Software scaricato: per l'UE si può rivendere

Software scaricato: per l'UE si può rivendere

La Corte di Giustizia Europea afferma che la rivendita di seconda mano è possibile anche per i software scaricati dal web e distribuiti senza supporto fisico

di pubblicata il , alle 17:24 nel canale Programmi
 

La Corte di Giustizia Europea ha emesso oggi la sentenza di una disputa tra Oracle e la società tedesca UsedSoft, affermando la possibilità di vendere licenze software di seconda mano anche se il software in questione è stato scaricato da internet invece di essere stato commercializzato su un supporto fisico.

Oracle distribuisce il proprio software mediante download via Internet. Tra i diritti garantiti dal contratto di licenza del programma vi è quello di memorizzare la copia del programma stesso in modo permanente, e di permettere ad altri utenti (fino ad un massimo di 25) di accedervi scaricando la copia sul rispettivo sistema di lavoro. UsedSoft è un'azienda tedesca che commercializza licenze di seconda mano dei clienti Oracle. I clienti di UsedSoft che ancora non sono in possesso del software possono così scaricarlo direttamente dal sito Oracle.

La decisione si applica a tutta l'industria software che opera all'interno dell'Unione Europea, non solo ad Oracle ed UsedSoft. Nel comunicato della Corte si legge: "Quando il detentore di diritti di copyright rende disponibile ad un suo cliente una copia - tangibile o intangibile - ed allo stesso tempo conclude, dietro pagamento, un accordo di licenza che garantisce al cliente i diritti di usare quella copia per un periodo di tempo illimitato, il detentore dei diritti vende la copia al cliente e pertanto esaurisce i suoi diritti esclusivi di distribuzione. Questa transazione coinvolge un trasferimento dei diritti di proprietà della copia. Per questo motivo, anche se gli accordi di licenza proibiscono un ulteriore trasferimento, il detentore dei diritti non si può più opporre alla rivendita di quella copia".

Quanto deciso dalla corte già si applica, da tempo, alle opere commercializzate e distribuite su supporto fisico e viene ora chiaramente esteso anche a software distribuito e scaricabile tramite il web. La Corte ha aggiunto che permettere regole differenti per il software scaricato andrebbe oltre il necessario per salvaguardare la proprietà intellettuale interessata.

Ovviamente Oracle non è d'accordo: "Pensiamo che la Corte di Giustizia europea ha perso una significativa opportunità per esprimere un chiaro messaggio sul valore dell'innovazione e della proprietà intellettuale all'economia europea. E' opportuno prevenire i rischi per gli utenti di ottenere software tramite canali secondari senza che vi sia la garanzia che la licenza d'uso del primo utente sia stata ottenuta legalmente".

Non si tratta di una disfatta per Oracle, dal momento che il giudizo finale dipenderà dalla corte tedesca che ha chiesto il parere della Corte di Giustizia Europea, ma ovviamente quanto sentenziato oggi dalla Corte andrà a formare la base del giudizio del tribunale tedesco.

Come detto in precedenza la decisione della Corte di Giustizia Europea è applicabile all'intera industria del software che opera in territorio europeo: anche nel Vecchio Continente sono molti i servizi online che permettono di acquistare e scaricare direttamente programmi e giochi, senza che però sia possibile eventualmente rivendere a terzi quanto scaricato. I vari servizi come Steam, Origin, App Store e via discorrendo dovranno adeguarsi? E' presto per fare previsioni, ma data la posizione espressa oggi dalla Corte è possibile che vi siano gli estremi per ritenere illegale l'impossibilità a rivendere il software acquistato e scaricato via web.

76 Commenti
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polteus03 Luglio 2012, 17:28 #1
Ma Oracle non ha altro da fare che comportarsi da troll nelle aule di tribunale? La batosta che si è presa nel processo contro Google non gli è bastata?
Abufinzio03 Luglio 2012, 17:35 #2
Usedsoft rivende il software di oracle acquistato da altri, non c'è usura ecc ecc
fin qui ci può stare, i vari gamestop fanno lo stesso con i videogiochi scatolati ed è giusto che si possa fare anche col software distribuito digitalmente*.
La news però fa intendere (o almeno io ho capito cosi) che la Usedsoft dia il permesso di accesso direttamente alle infrastrutture oracle per far scaricare il software "usato" che sta rivendendo.
Qui non va bene secondo me, legalmente potrai pure rivenderti le cose usate (tangibili o "intangibili" che siano) però devi usare i tuoi server, i tuoi servizi, in generale la usedsoft deve usare le sue infrastrutture.
è come se un rivenditore di macchine usate pincopallino usasse i camion che la fiat usa per trasportare le sue macchine.
Ok, son sempre fiat, ma usa i tuoi di mezzi di trasporto (pincopallino), non i miei (fiat)!





*più di una volta durante la lettura (anche nel titolo) pare che si possa rivendere il software scaricato pirata, è ovvio che non si parla di quello però sarebbe da rivedere
Abufinzio03 Luglio 2012, 17:42 #3
altra cosa:

"Pensiamo che la Corte di Giustizia europea ha perso una significativa opportunità per esprimere un chiaro messaggio sul valore dell'innovazione e della proprietà intellettuale all'economia europea. E' opportuno prevenire i rischi per gli utenti di ottenere software tramite canali secondari senza che vi sia la garanzia che la licenza d'uso del primo utente sia stata ottenuta legalmente"

Questa cosa l'ho già sentita da altre software house e mi fa ridere.
Se io voglio prendermi una fiat usata non rompermi le scatole, lo ben so che usata non è l'equivalente di una nuova dalla concessionaria ufficiale.
Se voglio tirarmi comprarmi del software oracle di seconda mano lasciami fare, se qualcosa va storto non me la prendo con oracle, me la prenderò con la usedsoft.
Non tirassero fuori le scuse dei rischi di canali secondari solo per farmi comprare da loro.
È proprio fastidioso quando fanno cosi.
Ovvio che ci sono poi i casi limite di babbei che si lamentano con la software house perchè il programma scaricato illegamente non va (si, il p2p è un canale secondario)
PaoPaolo03 Luglio 2012, 17:43 #4
La Oracle vende la licenza mente il software viene scaricato direttamente dai loro server cosi' come gli aggiornamenti.
Se la corte di giustizia delibera che la licenza puo' essere venduta allora e' logico che il nuovo possessore possa scaricare software e aggiornamenti dal sito della Oracle, l'esempio dei camion non e' coerente.

A parte il discorso Oracle e quello degli altri rivenditori in digital download chissa' come influira' questa sentenza sulla microsoft.
Attualmente se compro un pc con windows preinstallato secondo la licenza il sistema operativo non potrebbe ne essere rivenduto a un terzo (dovrei formattare e dargli il pc vuoto) ne trasferito su un PC diverso (nel caso ad esempio il PC si guasti irreparabilmente).
Sono curioso di vedere eventuali conferme, interpretazioni e modifiche di questa sentenza.. sara' interessante
SpyroTSK03 Luglio 2012, 17:46 #5
di conseguenza il discroso di microsoft "VENDITA ABBIABILE UNICAMENTE ALL'ACQUISTO DI UN COMPUTER" è stato annullato, e ms se la deve prendere dove non batte il sole
Malek8603 Luglio 2012, 17:49 #6
Non sarebbe male se potessi rivendere i giochi Steam che non mi interessano più... chissà se la Valve si adeguerà a questa sentenza in qualche modo.

Il problema è che, anche se non è illegale vendere una licenza, è tutto inutile se non ci sono i mezzi per farlo
Abufinzio03 Luglio 2012, 17:52 #7
Originariamente inviato da: PaoPaolo
La Oracle vende la licenza mente il software viene scaricato direttamente dai loro server cosi' come gli aggiornamenti.
Se la corte di giustizia delibera che la licenza puo' essere venduta allora e' logico che il nuovo possessore possa scaricare software e aggiornamenti dal sito della Oracle, l'esempio dei camion non e' coerente.


ok, ho scritto senza pensare, effettivamente hai ragione
però non mi sembra molto giusto
vendo un prodotto A per 100€
tu te lo rivendi per 50€
il prodotto A è una licenza per usare il risultato del sudore della mia fronte (il software)
Capperò, almeno usa i tuoi sistemi, non intasare i miei!
dipede poi da come oracle o chi per lei abbia scritto nel contratto di licenza riguardante l'accesso ai propri server...
Malek8603 Luglio 2012, 17:56 #8
Originariamente inviato da: Abufinzio
ok, ho scritto senza pensare, effettivamente hai ragione
però non mi sembra molto giusto
vendo un prodotto A per 100€
tu te lo rivendi per 50€
il prodotto A è una licenza per usare il risultato del sudore della mia fronte (il software)
Capperò, almeno usa i tuoi sistemi, non intasare i miei!
dipede poi da come oracle o chi per lei abbia scritto nel contratto di licenza riguardante l'accesso ai propri server...


Non vedo qual'è il problema. Se tu vendi la licenza, non puoi più utilizzare il software nè scaricare aggiornamenti.

Quindi il nuovo compratore non "intaserà" i server, semplicemente prenderà il posto di chi li utilizzava prima. L'utilizzo totale sostanzialmente non cambierà.

Gli sviluppatori di UC3 avevano fatto un discorso simile per giustificare il pass online, del tipo "costa soldi mantenere i server, e chi compra usato ci occupa spazio senza pagare nulla". Ma chi vende il suo usato non andrà più ad occupare spazio nel server, quindi il discorso mi sembra fuori luogo.
SpyroTSK03 Luglio 2012, 17:59 #9
@malek86: vendi tutto in blocco l'account
Malek8603 Luglio 2012, 18:02 #10
Originariamente inviato da: SpyroTSK
@malek86: vendi tutto in blocco l'account


Sì, beh, ma così è inutile. Io voglio poter rivendere i giochi singoli, come se stesso vendendo una copia fisica. Se la UE dice che si potrà fare, spero che Steam prima o poi si adegui alla cosa

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