Connessioni Wi-Fi 100 volte più veloci grazie alle frequenze terahertz

Connessioni Wi-Fi 100 volte più veloci grazie alle frequenze terahertz

Una scoperta scientifica della Brown University apre la porta a un'ulteriore evoluzione nelle tecnologie di rete wireless grazie allo sfruttamento di onde con frequenze nell'ordine dei terahertz

di pubblicata il , alle 13:31 nel canale Periferiche
 

Un gruppo di ricercatori della Brown University ha riportato una grossa scoperta nelle tecnologie di comunicazione wireless che potrebbe alimentare la ricerca su reti in grado di operare a velocità impensabili oggi. Sfruttando onde elettromagnetiche con frequenza dell'ordine dei terahertz, e non dei gigahertz come avviene oggi, si può ottenere un throughput di circa 100 volte superiore rispetto alle migliori tecnologie oggi diffuse sul mercato.

E i ricercatori della Brown sono i primi ad essere riusciti a renderlo possibile: "È la prima volta che qualcuno riesce a dimostrare un modo viabile per creare il multiplexing nel range dei terahertz", ha dichiarato Daniel Mittleman, ricercatore dell'università. Il multiplexing è una caratteristica essenziale per la realizzazione di un flusso di dati wireless a velocità elevate e rappresenta sostanzialmente la capacità di inviare più flussi di dati separati attraverso le onde elettromagnetiche emanate da un unico dispositivo.

Antenna onde terahertz

Ma effettuare un'operazione del genere su microonde dalle dimensioni inferiori al millimetro non è semplice, ed è questa la sfida lanciata dalla Brown University. Il team ha realizzato un prototipo costituito da due piastre metalliche posizionate parallelamente fra di loro in modo da indirizzare il flusso di onde elettromagnetiche. Una piccola fessura in una delle due piastre permette ad alcune radiazioni di disperdersi verso direzioni diverse, con un ricevitore che può individuarle basandosi sull'inclinazione delle onde.

"Inserendo nell'antenna 10 diverse frequenze, ognuna in grado di trasportare un flusso di dati unico, queste usciranno con dieci angolature differenti", scrive Mittleman. In questo modo sarà possibile, ad esempio allontanando o avvicinando le due piastre, modificare lo spettro della banda passante in modo da gestirla in maniera più appropriata e suddividerla fra i vari ricevitori come meglio si crede opportuno.

Il prototipo di antenna della Brown è ancora in una fase più che embrionale, potremmo dire addirittura concettuale. Ne passerà di tempo prima di vedere un'applicazione pratica dell'intuizione della società, tuttavia la nuova scoperta scientifica ci dice che una connessione wireless sfruttando frequenze terahertz è fattibile e può essere utilizzata per lo scambio dei dati nonostante tutti i limiti fisici e gli ostacoli da affrontare.

9 Commenti
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demon7717 Settembre 2015, 13:58 #1
Al variare della frequenza però cambia anche la permeabilità dei materiali.. cosa serve per fermare un segnale terahertz? Basta un tavolato e sei fottuto?
gd350turbo17 Settembre 2015, 14:12 #2
Appunto !

Già i 2.6 ghz del 4g, sono poco penetranti, pensa frequenze 1000 volte superiori !

Un foglio di cartone, penso sia sufficiente !
roccia123417 Settembre 2015, 14:29 #3
Già la differenza tra 2,4 e 5 ghz è notevole... Se tanto mi da tanto, quelle frequenze non superano nemmeno una parete.

La cosiddetta "radiazione terahertz" dovrebbe andare dai 300ghz ai 3 thz, quindi se vogliono stare nell'ambito dei terahertz propriamente detti, staranno tra 1 e 3 thz.
Klontz17 Settembre 2015, 15:29 #4
Ma.. forse per connessioni satellitari o terretri in campo aperto ?? transcontinentali, su deserti, pianure ed oceani ??
roccia123417 Settembre 2015, 16:06 #5
Originariamente inviato da: Klontz
Ma.. forse per connessioni satellitari o terretri in campo aperto ?? transcontinentali, su deserti, pianure ed oceani ??


Secondo wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_Terahertz
Queste onde EM non attraversano acqua e metalli.
Significa che in caso di pioggia, nebbia, foschia, o nuvole (in caso di trasmissioni satellitari) potrebbero esserci dei seri problemi di comunicazione, se non l'impossibilità.
gd350turbo17 Settembre 2015, 16:08 #6
Vero...
Ma allora a cosa serve fare un access point a quelle frequenze ?
Esercizio di stile ?

roccia123417 Settembre 2015, 16:36 #7
Originariamente inviato da: gd350turbo
Vero...
Ma allora a cosa serve fare un access point a quelle frequenze ?
Esercizio di stile ?


Ah boh... mi piacerebbe saperlo, sinceramente...

Forse connessioni wireless a brevi/brevissime distanze per sostituire usb/hdmi/displayport/sata?
calabar17 Settembre 2015, 19:58 #8
Originariamente inviato da: gd350turbo
Vero...
Ma allora a cosa serve fare un access point a quelle frequenze ?
Esercizio di stile ?

I trasferimenti sarebbero molto veloci a breve distanza e all'interno della stessa stanza, ma si dovrebbe passare a frequenze più basse in caso di ostacoli e pareti.
Insomma, potrebbe essere un interessante aggiunta, ma di sicuro queste frequenze non riusciranno a sostituire del tutto quelle usate oggi.
rockroll18 Settembre 2015, 05:19 #9
Originariamente inviato da: calabar
I trasferimenti sarebbero molto veloci a breve distanza e all'interno della stessa stanza, ma si dovrebbe passare a frequenze più basse in caso di ostacoli e pareti.
Insomma, potrebbe essere un interessante aggiunta, ma di sicuro queste frequenze non riusciranno a sostituire del tutto quelle usate oggi.


Ma anche così non vedo futuro nella cosa: tanto vale passare a frequenze luminose tipo infrarossi, visto che le frequenze ipotizzate non distano molto; e la tecnologia ad infrarossi è già stata ampiamente impiegata, basta pensare ai telecomandi di qualche anni fa.
Non è una novità il fatto che la densità di modulazione (ora contrabbandata colla parolina magica Muxer ovvero multicanale ossia multimodulazione) è direttamente proporzionale alla frequenza portante.

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