Blue Origin realizzerà un Mars Telecommunications Orbiter basato su Blue Ring
Blue Origin ha annunciato che realizzerà un Mars Telecommunications Orbiter (o MTO) basato su Blue Ring che permetterà di avere l'invio e la ricezione semplificata di dati scientifici e ingegneristici da Marte, anche per le future missioni umane.
di Mattia Speroni pubblicata il 19 Agosto 2025, alle 11:25 nel canale Scienza e tecnologiaNASABlue Origin
Alla fine di luglio Rocket Lab aveva annunciato di voler realizzare un Mars Telecommunications Orbiter permettendo così di avere connettività ad ampia banda tra la Terra e le missioni su Marte. Questo permetterebbe di sostituire o affiancare gli attuali orbiter impiegati dalla NASA per ricevere e inviare i dati da parte di missioni come Mars 2020 e MSL (rispettivamente quelle di Perseverance e Curiosity). Negli scorsi giorni anche Blue Origin ha annunciato che realizzerà un Mars Telecommunications Orbiter (MTO).
Meet Blue Origin's Mars Telecommunications Orbiter (MTO), a high-performance spacecraft built upon our existing and affordable Blue Ring platform that is ready to support NASA’s Mars mission in 2028. The orbiter builds upon Blue Origin’s Mars Next-Generation Relay and Mars Sample… pic.twitter.com/cvlt3PNqMA
— Blue Origin (@blueorigin) August 12, 2025
Secondo quanto riportato dalla società di Jeff Bezos, questo sistema sarà basato sulla piattaforma Blue Ring, il cui prototipo è stato portato in orbita durante il lancio inaugurale del razzo spaziale riutilizzabile New Glenn. Le tempistiche indicano una messa in orbita dell'MTO a partire dal 2028 permettendo così anche di sviluppare tecnologie utili per il supporto in futuro di missioni con equipaggio umano che giungeranno su Marte nei prossimi decenni.
Blue Origin ha scritto che "MTO è progettato per stabilire una rete di comunicazioni ad alta velocità per una copertura continua tra la Terra e Marte con la flessibilità per soddisfare le future esigenze di esplorazione robotica e umana della NASA". Questo annuncio si inserisce all'interno dei contratti per il Mars Next-Generation Relay e le strategie alternative per supportare la missione Mars Sample Return. Quest'ultima però potrebbe essere cancellata lasciando spazio ad altre operazioni e concentrandosi sulle missioni con equipaggio umano sulla Luna (e in ottica futura su Marte).

Sempre stando all'annuncio il Mars Telecommunications Orbiter di Blue Origin permetterà di coprire un'ampia area anche grazie all'utilizzo di alcuni satelliti che saranno posizionati in orbita bassa su Marte. MTO sfrutterà una propulsione chimica ed elettrica consentendo di sfruttare tempistiche di lancio più ampie e non solo le finestre ottimali. Il sistema può portare fino a una tonnellata di carico utile verso il Pianeta Rosso permettendo una certa flessibilità operativa per clienti come la NASA. Non manca poi il supporto sistemi di elaborazione dati (anche grazie all'IA) e di archiviazione locale così da consentire la gestione avanzata dei dati scientifici e ottimizzando le necessità di invio verso la Terra risparmiando banda utile.
La scelta di affidare sistemi di comunicazione ad aziende private rientra nella strategia di ottimizzazione dei costi della NASA. In maniera simile alla scelta di offrire contratti per la costruzione di navicelle spaziali per le missioni in LEO (che hanno portato a Crew Dragon e Starliner) ma anche ai nuovi lander lunari per le missioni Artemis e all'ampliamento del Deep Space Network.










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