Elon Musk assolto dalle accuse di diffamazione nel caso del sommozzatore definito 'pedo guy'
Il processo per diffamazione a carico di Elon Musk per le offese a Unsworth si è concluso in questi giorni con un responso della corte che è andato a favore del fondatore di Tesla. Unsworth aveva chiesto 190 milioni di dollari di danni
di Roberto Colombo pubblicata il 07 Dicembre 2019, alle 14:01 nel canale Scienza e tecnologiaTesla
Elon Musk è uno di quei personaggi dal tweet compulsivo e irrefrenabile. Questo gli ha anche portato parecchi problemi in passato, tanto da costargli la sospensione guida di Tesla come presidente e la necessità di avere una pre-approvazione dei suoi tweet contenenti informazioni sensibili per gli investitori.
Su Twitter Musk è noto per i suoi piccati botta e risposta e l'anno scorso uno di questi l'aveva portato in tribunale. La vicenda, molti lo ricorderanno, è legata ai concitati momenti delle operazioni di soccorso dei bambini di una squadra di calcio intrappolati, insieme al proprio allenatore, all'interno del complesso di grotte del Tham Luang a causa dell'innalzamento del livello delle acque per via delle abbondanti piogge che si erano abbattute sulla Thailandia. Musk aveva inviato una sua squadra e proposto alcune soluzioni particolari per agevolare i soccorsi, come l'utilizzo di una capsula del programma SpaceX riadattata a sottomarino.
In molti avevano visto la mossa di Musk come il solito gesto da spaccone. Tra essi anche il subacqueo Vernon Unsworth, esperto di immersioni e coinvolto nelle operazioni di soccorso, che aveva dichiarato a un reporter che Musk il suo sottomarino poteva infilarselo 'Lì dove fa male (“Stick his submarine where it hurts”)'. Non era tardata la risposta di Elon Musk che su Twitter aveva dato a Unsworth del 'Pedo guy'.
Il processo per diffamazione a carico di Elon Musk per le offese a Unsworth si è concluso in questi giorni con un responso della corte che è andato a favore del fondatore di Tesla. Unsworth aveva chiesto 190 milioni di dollari di danni: 5 milioni per danni diretti, 35 per danni presunti e ulteriori 150 milioni come multa punitiva. I suoi difensori hanno portato avanti la tesi che l'offesa di Musk gli abbia rovinato la vita, portandolo all'isolamento e marchiandolo a vita.
Il verdetto si è giocato molto sul sottile confine tra l'insulto e la diffamazione e la corte ha deciso che si trattasse del primo caso. Secondo i difensori di Musk l'epiteto, buttato lì in un tweet, nasceva come risposta rabbiosa alla visione della clip in cui Unsworth, oltre a consigliare a Musk dove mettere il suo sottomarino, definiva l'aiuto offerto da Elon ai soccorsi solo una mossa pubblicitaria. In quel momento, alla sua risposta, Musk non sapeva che Unsworth era coinvolto in prima persona nei soccorsi (ha stilato una mappa delle caverne sotterranee che ha aiutato i soccorritori nelle fasi di evacuazione), ma che fosse solo qualcuno intervistato in loco con un'opinione a sproposito. Secondo i legali l'espressione 'pedo guy' era semplicemente un'offesa che poteva suona anche come 'creepy old man' ossia traducibile come 'vecchio raccapricciante', ma che potete anche immaginare in accezioni più colorite. Non era in ogni caso un giudizio di merito sulle abitudini del sommozzatore.
Musk si è ripetutamente scusato per l'insulto durante il processo, ma non ha ricevuto le scuse di Unsworth per essere stato definito 'uno che voleva approfittare della tragedia per farsi pubblicità'. In ogni caso probabilmente la sentenza resterà cristallizzata nella giurisprudenza, trattandosi di uno dei primi casi di processo portato avanti da un privato contro un singolo tweet.
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMah dipende di solito i ricci vengono schiacciati sulla strada
opss
Eh, certo, si vede proprio che è tutta una questione di soldi...
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