Astrobotic Peregrine: il lander statunitense non raggiungerà la Luna a causa di un guasto
Una perdita di propellente sta condizionando seriamente la missione del lander lunare Astrobotic Peregrine. Il pirmo lander lunare commerciale statunitense non raggiungerà mai la Luna e difficilmente riuscirà ad arrivare in orbita intorno a essa.
di Mattia Speroni pubblicata il 09 Gennaio 2024, alle 10:32 nel canale Scienza e tecnologiaAstroboticNASAULA
Nella mattina di ieri (ora italiana) è stato utilizzato per la prima volta un razzo spaziale ULA Vulcan Centaur che potrà essere un'alternativa a Falcon 9 di SpaceX sia per missioni commerciali che per quelle di agenzie statunitensi. Il lancio è stato un successo con il vettore che ha eseguito correttamente tutte le operazioni immettendo il carico utile in orbita. La United Launch Alliance può essere quindi soddisfatta del risultato e può spostare l'attenzione (mentre c'è una revisione dei dati) verso la missione CERT-2 dove sarà lanciato per la prima volta lo spazioplano Dream Chaser di Sierra Space. Il lander lunare statunitense Astrobotic Peregrine ha invece subito una sorte ben diversa.
Questo lander lunare sarebbe dovuto essere il ritorno degli statunitensi sul suolo della Luna dalle missioni Apollo concluse nel 1972 (dove però erano presenti astronauti). Pur essendo una missione robotica la sua importanza era legata al programma Artemis per realizzare l'esplorazione lunare sostenibile grazie all'accordo tra diverse agenzie spaziali ma anche società private, come Astrobotic (all'interno del programma CLPS). Peregrine avrebbe potuto essere il primo lander lunare commerciale (e ovviamente il primo lander commerciale statunitense) ad atterrare correttamente sulla Luna dopo i fallimenti di HAKUTO-R e Beresheet. A seguito di una fase iniziale dove sembrava essere tutto nominale, un grave problema al sistema di propulsione ha creato da subito una certa preoccupazione.
Astrobotic Peregrine: il lander statunitense non allunerà
Dopo il lancio a bordo del vettore Vulcan Centaur e la separazione dallo stadio superiore (avvenuta intorno alle 9:09 di ieri, ora italiana), il lander Astrobotic Peregrine si era acceso correttamente e aveva iniziato a comunicare con il Deep Space Network della NASA facendo pensare che tutto potesse proseguire positivamente in vista dell'atterraggio sulla Luna il 23 febbraio (con una missione di dieci giorni).
Intorno alle 15:30 del pomeriggio è stata però segnalata la prima anomalia. Nel primo aggiornamento ufficiale Astrobotic aveva dichiarato che dopo l'attivazione del sistema di propulsione si è verificata una problematica che non ha consentito al lander lunare che non ha consentito di avere un orientamento stabile. Questo significa non poter avere una traiettoria corretta, un puntamento corretto dell'antenna di comunicazione e un orientamento corretto dei pannelli solari che ricaricano le batterie (utili per i sistemi di bordo).
Dopo la rilevazione del problema, gli ingegneri hanno iniziato le indagini per capire cosa fosse successo al lander Astrobotic Peregrine. Intorno alle 19 di ieri è stato comunicato che il problema al sistema di propulsione comportava anche una perdita di propellente con le squadre al lavoro per cercare di limitarla e iniziando a pensare a profili di missione differenti dall'allunaggio.
Alle 22 circa è arrivata la prima immagine catturata dal lander lunare nello Spazio dove è possibile vedere il rivestimento isolante. Come notato dalla società, la conformazione del rivestimento era compatibile con quanto segnalato dalla telemetria e confermando così un problema al sistema di propulsione. La batteria nel frattempo si era caricata correttamente ma la situazione di Astrobotic Peregrine è apparsa irrimediabilmente compromessa.
Nell'ultimo aggiornamento delle 3 di questa mattina Astrobotic ha dichiarato che la dispersione del propellente sta proseguendo e il sistema di controllo dell'assetto sta operando oltre il suo livello operativo nominale per cercare di mantenere il lander stabile. Se i motori continueranno a funzionare (condizione non sicura), il lander potrebbe mantenere il puntamento corretto per ricevere luce solare per altre 40 ore prima di terminare il propellente. L'obiettivo è quindi non più l'allunaggio (ormai escluso) e difficilmente ci sarà l'ingresso in orbita lunare ma piuttosto raggiungere la minima distanza dalla Luna e raccogliere quanti più dati possibili.
Joel Kearns (vice amministratore associato per l'esplorazione della NASA) ha dichiarato "ci sono molte sfide con il volo spaziale, e siamo incredibilmente orgogliosi dei team Astrobotic e NASA che ci hanno avvicinato un passo a un ritorno robotico sulla superficie lunare come parte di Artemis. Questo modello di servizio è il primo per l’agenzia e, con qualcosa di nuovo, c’è un rischio più elevato. La NASA è impegnata a sostenere i nostri fornitori commerciali mentre affrontano il difficile compito di inviare strumenti scientifici e tecnologia sulla superficie della Luna".
Il lander Astrobotic Peregrine è la versione più piccola, meno complessa e costosa tra le soluzioni della società (esiste anche Griffin, che può alloggiare rover e strumenti più grandi e con maggiore massa). Peregrine può trasportare fino a 90 kg di carico utile e ha una durata prevista di 192 ore di funzionamento. Una copia degli strumenti scientifici della NASA presenti su Peregrine sarà integrata in un'altra missione futura.
3 Commenti
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https://www.ilpost.it/2024/01/09/sepolture-luna-ceneri/
ed ora saranno PEREGRINE E RAMINGHE NELLO SPAZZIO...
... mentre i Navajos si lamentano delle ceneri destinate alla Luna,
costoro sostengono che la Luna è un luogo sacro e non se ne può fare un cimitero...
pensieri arcaici-mistificanti
qualcuno dovrebbe portare un Navajos sulla Luna a fargli rendere conto che non è meglio della Terra, e anzi vi si potrebbe portare tanta spazzatura, oltre alle ceneri: lo spazio c'è...
e SONO SICURO che QUANDO i viaggi saranno ordinari ed economici molta spazzatura, rifiuti, radioattiva verrà portata in un posto riservato sulla Luna:
TANTO LI' LO SPAzIO c'è
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