ArianeGroup investirà sui futuri razzi spaziali riutilizzabili per supportare l'ESA
ArianeGroup ha annunciata una massiccia campagna di investimenti legati ai futuri razzi spaziali riutilizzabili che serviranno a supportare l'ESA e più in generale l'Europa nella nuova corsa allo Spazio di questi anni.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Novembre 2022, alle 07:31 nel canale Scienza e tecnologiaArianespaceESA
Come abbiamo scritto solamente qualche giorno fa, il razzo spaziale europeo Ariane 6 non verrà lanciato prima della fine del prossimo anno (con un ritardo di quasi due anni sulla roadmap iniziale). Per quanto questo vettore sarà fondamentale per l'Europa e per l'accesso allo Spazio, ArianeGroup sta già guardando avanti per non rimanere troppo distaccata dalla concorrenza (che si è fatta sempre più insidiosa).
Per questo ha raccolto la sfida lanciata da ESA e dalla Commissione Europea per realizzare nuovi lanciatori riutilizzabili ed ecologici (o quantomeno con un impatto ambientale ridotto). Un assaggio di quelli che sono i piani della società europea sotto Arianespace lo abbiamo avuto nelle scorse settimane e negli scorsi mesi. Basta ricordarsi della nuova capsula in versione cargo e per il trasporto equipaggio che permetterà di "smarcarsi" da Stati Uniti e Russia per raggiungere l'orbita con astronauti (e non solo). Prima ancora si era già scritto di MaiaSpace, una nuova startup pensata proprio per lo sviluppo di razzi riutilizzabili.
ArianeGroup e l'impegno per razzi spaziali riutilizzabili ed "ecologici"
Come ha dimostrato SpaceX, razzi riutilizzabili sono non solo possibili ma anche ormai indispensabili se si vuole essere concorrenziali nel settore spaziale. A far seguito all'azienda di Elon Musk ci sono altre realtà come Rocket Lab (con vettori più piccoli, per il momento) e Blue Origin per citare le più note. Ma anche la Cina si sta allineando a questa linea di pensiero e Roscosmos stessa sta sviluppando qualcosa di simile a un Falcon 9 (progetto Amur). L'Europa non poteva rimanere indietro in questa "corsa" e ArianeGroup è una delle realtà che potrà fornire la giusta base.

All'interno dell'iniziativa NESTS (New European Space Transportation Solutions) dell'ESA diverse società europee hanno voluto dare il proprio contributo per sviluppare soluzioni per portare l'Europa alla pari con il resto del Mondo. Non solo ArianeGroup ma anche Airbus, Thales Alenia Space, Telespazio, Orbex, D-Orbit e EPFL si sono impegnate a guardare nella direzione di razzi riutilizzabili.

Come spiegato dalla prima si potrebbe pensare a nuove soluzioni che vedranno lanciatori portare in LEO il carico utile (o l'equipaggio) e poi da lì in poi ci saranno altri vettori che li porteranno a destinazione, per esempio sulla Luna. Quella che viene definita una vera e propria "flotta" di razzi spaziali e navicelle potrebbe avere diverse componenti in comune così da abbattere i costi. Si fa per esempio riferimento ai motori che potrebbero essere standard.
Nel comunicato si legge che "la futura famiglia proposta da ArianeGroup comprenderebbe un mini-lanciatore dotato di un primo stadio riutilizzabile, un lanciatore di media portata e un lanciatore di grande portata, ciascuno dei quali sarebbe una versione più grande della precedente". In ottica di risparmio per esempio i booster de vettore pesante sarebbero dei vettori leggeri (solo parzialmente modificati). Un approccio simile è quello adottato da Ariane 6 dove i booster sono parti di Vega-C.
Il motore proposto sarà Prometheus che funziona con metano e ossigeno liquidi e che sarà anche la base per lo sviluppo di Themis, un lanciatore sperimentale riutilizzabile sempre commissionato dall'ESA. Si parla poi di MaiaSpace, una società affiliata a ArianeGroup che svilupperà un mini-lanciatore riutilizzabile che si baserà proprio su Prometheus e Themis per la sua realizzazione (ma con una struttura aziendale più agile per cercare di ridurre i tempi di messa in servizio). Molto c'è da fare e il ritardo accumulato rispetto ad altre realtà è tanto, ma l'Europa deve necessariamente pensare a essere la più indipendente possibile, come ha dimostrato il caso della Russia e delle problematiche dei lanci cancellati o rinviati.










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