Blue Origin NS-26: un'altra missione suborbitale con equipaggio umano per New Shepard

Blue Origin, la società di Jeff Bezos, torna a volare con la missione NS-26 che ha impiegato il vettore New Shepard per portare una capsula con sei persone oltre quota 100 km. A bordo la persona più giovane ad attraversare la linea di Kármán.
di Mattia Speroni pubblicata il 01 Settembre 2024, alle 19:27 nel canale Scienza e tecnologiaBlue OriginNASA
Recentemente si è parlato di Blue Origin in merito al primo lancio del razzo spaziale riutilizzabile New Glenn, che dovrebbe vedere la sua prima missione operativa (per conto della NASA) a ottobre 2024. La società di Jeff Bezos sta proseguendo però anche con le missioni suborbitali grazie al più piccolo vettore riutilizzabile New Shepard. Negli scorsi giorni è stata completata con successo la missione NS-26 con a bordo sei membri dell'equipaggio.
Il lancio è avvenuto dal Launch Site One nel Texas alle 15:07 del 29 agosto (ora italiana). All'interno della capsula erano presenti Rob Ferl (professore dell’Università della Florida), Nicolina Elrick (imprenditrice e filantropa), Eugene Grin (imprenditore del settore immobiliare e finanziario), Eiman Jahangir (cardiologo e professore associato dell'Università di Vanderbilt), Karsen Kitchen (studentessa dell'Università della Carolina del Nord) e Ephraim Rabin (un uomo d'affari israelo.statunitense).
Kitchen, a 21 anni, è stata la persona più giovane ad aver attraversato la linea di Kármán (posta a 100 km di quota) che segna convenzionalmente l'inizio dello Spazio. Ferl invece finanziato dalla NASA come ricercatore per condurre esperimenti in microgravità durante il volo con New Shepard e in particolare sull'espressione genetica delle piante.
Come altre missioni, il volo ha avuto inizio alle 15:07 mentre l'atterraggio della capsula è avvenuto alle 15:17. Il tempo complessivo della missione NS-26 è stato di 10'8" raggiungendo una massima velocità d'ascesa di 3602 km/h. Se si considera invece l'altitudine massima raggiunta, questa è stata pari a 105 km.
Come in altre occasioni, ricordiamo che questo genere di missioni ha un costo "più abbordabile" rispetto alle missioni orbitali a bordo della ISS (o similari). Inoltre la preparazione e i rischi sono di gran lunga inferiori anche se ovviamente l'esperienza è decisamente diversa e più breve. In generale Blue Origin con queste missioni si avvicina ai clienti di Virgin Galactic offrendo però una quota superiore.
Blue Origin ha eseguito solamente tre missioni dopo l'incidente avvenuto nel 2022 (con la missione NS-23). La missione NS-24 è stata completata nel 2023, oltre un anno dopo l'incidente, si è passati poi a NS-25 nella prima metà di quest'anno per poi arrivare a NS-26. Questo genere di missioni servono alla società a raccogliere denaro per progetti più ambiziosi come il razzo New Glenn e i lander lunari. Inoltre i dati ingegneristici raccolti sono impiegati per migliorare le capacità di volo dei vettori commerciali.
2 Commenti
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È così che molti lavorano, creando prodotti e servizi che possono permettersi, in una fase iniziale, solo i miliardari.
Poi questi prodotti diventano più abbordabili, o comunque hanno ricadute scientifiche o tecnologiche anche sui prodotti della gente comune...
Per fortuna che ci sono miliardari che li spendono, i soldi, invece di passare la vita solo ad accumularli...
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