova fonte di energia pulita nei prossimi decenni", ha aggiunto.










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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infobeh stanno appunto pensando di produrselo in loco
Il Berillio non cresce sugli alberi e una volta diventato radioattivo non è differente da una centrale a fissione a torio
https://www.fisicamedica.it/forum/e...20di%20reazione.
https://www.igi.cnr.it/la-fusione-p...nte-illimitata/
non serve il berilio, si puo' fare anche con il litio
il trizio è suo parente
H3.. ma spiegare a H2 di diventare H3 non è facile e oggi si fa in modo "poco ecologico" ma ci sono metodi migliori (ecologicamente parlando) ma più complicati per farlo senza scarti nucleari.
il sole puo' permettersi di usare idrogeno, deuterio etc.. noi non siamo così fortunati
Non ricordo ..
di quando ultimamente hanno combinato qualcosa di funzionante per un lungo periodo ....Manca la volontà
Sanno già come farla funzionare e tutte le nazioni sono già corse ai ripari su come accapararsela ma non c'è l'interesse a metterla in moto adesso. A tal proposito avevano fatto anche un film che per me rappresenta ancora la realtà.Una volta avevano detto per il 2020 poi il 2030, poi il 2040... petrolio ce n'è ancora tanto..
https://www.igi.cnr.it/la-fusione-p...nte-illimitata/
non serve il berilio, si puo' fare anche con il litio
Il Berilio non server per produrre il trizio ma serve come moltiplicatore di neutroni.
Infatti per produrre trizio partendo dai neutroni energetici si usa una rivestimento di Litio.
Ma questo da un problema di rendimento energetico!
Usare neutroni cosi energetici solo per produrre trizio rendeva il processo, che già di suo è poco efficiente, non sostenibile.
Per ovviare a questo problema l'unica solazione che hanno trovato, è quella ti usare un ulteriori rivestimenti di berillio che fa da moltiplicatore di neutroni, quindi da 1 neutrone ne ricavi 2 e questo ti permette, in teoria, di avere una efficienza energetica sufficiente da mantenere la reazione.
Il problema di questa soluzione è che il berillio è raro come l'uranio, anzi per sua stessa natura si trovano nei stessi minerali e il processo di purificazione
non è perfetto quindi è normale trovare delle impurità di uranio dentro il berillio.
Questo è un grosso problema perché con neutroni cosi energetici (17Gev) tutto il rivestimento di berillio si attiva e diventa radioattivo.
Certo non per migliaia di anni ma solo per 30 di anni.
Ma questo rende un reattore a fusione(di questo tipo) non troppo dissimile da una a fissione per quanto riguarda le radiazioni, almeno agli occhi della popolazione.
Ciliegina sulla torta tutto questo non è ancora stato risolto, e in ITER è presente solo un piccola porzione atta alla produzione di trizio, e solo per vedere se funziona ed è energeticamente accettabile.
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