Utenti di Popcorn Time denunciati per violazione dei diritti d'autore
Undici utenti di Popcorn Time residenti nello stato americano dell'Oregon sono stati denunciati per aver utilizzato il servizio, violando le leggi sul diritto d'autore
di Nino Grasso pubblicata il 21 Agosto 2015, alle 09:43 nel canale MultimediaDescritto come il "Netflix dei pirati", o l'incubo di Hollywood, Popcorn Time è di fatto l'incubo di Hollywood. Attraverso un'interfaccia semplice ed intuitiva, il servizio consente di accedere ad un invidiabile catalogo illegale di film in lingua originale. Popcorn Time ha reso semplice, come mai prima d'ora, il download e la visione in streaming dei contenuti protetti da diritti d'autore, e gli autori stessi stanno cercando di ribellarsi.
Ma, legati da cavilli burocratici e potenziali accordi milionari, non possono farlo sul piano tecnico, perché Popcorn Time rappresenta lo stato dell'arte. La piattaforma si basa sul peer-to-peer, con gli stessi utenti che condividono la propria banda in un database interminabile di contenuti. Quindi gli autori si ribellano con l'unica arma a loro disposizione, quella della giustizia. Gli ultimi ad averlo fatto sono stati i produttori di The Cobbler, in maniera alternativa.
Dal momento che il servizio è difficilmente attaccabile, perché di suo non contiene materiale illecito (è solo un intermediario fra l'utente e le reti BitTorrent), la società ha deciso di individuare e colpire l'utente finale. Ha così denunciato 11 utenti di Popcorn Time per aver copiato e distribuito il film con Adam Sandler senza autorizzazione. Nella denuncia non sono stati esposti i nomi dei colpevoli, ma solo indirizzi IP, provider internet e gli orari a cui hanno avuto accesso ai contenuti pirata.
I produttori di The Cobbler cercano di attaccare il servizio sfruttando la sua (foltissima) base d'utenza, ben più vulnerabile. Nella denuncia scrivono infatti che le finalità di Popcorn Time non sono legittime al punto che lo stesso servizio "esiste solo ed esclusivamente per uno scopo: rubare contenuti protetti da copyright". La richiesta in danni è di 150 mila dollari più spese legali ma, come riporta la fonte, questi casi di solito vengono regolati nelle fasi iniziali del processo con somme decisamente più contenute.
25 Commenti
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Come azzo hanno ottenuto i dati per fare causa? c'era un regolare mandato o hanno fatto i furbini come sempre?
Link ad immagine (click per visualizzarla) Link ad immagine (click per visualizzarla) Link ad immagine (click per visualizzarla) che beffa hahahahhaha
Come azzo hanno ottenuto i dati per fare causa? c'era un regolare mandato o hanno fatto i furbini come sempre?
Hanno denunciato gli indirizzi IP, che non sono dati personali
non vuol dire che sono entrati nel tuo computer per digitare ipconfig, ma semplicemente hanno osservato sulla rete gli indirizzi di quelli che erano connessi (cosa che puoi fare anche dai client eMule e torrent, all'epoca c'era un plugin emule che bloccava gli IP della RIAA )
alla fine si puo' dire quello che si vuole, ma hanno giustamente il diritto di proteggere i loro interessi
al massimo prendetevela con tutte le leggi fatte ad hoc per l'industria del cinema (equo compenso, ecc...), ma alla fin della fiera è nel loro diritto proteggere la proprietà di un film che (probailmente, se parlano di Pixels) ha ancora un discreto valore
Trovo quantomeno ironico che chiedono circa 150k $ a testa per perdite causate dalla pirateria (sicuramnte con spese legali) visto che il film al botteghino ha incassato finora 24k $ (circa 500 volte meno di quanto sia costato - https://en.wikipedia.org/wiki/The_C...%282014_film%29 )
Tecnicamente è vero, è inattaccabile,
mi sembra giusto quindi attaccare l'utente finale.
Tipo ad esempio mettersi d'accordo e fare una roba su larga scala?
Il protocollo torrent non maschera gli IP, quindi non è difficile beccare tutti.
Anche se usi un proxy, il sito di proxy lo sa chi sei e dove stai, in caso di beghe legali non ti protegge mica.
Non sono un amante della pirateria, è solo che noto che si comportano in modo stupido e autolesionista, non tenendo conto della realtà del 21° secolo
Questo è un tipico caso di cercare di mungere un pò da altre parti e dare colpe alla pirateria per fallimenti propri.
Ok, avevo perso il riferimento nell'articolo
Bah, se hanno scaricato un film penoso, imparano ad avere gusti migliori
Capisco che una ditta che investe 3.500.000 dollari e ne prende 24.000 possa essere alquanto inca... ma sperare di recuperarli denunciando 11 poveretti che si sono scaricati questa pena di film, insomma...
perchè allora oscurare piratebay?
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