UE multa LG, Philips, Samsung SDI, Panasonic, Toshiba, MTPD e Technicolor per € 1,47 miliardi

UE multa LG, Philips, Samsung SDI, Panasonic, Toshiba, MTPD e Technicolor per € 1,47 miliardi

Mega-multa per sette colossi della tecnologia, rei di aver fatto cartello, nel periodo fra il 1996 e il 2006, nel mercato dei display CRT, sia per l'ambito domestico che per quello dei PC

di pubblicata il , alle 17:33 nel canale Periferiche
SamsungToshibaLGPanasonicPhilips
 

Sonora stangata per sette aziende di primo piano, operanti nel settore della tecnologia. L'Unione Europea, dopo un lungo periodo di indagini, ha riscontrato un comportamento anticoncorrenziale in due settori nel periodo compreso fra il 1996 e 2006, accomunati da una particolare tipologia di prodotto.

Stiamo parlando dei display CRT, quasi un ricordo del passato, ma che nel periodo indicato erano assoluti protagonisti nella forma di monitor per PC e televisori domestici. L'indagine è stata condotta proprio su questi due filoni, nei quali sono stati riscontrati comportamenti illeciti nella forma di cartello sui prezzi. Le aziende coinvolte sono LG, Philips, Samsung SDI, Panasonic, Toshiba, MTPD (ora sussidiaria Panasonic) e Technicolor (Thompson) , a cui si aggiunge la taiwanese Chunghwa, del tutto graziata perché è stata quella che ha scoperchiato il pentolone portandolo in sede europea.

Partiamo dalle multe: le aziende trovate colpevoli di cartello in entrambi i filoni (danneggiando gravemente altre aziende, anche europee) sono Samsung SDI, Philips, LG Electronics e Philips/LG (fortemente legate da collaborazione da un certo periodo in poi).

Multate per aver fatto cartello "solo" nel settore dei monitor PC troviamo invece Technicolor (Thompson), Panasonic, Toshiba  e le due macroalleanze composte da Panasonic/Toshiba/MTPD e Panasonic/MTPD. Il totale delle sanzioni ammonta a quasi 1,5 miliardi di Euro, come si può notare dall'immagine.

Techpowerup ci offre un quadro abbastanza chiaro di quanto è successo in passato. Rappresentanti delle varie aziende si incontravano a scadenze ben definite per stabilire i prezzi delle varie categorie di prodotti CRT, con veri e propri incontri in giro per il mondo (Taiwan, Korea, Japan, Malesia, Indonesia, Thailandia, Hong Kong, ma anche in Europa presso Amsterdam, Budapest, Glasgow, Parigi e Roma).

Insomma, tutto ciò che aveva a che fare con i CRT, nel periodo indicato, era frutto di un cartello molto organizzato. A sollevare la questione è stata la già citata Chunghwa che, grazie all'attiva collaborazione con gli ispettori UE, ne è uscita indenne. Senza "grazia", avrebbe dovuto pagare poco più di 16 milioni di Euro, poiché del cartello faceva parte anche lei. Nonostante tutto, alcune delle aziende hanno fornito piena collaborazione con gli inquirenti, come comprovato dalle riduzioni di pena indicate in percentuale nella seconda colonna da sinistra.

13 Commenti
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ABCcletta05 Dicembre 2012, 18:05 #1
Vecchiotta come cosa, direi che hanno bisogno di soldi
ulk05 Dicembre 2012, 20:43 #2
Originariamente inviato da: ABCcletta
Vecchiotta come cosa, direi che hanno bisogno di soldi


Se parli dei debiti europei, questi 1,47 M di Euro non sono neanche briciole.
ABCcletta05 Dicembre 2012, 21:08 #3
Originariamente inviato da: ulk
Se parli dei debiti europei, questi 1,47 M di Euro non sono neanche briciole.


E dai certamente non potevano recuperarli tutti con una multa
X360X06 Dicembre 2012, 00:27 #4
Ringrazio l'UE, appena inventeremo la macchina del tempo noi consumatori saremo protetti da tutte le mosse scorrette delle varie aziende.
Willy_Pinguino06 Dicembre 2012, 00:31 #5
il fatto è che a parte le poche aziende comunitarie (per un giro di affari limitato visto che queste aziende dovrebbero rappresentare circa l'80% del mercato di quegli anni in europa e molti dei marchi mancanti di solito stavano nella fascia alta del mercato, leggi Sony, Eizo e marchi di questo genere) quelli che davvero ci hanno rimesso da queste pratiche illecite di mercato siamo stati noi utenti...
ma dubito che gli utenti (io negli anni indicati ho speso qualche cosa come 3 milioni delle vecchie lire + un altri 800 euro dopo il 2001) rivedranno anche solo 1 centesimo di quanto indebitamente speso...

Quei soldi sono come una tassa supplementare che l'Unione Europea prende no dalle nostre tasche ma dalle tasche di quelli che li hanno sfilati a noi... e che alla fine per rifarsi della perdita si rifaranno ancora su di noi! qualcuno pensa che Philips(o qualunque altra azienda multata) per rifarsi di quei 313 milioncini buttati al vento non aumenterà i costi dei prossimi apparecchi? o qualche ingenuo pensa che quei soldi verranno chiesti indietro dai dividendi azionari e presi dalle tasche dei manager che allora hanno preso queste decisioni??
ancora peggio, facile che queste aziende assumano quelle multe come passivi di bilancio, usandoli per giustificare ulteriori licenziamenti, chiusure di stabilimenti e chiedere ulteriori aiuti statali

Alla finei soliti noti che a quell'epoca hanno incassato quei slodi, che hanno guadagnato da quelle azioni, non rimetteranno un solo centesimo, mentre i poveri cristi clienti di quelle aziende dovranno sborsare altro denaro per coprire i bilanci di quelle stesse aziende truffatrici... non solo mazziati, ma anche presi in giro!!

la EU mette in cascina bei soldi ma li prende sempre dalle tasche dei soliti sfigati (NOI) che hanno già pagato e che tanto pagano sempre per tutti!
ufo106 Dicembre 2012, 04:59 #6
Originariamente inviato da: Willy_Pinguino


Così come per tutte le altre sanzioni in genere che Europa e vari stati applicano a chi froda il cliente.

O pensi che ti ritornerà indietro qulacosa da multe fatte con autovelox truccati'
- pe buttarne la una-
alexdal06 Dicembre 2012, 09:00 #7
Sottoscrivo WIllipinguino.

Le multe e le sanzioni della UE mi sembrano sembre un modo per fare cassa (vedi Microsoft e Intel) oppure per punire un settore.

Ma la UE e' la prima ad essere scorretta verso i consumatori.
Prima di tutto dazi, accise e superiva, non dovrebbero mai essere imposte.
Per benzina alcol tabacco profumi. Oppure divieti di prodotti o di altro che non agevolano il libero mercato....

In particolare punire un intero settore non e' una cosa corretta.
Anche perche' i prezzi non sono mai veramente corretti.

Baboo8506 Dicembre 2012, 11:37 #8
10 anni di cartello, 6 anni per le indagini...

Comunque quoto Willy_Pinguino e ufo1.
zappy06 Dicembre 2012, 14:26 #9
Originariamente inviato da: ulk
Se parli dei debiti europei, questi 1,47 M di Euro non sono neanche briciole.


visto che sono miliardi, sono 1.47 G€, non M€
ddbbmax06 Dicembre 2012, 17:38 #10

@Willy

quindi?...era meglio che non avessero proceduto a stanare un cartello che loro stessi hanno ammesso esistere?
Ritengo più importante il segnale che viene dato alle società! sarà pur vero che potrebbero aumentare i prezzi per rifarsi, ma di quanto potranno mai aumentarli? 1€? 10€ ad articolo? no perchè se fosse di più non sarebbero più in mercato libero e costituirebbero di nuovo "cartello".
Comunque le qui presenti sono multinazionali, e quelle cifre che ti sembrano alte sono bruscolini che loro accantonano annualmente per sopperire a spese legali di vario genere. Non dico che gli abbiano fatto il solletico, ma dati i maggiori proventi ottenuti nel periodo indicato, forse sono ancora in attivo.

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