ROG Strix Scope II RX: una meccanica di qualità, a un prezzo che non le appartiene

ROG Strix Scope II RX: una meccanica di qualità, a un prezzo che non le appartiene

Abbiamo provato la ASUS ROG Strix Scope II RX, una tastiera full-size ideale per l'utilizzo misto tra produttività e gaming. Sfortunatamente, però, il prezzo è troppo alto perfino rapportandolo alla versione wireless che abbiamo recensito due settimane fa.

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Periferiche
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Abbiamo provato la nuova ASUS ROG Strix Scope II RX, un'ottima tastiera meccanica che si propone come una via di mezzo tra una soluzione entry-level e una top di gamma. Mantiene, infatti, alcune delle principali caratteristiche dei modelli di fascia alta, come la rotella multifunzione e una costruzione solida, abbinate a uno dei nostri interruttori preferiti.

Sebbene alcune differenze, inevitabilmente, si notino rispetto ai modelli di fascia superiore, riteniamo che la proposta di ASUS sia piuttosto valida per un utilizzo misto e consenta agli utenti di ottenere un prodotto di alto profilo senza rinunce significative, soprattutto se non siete appassionati di tastiere custom.

In sostanza, potrebbe essere una delle migliori tastiere polivalenti in un settore sovrappopolato di prodotti che propongono un'esperienza standardizzata nel caso delle soluzioni con layout completo. Sfortunatamente, però, il prezzo di 159 euro non ci ha convinto e vedremo perché.

Packaging

Il packaging è quello tradizionale di ROG: tastiera avvolta in un panno di TNT, con il marchio ben in vista, che occupa uno scomparto dedicato. Sotto di esso il set di accessori che, in assenza di un PCB hotswap, si riduce a un cavo USB-C, una barra spaziatrice di ricambio a tema ROG e i classici manuali.

In generale, trasmette la sensazione di prodotto premium caratteristico della gamma ROG, seppure la dotazione risulti piuttosto essenziale. Tuttavia, parliamo di un prodotto che in linea teorica dovrebbe posizionarsi nella fascia media della gamma e anche la confezione lo sancisce subito.

Design

Il design è sostanzialmente lo stesso che abbiamo ritrovato sulla ASUS ROG Strix Scope II 96 Wireless - qui la recensione - naturalmente con una configurazione piuttosto diversa. In questo caso, infatti, parliamo di una tastiera full-size tradizionale con layout italiano. Questo significa che, inevitabilmente, la periferica ha un ingombro sensibilmente maggiore rispetto alla controparte wireless.

Anche in questo caso, il plate è realizzato in alluminio anodizzato di color antracite, ma di uno spessore visibilmente inferiore rispetto alla ROG Strix Scope II 96 Wireless. Lo stesso si può dire del case, la cui altezza è quasi dimezzata. Il risultato è una tastiera decisamente sottile, pur ospitando tasti con profilo simile a quello Cherry, una via di mezzo tra una low-profile e una tradizionale plate-mounted.

Sotto questo punto di vista entra in gioco anche il gusto personale: se sul fronte estetico la tastiera appare sottile e quasi elegante, dall'altro la lunghezza unita alla struttura esile rendono il tutto più flessibile. Viene meno, insomma, quella sensazione di rigidità e robustezza che abbiamo riscontrato sulla sorella senza fili.

Come per la variante wireless, anche in questo caso ritroviamo il pulsante multifunzione posizionato in alto a destra affiancato da una rotella. Le funzionalità accessibili sono esattamente le stesse: è possibile regolare il volume, il livello della retroilluminazione, gestire i contenuti multimediali o utilizzare la rotella come quella del mouse.

Prestazioni

Non è la prima volta che testiamo gli interruttori RX di ASUS e non possiamo che confermare quanto detto anche in altre sedi: ci piacciono, e tanto. Si tratta di switch che sfruttano un approccio piuttosto diverso rispetto ai modelli in stile Cherry.

All'interno vi è uno stabilizzatore a farfalla, mentre i copritasti sfruttano un aggancio a quattro punti che li rende praticamente immobili. Durante la digitazione, così come nei videogiochi, la sensazione è quella di un pulsante preciso, solido, e sempre consistente.

Per quanto riguarda il suono, invece, le differenze con la ROG Strix Scope II 96 Wireless sono a dir poco evidenti. La rumorosità è piuttosto elevata, ben distante dal tradizionale "thock" ricercato dagli appassionati di tastiere meccaniche. Oltre alla mancanza di lubrificazione, impossibile da effettuare manualmente, è assente anche uno degli strati fonoassorbenti che invece ritroviamo sulla (quasi) gemella wireless.

In questo caso è presente solo lo strato di schiuma posto sopra il PCB che senza dubbio contribuisce a un miglioramento del suono, mentre il case estremamente sottile arriva quasi ad eliminare le risonanze delle zone vuote. Se però da un lato il suono non ci ha soddisfatto, dall'altro va riconosciuto un grande vantaggio della ROG Strix Scope II RX: la resistenza a polvere e liquidi. La tastiera ha ottenuto la certificazione IP57, una caratteristica assente sulle tastiere hotswap e che senza dubbio supporterà i meno avvezzi alla manutenzione delle proprie periferiche.

Un interruttore che, peraltro, integra l'illuminazione al centro e fa la differenza. Ne risulta, infatti, una luminosità superiore e più omogenea che riesce a coinvolgere l'intera legenda riportata sul keycap, inclusa quella laterale. Non viene trascurata, però, la precisione: i tasti si sono rivelati sempre reattivi senza fenomeni di chattering (input multiplo o assente) e con una latenza praticamente assente, complice anche la connettività cablata.

Naturalmente, in assenza di un PCB hotswap la sostituzione degli interruttori non è possibile, a meno che non si abbiano le competenze per smontare l'intera tastiera e saldare manualmente ogni singolo switch – rinunciando ovviamente alla garanzia. Allo stesso modo, trovare keycap compatibili con i ROG RX sarà un'impresa ardua, se non vana. L'unico set alternativo disponibile è quello proposto direttamente da ASUS, realizzato in PBT double-shot, che però non contempla il layout italiano.

Sfortunatamente, nel nostro paese la tastiera arriva con copritasti in ABS, ragione per cui bisognerà accettare un compromesso in ogni caso: o tasti durevoli o layout italiano. Va comunque sottolineato che, nel panorama attuale, trovare set con layout italiano è al limite dell'impossibile anche in presenza di un classico stelo a croce.

Molti utenti si sono rassegnati all'uso del layout internazionale, ovvero quello americano, tanto che alcuni produttori di tastiere, soprattutto nella fascia alta, optano direttamente per una configurazione ANSI piuttosto che ISO. Tuttavia, nel caso della ASUS ROG Strix Scope II RX le alternative si riducono quasi a 0, pur rassegnandosi ad un layout diverso da quello nativo.

Software

Per la ASUS ROG Strix Scope II RX la release del software non cambia: avendola testata insieme alla sorella wireless abbiamo utilizzato la medesima versione del software. Di conseguenza, possiamo confermare la stabilità di Armoury Crate e una UI decisamente migliorata. Adesso i sottomenù sono più intuitivi e di facile navigazione, con una singola voce che dà accesso a tutto l'hardware compatibile con Aura Sync.

Tuttavia, permangono alcune lacune. La personalizzazione è piuttosto limitata, soprattutto sul fronte dell'illuminazione. In realtà Aura Create, un plug-in da scaricare separatamente, apre a un mondo di possibilità che consentono di creare gli effetti più elaborati, ma risulta estremamente complesso e ben distante da quelle che tendenzialmente sono le esigenze della maggior parte degli utenti.

Inoltre, il software risulta ancora piuttosto pesante da digerire per la CPU. Certo, nulla che possa mettere in difficoltà i processori più recenti, ma anche sul fronte della memoria RAM la richiesta è notevole e potrebbe rappresentare un importante limite per i computer di fascia medio-bassa.

Detto questo, le potenzialità di Armoury Crate sono a dir poco estese e la nostra speranza è che, in seguito alla stabilità raggiunta da ASUS, l'azienda possa ottimizzare il software per renderlo accessibile ad un numero maggiore di configurazioni riducendo l'impatto sulle risorse del sistema.

Conclusioni

A questo punto, non rimane che tirare le somme di quella che è stata l'esperienza con la ROG Strix Scope II RX. Di per sé la proposta di ASUS è una tastiera solida, un prodotto di buon livello con il vantaggio di interruttori che continuiamo a ritenere tra i migliori sul mercato, non solo per l'illuminazione, ma anche per la loro consistenza.

Tuttavia, è impossibile non tenere conto del prezzo, e su questo fronte la tastiera paga un obolo salato tanto quanto il suo listino. Un costo di 159,99 euro risulta troppo alto in un panorama che offre davvero tante alternative, perfino rimanendo in casa ROG. La controparte wireless, per soli 30 euro in più, offre un ventaglio di funzionalità nettamente più ampio, una qualità costruttiva sensibilmente migliore e un formato più compatto.

Insomma, quando si sceglie di investire una cifra simile per una tastiera, riteniamo che una differenza di prezzo inferiore al 20% non incida a tal punto da diventare determinante. Se a questo ci aggiungiamo che, nella medesima fascia di prezzo, la scelta è ampia e molto interessante anche volgendo lo sguardo alla concorrenza, la ROG Strix Scope II RX molto semplicemente si ritrova in una posizione piuttosto scomoda.

Peraltro, se dal punto di vista di consistenza e illuminazione gli switch godono di un vantaggio competitivo, dall'altro portano in dote lo svantaggio di non poter sostituire i keycap – a meno che non si opti per quelli alternativi di ASUS stessa.

Concludendo, se state pensando di acquistare la ASUS ROG Strix Scope II RX, approveremmo la scelta solo se l'unica discriminante fossero gli interruttori. Se siete disposti a rinunciare all'illuminazione centrale, allora forse è meglio guardarsi attorno e, se voleste rimanere in casa ASUS, per qualche euro in più la ROG Strix Scope II 96 Wireless è una scelta di gran lunga più convincente, capace di offrire un valore evidentemente superiore rapportato al prezzo.

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