La Russia aggira le sanzioni tech, ma c'è un problema: il layout delle tastiere

Le sanzioni occidentali hanno portato la Russia a imbastire una strategia di importazione parallela in ambito hi-tech. Notebook e tastiere arrivano dall'estero, ma c'è un problema: i tasti non hanno il layout in cirillico russo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 29 Luglio 2022, alle 11:21 nel canale PerifericheLe sanzioni contro la Russia, come noto, interessano anche la tecnologia: le aziende occidentali hanno tagliato i ponti con il Paese che ha attaccato l'Ucraina e ora, all'ombra del Cremlino, c'è penuria di componenti di ogni tipo, anche di tastiere con layout russo. Per correre ai ripari, Putin e compagni hanno imbastito un piano basato sulle "importazioni parallele", ossia l'arrivo di prodotti originali attraverso "paesi amici" come Cina, Serbia, Turchia o Emirati.
Il problema è che i dispositivi spediti in quei paesi sono realizzati per gli utenti locali e, spesso, non sono compatibili con la lingua russa. Un fatto che sta portando qualche problema, specie agli apparati governativi. Secondo alcune stime, entro la fine dell'anno almeno il 10% delle tastiere importante nel Paese sarà costituito da tastiere in lingua non russa.
"L'attuazione dei contratti già conclusi per la fornitura di postazioni (sistema, monitor e apparecchiature periferiche) ai reparti sta avendo problemi. Secondo i termini dell'appalto, l'appaltatore non può fornire una postazione di lavoro senza tastiera o con layout in inglese. I fornitori sono ora alla ricerca di modi per acquistare tastiere russe", riporta una fonte di Kommersant.
Tra i modi per aggirare il problema c'è quello di incidere i caratteri cirillici sui tasti o apporvi dei più semplici sticker. I servizi che incidono le tastiere parlano già di un raddoppio della domanda rispetto a prima che la Russia iniziasse le ostilità in Ucraina.
"Se i laptop o le tastiere sono destinati al mercato russo o all'Unione economica eurasiatica (EAEU), i prodotti presentano un layout russo. In altri casi, c'è la possibilità dell'incisione, anche nella Federazione Russa", ha detto a Kommersant il Ministero dell'Industria e del Commercio. In Paesi come Armenia, Kazakistan, Bielorussia e Kirghizistan si possono rintracciare tastiere con il layout russo.
Una fonte di Kommersant dichiara che l'incisione dei caratteri cirillici sui tasti può richiedere fino a 2000 rubli, circa 32 euro. Il problema è che i dispositivi devono essere aperti, e a volte la tastiera smontata, cosa che non piace ai clienti e potrebbe avere riscontri sulla garanzia.
La vicenda è da incasellare nel novero delle "curiosità": quando l'Occidente ha emanato le sanzioni, di certo non pensava che le tastiere sarebbero diventate uno dei problemi della Russia. Allo stesso tempo, si tratta di un intoppo assolutamente marginale per Putin, difficilmente recederà dai suoi propositi per carenza di tastiere con layout in cirillico.
218 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe più facile intercettare le esportazioni illegali? Ma poi l'elettronica consumer non era esclusa dalle sanzioni? Se io comprassi una tastiera con layout russo su Amazon (che poi sono fatte in Cina per lo più da aziende cinesi) e poi la spedisco in Russia cosa mi fanno?
Io ho il problema inverso, preferisco il layout internazionale all'italiano (trovo più razionale il modo di inserire le lettere accentate) ma pochi produttori di portatilli lasciano scegliere il layout (sostanzialmente solo Apple e Dell)
Non sta facendo "soldi in più" , é solo che quello che guadagna non viene speso per acquistare cose che prima erano fornite dai paesi che rispettano l'embargo.
Quindi tecnicamente hanno un attivo maggiore, ma devono spendere di più sottobanco oppure si ritrovano con problemi che cominciano a diventare gravi con i ricambi e con l'acquisto di macchinari industriali, ecc.
Già perché, prodotti d'importazione parallela in barba alle sanzioni dei produttori, hanno pure la garanzia.
Quindi tecnicamente hanno un attivo maggiore, ma devono spendere di più sottobanco oppure si ritrovano con problemi che cominciano a diventare gravi con i ricambi e con l'acquisto di macchinari industriali, ecc.
Mi risulta che tutti i contratti con quei "poveracci/pezzenti - asserviti della NATO" della UE li stia ribaltando con i paesi BRICS aumentando i margini di guadagno.
Aggiungiamo che tutti quelli che vendevano roba ai russi (paesi NATO) si vedono chiusi un mercato che portava bei soldi ed adesso hanno i bilanci ben ridimensionati. Sono loro i primi a piangere)
p.s. non sono filo russofono, semplicemente "Il più pulito c'ha la rogna" (.cit).
per quanto mi riguarda americani, russi, francesi, tedeschi sono tutti la stessa cosa... tutti a pensare al proprio orticello, tutti amici finchè ci guadagnano. poi di nascosto "falco dalviso" (quello che ti ... all'improvviso)
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