Blue Origin: problema per la missione NS-23, non c'era equipaggio a bordo
Nella giornata di oggi si è tenuto il lancio della missione NS-23 da parte di Blue Origin, società di Jeff Bezos. A differenza di quanto avvenuto in passato, il razzo New Shepard ha avuto un problema ma fortunatamente non c'era equipaggio umano.
di Mattia Speroni pubblicata il 12 Settembre 2022, alle 17:55 nel canale Scienza e tecnologiaBlue Origin
Era l'inizio di agosto quando si tenne l'ultima missione con equipaggio per Blue Origin. La società di Jeff Bezos (ex-CEO di Amazon) aveva completato con successo il lancio e l'atterraggio di un razzo New Shepard (missione NS-22) con relativa capsula. L'equipaggio pagante di sei persone era composto da Coby Cotton, Mário Ferreira, Vanessa O’Brien, Clint Kelly III, Sara Sabry e Steve Young.
Nella giornata di oggi si è invece tenuta la missione NS-23 che ha impiegato sempre un razzo New Shepard ma questa volta non era presente un equipaggio umano a bordo ma "solamente" del carico utile composto da esperimenti scientifici e altro materiale. Il sistema in passato si è sempre dimostrato più che affidabile riuscendo a completare i voli sub-orbitali (di pochi minuti) senza particolari problemi. Questa volta però qualcosa non è andato come previsto causando la probabile perdita del primo stadio. La capsula è invece rientrata, come programmato, rallentata da paracadute.
Blue Origin: la missione NS-23 non è andata come previsto
Le informazioni attualmente sono scarse ma la società ha già annunciato che darà tutte le notizie appena sarà possibile. Nel comunicato stampa ufficiale diffuso da Blue Origin si legge che "rispondiamo a un problema questa mattina presso la nostra sede di Launch Site One nel Texas occidentale. Questa era una missione con carico utile senza astronauti a bordo. Il sistema di fuga della capsula ha funzionato come previsto. Maggiori informazioni arriveranno quando saranno disponibili".
La missione NS-23 aveva già subito ritardi in precedenza a causa del meteo non ottimale per il lancio. Un primo rinvio era avvenuto il 31 agosto facendola posticipare all'1 settembre. Sempre a causa delle condizioni meteo avverse il lancio era stato poi rinviato al 7 settembre e infine a oggi (12 settembre). Non erano invece stati segnalati problemi di tipo tecnico al vettore New Shepard.
La partenza del razzo sub-orbitale Blue Origin New Shepard è avvenuta alle 16:27 (ora italiana). Il problema si è presentato a circa 1 minuto e 2" dopo la partenza quando la quota raggiunta era di circa 8,1 km (contro i 106 km raggiunti all'apogeo). A distanza di qualche secondo si è attivato autonomamente il sistema di allontanamento della capsula che avrebbe permesso di salvare gli astronauti (se fossero stati a bordo) mentre il motore BE-3 e la parte restante del razzo sembra sia esplosa, anche se manca la conferma visiva definitiva.
L'apogeo complessivo raggiunto dalla capsula di Blue Origin è stato di poco più di 11 km atterrando pochi minuti dopo. La capsula era contrassegnata dal codice e dal nome CC2.0-1 RSS H.G. Wells mentre il primo stadio era PM4-3 che ha volato nove volte fino a questo momento. Come scritto, dettagli verranno forniti quando il team ricostruirà quanto avvenuto. Il sistema New Shepard si è sempre dimostrato affidabile e questo è incidente è "una piccola macchia" per la reputazione di Blue Origin (anche se bisognerà considerare l'impatto sulle future missioni con equipaggio).
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2 Commenti
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n'ascensore più o meno, mettesse qualcosa in orbita almeno...
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