Blue Origin prosegue i test per il razzo spaziale riutilizzabile New Glenn
Blue Origin New Glenn sarà il primo razzo spaziale riutilizzabile orbitale della società statunitense. Il primo lancio è previsto per ottobre 2024 con la missione NASA EscaPADE che porterà due Cubesat in orbita intorno a Marte.
di Mattia Speroni pubblicata il 22 Luglio 2024, alle 15:32 nel canale Scienza e tecnologiaBlue OriginNASA
Mentre a Boca Chica SpaceX sta provando le unità dedicate al nuovo test di lancio di Starship (IFT-5) che dovrebbe avvenire all'inizio di agosto (con la società che ha subito uno "stop forzato" a causa del problema al secondo stadio di Falcon 9), anche Blue Origin sta cercando di rispettare le tempistiche per il lancio del razzo spaziale riutilizzabile New Glenn, che potrebbe avvenire con la missione NASA EscaPADE diretta verso Marte. Questa missione prevede due Cubesat identici (di dimensioni pari a 60 x 70 x 90 cm) che arriveranno in orbita intorno al Pianeta Rosso a settembre 2025 per misurare le interazioni tra il vento solare e la magnetosfera.
We recently completed New Glenn’s first stage test of its six landing legs—a key area for reusability, which lowers the cost of access to space. The landing gear stow inside the rocket during flight, deploying as the booster gently touches down on our landing vessel at sea. pic.twitter.com/3xUSUPDQyk
— Blue Origin (@blueorigin) July 17, 2024
Inizialmente il primo lancio del nuovo razzo spaziale sarebbe dovuto avvenire nel 2020, ma una serie di ritardi ha costretto la società a posticiparlo di anno in anno fino a ottobre 2024. A differenza della strategia di test di SpaceX con Starship, Blue Origin punta a effettuare un primo "perfetto" seguendo così la strada intrapresa da NASA (con SLS) e ULA (con Vulcan Centaur).

Negli scorsi giorni la società di Jeff Bezos ha mostrato i progressi dei test per i supporti per l'atterraggio del primo stadio del razzo spaziale riutilizzabile New Glenn. A differenza di Falcon 9, qui troviamo sei supporti che sono integrati completamente all'interno del corpo del vettore. Bisogna ricorcare che questo razzo spaziale sarà più grande e potente di Falcon 9. I supporti erano già stati mostrati in altre occasioni, ma è la prima volta che si vedono in azione tutti insieme su un supporto che simula parte terminale del primo stadio.

Alla base del primo stadio troviamo 7 propulsori BE-4 che funzionano con ossigeno liquido e metano. Ogni motore BE-4 è riutilizzabile e genera una spinta di 2450 kN. Lo stadio superiore invece ha 2 propulsori BE-3U che generano 712 kN di spinta nel vuoto ciascuno che funzionano con ossigeno e idrogeno liquidi. Si tratta di motori riaccendibili e quindi utili per diversi profili missione. Questa variante di propulsore non è mai stata provata effettivamente in missione ma è una derivazione di quella più che collaudata (BE-3PM) di New Shepard.
We successfully tested the rapid retract system yesterday, simulating disconnect during a New Glenn launch. The retract system ensures the transporter erector is quickly positioned away from New Glenn at liftoff to provide flyout clearance. We’ve been out on the pad testing since… pic.twitter.com/v1E9pTeM4x
— Blue Origin (@blueorigin) July 2, 2024
Blue Origin New Glenn avrà un'altezza complessiva di 98 metri (meno di Starship, più di Falcon 9) e sarà dotato di fairing da 7 metri così da poter alloggiare carichi utili ingombranti come moduli di stazioni spaziali o satelliti particolarmente grandi. Nella parte superiore del primo stadio saranno presenti quattro alette direzionatrici con un design differente rispetto a quelle impiegate da SpaceX sui suoi vettori. I lanci avverranno inizialmente dal Launch Complex 36 (LC-36) alla Cape Canaveral Space Force Station ma potrebbero esserci nuove piattaforme di lancio in futuro.










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