Blue Origin ha lanciato la missione suborbitale NS-29 con il razzo New Shepard

Blue Origin ha lanciato la missione suborbitale NS-29 con il razzo New Shepard

Nelle scorse ore Blue Origin ha lanciato la missione suborbitale NS-29 con il razzo New Shepard. A bordo non era presente alcun equipaggio ma diversi esperimenti scientifici utili per tecnologie che saranno utilizzate sulla Luna.

di pubblicata il , alle 19:25 nel canale Scienza e tecnologia
Blue OriginNASA
 

Uno degli eventi più importanti per il mondo aerospaziale e per Blue Origin è stato il raggiungimento dell'orbita con il vettore spaziale New Glenn. Certo, non c'è stato il recupero del primo stadio, come previsto, ma in generale il lancio è stato un successo e apre la strada a un aumento della cadenza di lancio. Nel frattempo la società di Jeff Bezos sta proseguendo i lanci suborbitali con il razzo spaziale e la capsula New Shepard.

Nelle scorse ore è stata completata la missione NS-29, senza equipaggio a bordo, che aveva lo scopo di effettuare alcuni test per dei clienti simulando condizioni di gravità ridotta. Il lancio era inizialmente programmato per il 28 gennaio, ma la società statunitense lo ha rinviato sia a causa di alcune nuvole che per un problema relativo all'avionica del booster. Nella giornata di oggi il decollo è avvenuto con successo alle 17:00 (ora italiana) con la capsula che è atterrata alle 17:10'6" con una durata complessiva della missione di poco più di 10 minuti.

blue origin

Il booster è riuscito a rientrare correttamente dopo la separazione dalla capsula e sarà riutilizzato in futuro. Per quanto riguarda invece la capsula (senza equipaggio), si è potuto notare durante la diretta streaming che uno dei tre paracadute non si è aperto subito ma con un certo ritardo. Gli altri due paracadute hanno comunque svolto la loro funzione correttamente e non sono stati segnalati altri problemi. Sia booster che capsula hanno raggiunto una quota massima di 105 km sul livello del mare. Attualmente Blue Origin ha in servizio tre capsule e due booster disponibili per lanci sia con che senza equipaggio.

Blue Origin NS-29 e gli esperimenti a bordo

Come scritto sopra, questa missione non prevedeva un equipaggio umano ma solamente esperimenti scientifici. Secondo quanto riportato da Blue Origin è stato possibile simulare la forza di gravità lunare permettendo l'esecuzione di test scientifici di 30 carichi utili che erano a bordo (pensati per sviluppare tecnologie destinate all'utilizzo sulla Luna, tranne uno che era sul booster). La gravità lunare è stata simulata attraverso il Reaction Control System (RCS) che permette di far ruotare la capsula a circa 11 rpm.

blue origin

Blue Origin ha scritto come i carichi utili all'interno della capsula hanno potuto sperimentare almeno due minuti di una forza di gravità simile a quella lunare. I test puntavano a a provare l'utilizzo delle risorse in situ, riduzione delle problematiche legate alla regolite, sistemi avanzati per la sopravvivenza, sensori e strumentazione di varia natura, tecnologie destinate ai veicoli spaziali per le fasi finali di allunaggio. Oltre la metà dei carichi utili erano gestiti dalla NASA, quattro da Honeybee Robotics (una divisione di Blue Origin).

blue origin

Tra gli esempi riportati troviamo l'Electrostatic Dust Lofting (EDL) mostra come la regolite lunare si carichi elettricamente quando esposta a luce ultravioletta. Grazie a studi come questo sarà possibile capirne il comportamento per le future missioni con equipaggio. C'è poi il Fluidic Operations in Reduced Gravity Experiment (FORGE) che capirà come gestire fluidi e gas in condizioni di bassa gravità così da monitorare i livelli di liquidi a disposizione degli astronauti così come la presenza di vita in oceani presenti all'interno del Sistema Solare.

new shepard

L'Honey Bubble Excitation Experiment (H-BEE) è pensato per monitorare come le bolle si comportano all'interno di liquidi sulla Luna. Questo sistema è pensato per capire come bolle di ossigeno si comporteranno all'interno della regolite fusa. Soil Properties Assessment Resistance and Thermal Analysis (SPARTA) è invece un sistema per eseguire test al di sotto della superficie lunare cercando di capire come la gravità ridotta possa influire. Lunar-g Combustion Investigation (LUCI) invece è pensato per capire come il fuoco si propaga in condizioni di gravità lunare e quindi per progettare ambienti più sicuri. Film Evaporation MEMS Tunable Array Micropropulsion System (FEMTA) infine è un sistema di propulsione basato su acqua che permette di controllare correttamente la posizione e la direzione di Cubesat.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^