Tutti contro Microsoft! 30 aziende dell'UE presentano reclamo contro l'integrazione di Microsoft OneDrive
Nextcloud e altre 30 aziende europee hanno presentato una denuncia sul comportamento anticoncorrenziale di Microsoft con la sua offerta di cloud storage OneDrive. Ecco i dettagli della vicenda.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 28 Novembre 2021, alle 10:31 nel canale ProgrammiMicrosoftOneDriveWindowsWindows 10Windows 11Windows 365
Una coalizione di organizzazioni e società di software e cloud dell'Unione europea (UE) chiamata "Coalizione per condizioni di parità", tra cui anche Nextcloud, si è formalmente lamentata con la Commissione europea (CE) per il comportamento anticoncorrenziale di Microsoft, che ha raggruppato in modo più che mai aggressivo i suoi servizi cloud di OneDrive, Teams e altro in Windows 10 e Windows 11.
Secondo Nextcloud, infatti, questo non fa altro che spingere i consumatori a registrarsi e a consegnare i propri dati a Microsoft, limitando la scelta degli stessi consumatori e creando una barriera ingiusta per le altre aziende che offrono servizi concorrenti.
Microsoft fa la furba e monopolizza i servizi di cloud su Windows
Nello specifico, Microsoft ha aumentato la propria quota di mercato in Europa al 66%, mentre la quota di mercato dei provider locali è scesa dal 26% al 16%. Ma secondo i concorrenti questo aumento della quota di Microsoft non è per nulla dovuto ad un suo vantaggio tecnico o commerciale, ma favorendo pesantemente i propri prodotti e servizi e non permettendo alla concorrenza di farsi vedere su prodotti con Windows. Sebbene l'autopreferenza non sia di per sé illegale ai sensi delle leggi sulla concorrenza dell'UE, se un'azienda abusa della sua posizione dominante sul mercato, può infrangere la legge.
Nextcloud afferma che Microsoft ha completamente bloccato altri fornitori di servizi cloud sfruttando la sua posizione di ''gatekeeper'' per estendere la sua portata nei mercati vicini, spingendo gli utenti ad usare solo i propri prodotti nei suoi ecosistemi. Ecco allora che le aziende europee più specializzate di Microsoft non riescono a competere in base al merito, poiché la chiave del successo non è spesso l'avere un buon prodotto, ma la capacità di distorcere la concorrenza e bloccare l'accesso al mercato.
Frank Karlitschek, CEO e fondatore di Nextloud, ha dichiarato:
Tutto quello che sta accadendo è abbastanza simile a quello che ha fatto Microsoft quando ha ucciso la concorrenza nel mercato dei browser, fermando quasi tutte le innovazioni degli stessi per oltre un decennio. Copia il prodotto di un innovatore, lo abbina al suo prodotto dominante e uccide la loro attività, facendo smettere tutti di innovare. Questo tipo di comportamento è dannoso per il consumatore, per il mercato e, naturalmente, per le imprese locali nell'UE. Insieme agli altri membri della coalizione, chiediamo alle autorità antitrust in Europa di imporre condizioni di parità, dando ai clienti una scelta libera e dando alla concorrenza una possibilità equa.
Nextcloud non è l'unica azienda ad aver presentato tali reclami. Slack ha presentato una denuncia antitrust contro Microsoft sempre nell'Unione Europea (UE) sull'integrazione di Microsoft Teams con Office. Un caso ancora in corso e che ha fatto decisamente parlare di sè.
Cosa chiede Nextcloud? L'azenda chiede alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea di prevenire questo tipo di comportamento abusivo e mantenere il mercato competitivo ed equo per tutti i concorrenti. Nextcloud lo sta facendo presentando un reclamo ufficiale a questo organismo e presentando anche una richiesta all'autorità antitrust tedesca, il Bundeskartellamt, per un'indagine nei confronti di Microsoft. Con i suoi partner, sta anche discutendo di presentare un reclamo simile in Francia.
Chi sono i fautori della rivolta contro Microsoft? Nextcloud, in primis, ma anche diverse organizzazioni open source e senza scopo di lucro. E tra queste ci sono la European DIGITAL SME Alliance; la Document Foundation, l'organizzazione di supporto di LibreOffice oltre alla Free Software Foundation Europe (FSFE) . E non solo perché ci sono anche altre numerose aziende che stanno dando supportando all'azione legale di Nextcloud. Abilian, un editore di software open source ma anche DAASI, una società di gestione delle identità open source e anche Mailfence.
Lothar Becker, presidente della Document Foundation, ha voluto dichiarare come: "I cittadini europei dovrebbero essere in grado di decidere da soli gli strumenti digitali da utilizzare per creare, archiviare e condividere contenuti, compreso un formato di documento aperto per i propri file. Le azioni di Big Tech, in base al loro potere di monopolio nell'area del sistema operativo, costringono i consumatori a utilizzare il software proprietario, riducendo così la loro libertà e i loro diritti digitali. Sosteniamo la denuncia su questo comportamento anticoncorrenziale e sollecitiamo l'UE ad agire immediatamente".
Fa voce anche Heiki Lõhmus, VP della FSFE, che ha aggiunto: "Il "Software as a Service" minaccia seriamente la libertà degli utenti di computer europei e la loro capacità di mantenere un controllo effettivo sui loro dispositivi e dati....Continueremo a sostenerli per garantire che i mercati rimangano equi e che i concorrenti non si impegnino in sforzi anticoncorrenziali illegali per eliminare i concorrenti che autorizzano i loro utenti".
Tutti insomma chiedono alla Commissione europea di garantire che ci sia:
- Nessun abuso della posizione dominante di Microsoft nel sistema operativo e nei mercati correlati (ad es. raggruppando, preinstallando o sfruttando servizi Microsoft aggiuntivi) ma mantenendo condizioni di parità.
- Che Microsoft debba supportare standard aperti e interoperabilità. Ciò consentirebbe ai consumatori europei di scegliere liberamente tra le offerte di servizi che dovrebbero competere equamente in base ai loro meriti.
Questo sforzo servirà a qualcosa? Chi lo sa, di fatto il passato parla a favore perché la CE accusò Google di aver adottato comportamenti anticoncorrenziali proprio nell'UE. Vedremo se anche in questo caso si pronuncerà contro Microsoft.
102 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSinceramente (ma io non rappresento l'utente medio) mi trovo bene con Onedrive (ho un abbonamento Office), ma ho anche Google Drive e un vecchio Dropbox free (che ormai non uso più.
Idem con i browser: li uso tutti e 3 (Edge, Chrome e Firefox) con quest'ultimo impostato come predefinito.
Strano che i vari produttori di antivirus non si siano ancora accorti di Defender...
Comunque è sempre la stessa storia che si ripete... Microsoft mette preinstallate le sue app nel suo sistema e tutti si lamentano che è brutta e cattiva che non lascia scelta all'utente.
A me onestamente sembra ridicolo.
Abuso di posizione dominante ? Forse... ma a questo punto dovremmo obbligare gli oem a far scegliere il sistema operativo da installare sul pc....
microsoft ha pacchettizzato tutto in un'unica offerta. fin quando la sottoscrizione di dropbox for business (sostituite "dropbox for business" con zoom, slack, o qualunque altro concorrente) costerà come comprare un'unica sottoscrizione da microsoft che include pacchetto office, condivione file, collaboration, la vedo dura che le concorrenti di microsoft riusciranno ad aumentare la loro quota di mercato, pur disponendo, talvolta, di servizi che hanno più funzioni o che funzionano meglio.
Comunque è sempre la stessa storia che si ripete... Microsoft mette preinstallate le sue app nel suo sistema e tutti si lamentano che è brutta e cattiva che non lascia scelta all'utente.
A me onestamente sembra ridicolo.
Abuso di posizione dominante ? Forse... ma a questo punto dovremmo obbligare gli oem a far scegliere il sistema operativo da installare sul pc....
Difender nei test indipendenti e professionali si comporta molto bene meglio di tanti antivirus storici è molto più costosi, mi fiderei più dei numeri che di tutti quelli che ne parlano male solo perché lo fa ms
microsoft ha pacchettizzato tutto in un'unica offerta. fin quando la sottoscrizione di dropbox for business (sostituite "dropbox for business" con zoom, slack, o qualunque altro concorrente) costerà come comprare un'unica sottoscrizione da microsoft che include pacchetto office, condivione file, collaboration, la vedo dura che le concorrenti di microsoft riusciranno ad aumentare la loro quota di mercato, pur disponendo, talvolta, di servizi che hanno più funzioni o che funzionano meglio.
Qui hai solo parzialmente ragione.
Io ho Dropbox a pagamento, e c è una ragione per cui non passo a onedrive: il supporto a OS diversi di OneDrive è abbastanza ridicolo.
Per cui non vedo perché Windows debba spaccarmi i maroni per abbonarmi a onedrive
Io ho Dropbox a pagamento, e c è una ragione per cui non passo a onedrive: il supporto a OS diversi di OneDrive è abbastanza ridicolo.
Per cui non vedo perché Windows debba spaccarmi i maroni per abbonarmi a onedrive
non ha niente a che vedere con quello che ho scritto.
gli altri servizi saranno anche migliori (non è questo il punto), ma onedrive nel momento in cui ti abboni a 365 lo hai gratis. è per questo che le quote di mercato di dropbox (sostituite dropbox con quello che più vi pare e piace) scendono. non è perchè microsoft ha un prodotto migliore (e non lo ha) nè perchè lo offre preinstallato (sui mac ovviamente non lo è, eppure tutti i clienti che abbiamo con mac hanno un abbonamento a 365 e usano onedrive). è SOLO il più conveniente.
Di base andrebbe eliminato l'OEM, ma obbligherebbe le varie ASUS e Co a vendere il PC con Debian..... poi me la vedo io Apple dover per par condicio venderti iMac con Debian.... o lo smartphone.... me lo vedo un bel galaxy debian....
A parte uno sceglie se acquistare o non l'OS.... un macello, sono troppi anni che funziona così, e se non toccano Apple, pure Microsoft ha le sue ragioni, perchè non mi danno l'iPhone con Debian e FooBar .... lol
Se non fosse per i giochi passerei a Linux, un sistema operativo deve fare il sistema operativo, non un ammucchiata di programmi, app, bloatware, e cavolate che girano in background. L'unica versione degna di esistere di windows è la LTSC.
La aziende produttrici di PC vendono quello che la gente vuole. Vendono PC con preinstallato Windows e vendono PC con preinstallato Linux, per quelli che non vogliono OS preinstallati vendono i PC senza OS o con il FreeDOS tanto per vedere se si accende e funziona. Io ricordo nei centri commerciali gli Acer con Ubuntu preinstallato o esotiche derivate di Fedora sulla fine dello scorso decennio. Oggi non ne vedo neanche uno, evidentemente hanno smesso di ordinarli perché non si vendevano o li vendevano a gente che subito dopo chiedeva di installarci Windows.
La aziende vendono quello che la gente desidera, quello che il mondo vuole, se la maggior parte della gente desidera Windows, la maggior parte dei PC verranno prodotti con Windows preinstallato e non saranno le chiacchiere di un nutrito ma sempre basso in percentuale numero di nerd da forum, che cambieranno il mondo.
Stessa cosa per l'argomento in discussione nella news, trovano OneDrive, si ci trovano bene, tocca agli altri fare qualcosa di migliore. Sia chiaro che a scanso di equivoci, io OneDrive non lo uso, mi appoggio a Google anche per altri servizi.
Ma il fatto è che se una cosa in Windows non la mettono la critica è che non c'è niente in Windows, guarda quante belle cose ci sono preinstallate in MacOS o in Ubuntu. Se la mettono, eh... ma questa è posizione dominante, un bel ballot screen e tutt'apposto.
Sorvolando che gli Acer tendenzialmente non se li filano particolarmente anche con Windows.
Semplicemente hanno sbagliato il target dei dispositivi su quale installarlo.
Vedi il Dell XPS con Ubuntu, sta ancora li.
E sono nati nel frattempo brand come System76, Slimbook, Tuxedo e diversi altri che vendono esclusivamente PC con Linux.
La domanda ci sta, è l'offerta che è inesistente o fatta male.
Linux, piazzato in 1, spesso anche di fascia bassissima, su un milione di PC destinati alla "massa", a mo' di contentino, non serve a nulla.
O lo piazzi su un quantitativo maggiori di PC disponibili, offrendo magari anche PC che non vendi proprio con Windows, o lo fai partire da determinati settori strategici, tipo come ha fatto Dell con XPS.
Semplicemente fai come Linux che metti anche software sviluppato da terzi che utilizza standard aperti e non tira acqua esclusivamente al tuo mulino/vincola l'utente ed il problema è risolto.
Firefox, Thunderbird, LibreOffice, GIMP, ecc.. tutta roba NON sviluppata da chi produce la distribuzione.
OneDrive? Aggiungi il supporto WebDAV allo stesso ed in windows ci metti un client che si possa collegare con tutti quelli compatibili con quello standard e non hai più problemi.
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