Primi moduli wireless 802.11ac sui dispositivi

Anche se l'iter di approvazione dello standard 802.11ac non è ancora terminato alcuni produttori iniziano a integrare moduli wireless che supportano tali specifiche. Senza addentrarci in un approfondimento eccessivo cerchiamo di capire le principali caratteristiche del nuovo standard e le possibilità offerte
di Fabio Boneschi pubblicata il 22 Maggio 2013, alle 12:27 nel canale MultimediaDa un sito cinese apprendiamo che probabilmente sulla nuova generazione di portatili Mac - la fonte non specifica ulteriori dettagli sui modelli - verrà installato un modulo wireless con standard 802.11ac. Le immagini mostrano un componente Broadcom BCM94260CD con connessione PCI-E che integra su un unico PCB la circuiteria necessaria alla connessione con standard 802.11ac e Bluetooth 4.0.
La progettazione di dispositivi dotati di moduli Wi-Fi 802.11ac non è una novità assoluta: già dallo scorso anno vari produttori hanno iniziato a utilizzare i nuovi chipset e anche i recenti smartphone Samsung Galaxy S4 e HTC One/M7 integrano il modulo BCM4335. Il nuovo standard prenderà piede nei prossimi mesi con tempistiche difficilmente prevedibili, ma riteniamo sia il caso di approfondire meglio quali siano le caratteristiche e le possibilità offerte da 802.11ac.
Va specificato che il processo di approvazione dello standard è ancora in corso e dovrebbe terminare solo nel 2014 e per completezza segnaliamo la roadmap di approvazione prevista dall' IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) è disponibile a questo indirizzo. Al momento per lo sviluppo dei dispositivi ci si basa su specifiche Draft 5. Come già accaduto in passato, i produttori utilizzano in anticipo le specifiche non ancora ufficialmente ratificate, con la consapevolezza che giunti ormai alle fasi finali del processo di standardizzazione non possano verificarsi importanti stravolgimenti.
Lo standard IEEE 802.11ac dovrebbe utilizzare lo spettro di banda dei 5GHz le cui frequenze al momento sono ancora poco congestionate; è però prevista la retrocompatibilità con i dispositivi in standard 802.11n operanti anche a 2,4GHz.
Il nuovo standard in via di approvazione viene anche definito Gigabit wireless perché, a livello teorico e in condizioni ideali, due apparati che supportano le specifiche 802.11ac dovrebbero essere in gradi di realizzare un link con velocità pari a 1,3Gbps. L'attuale standard 802.11n in condizioni ideali e teoriche promette una velocità di trasferimento di 450Mbps.
Con il nuovo standard vengono riprese e migliorate alcune tecnologie già note come il MIMO (Multiple-Input e Multiple-Output) che prevede la trasmissione contemporanea degli stessi dati utilizzando più trasmettitori presenti sul dispositivo. Ovviamente anche lato client devono essere presenti più ricevitori con le varie possibilità previste. Per quanto visto fino ad oggi in ambito PC venivano gestiti al massimo 3 segnali contemporaneamente con la possibilità di raggiungere velocità teoriche di 450Mbps o di offrire una maggior copertura del segnale.
Tra le specifiche dell'802.11ac va evidenziata la possibilità di gestire fino a 8 stream e la capacità di utilizzare canali della larghezza di banda di 160MHz rispetto agli 80MHz previsti dagli standard in uso. Una caratteristica ulteriormente interessante è che questi canali possono essere adiacenti o meno, il che offre una maggior flessibilità in caso di spettro particolarmente congestionato. La retrocompatibilità con i precedenti standard impone all' 802.11ac di poter funzionare anche con canali da 80, 40 o 20MHz, ma in queste situazioni si avranno prestazioni inferiori.
Con il nuovo standard è previsto anche il supporto al multi-user MIMO che in termini estremamente pratici consiste nella possibilità offerta a una base station di comunicare con più utenti anche sul medesimo canale. Un access point potrebbe ad esempio trasmettere contemporaneamente pacchetti a più smartphone connessi sullo stesso canale. Le opportunità offerte da questa caratteristica sono elevate ma dovranno essere i produttori dei dispositivi di rete a trovare valide soluzioni di impiego.
Un ultimo elemento interessante relativo al nuovo 802.11ac riguarda la standardizzazione delle soluzioni di Beamforming per ottimizzare il collegamento tra trasmittente e client in base alla posizione di quest'ultimo, alla presenza di ostacoli o interferenze. Già oggi sono disponibili vari dispositivi che supportano queste tecnologie ma il fatto di farle rientrare in uno standard con precise specifiche è un sicuro passo avanti.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoArrivi a quei throughput se sei in openspace ed hai le STA dove sono posizinate le antenne...
a me è ancora poco chiaro come cambi l'efficienza di una rete wifi in funzione della struttura di un appartamento/edificio.
In alcuni casi riesco ad utilizzare reti da un piano all'altro, da una casa all'altra.
Mentre in certi casi neanche riesco ad usare una rete wifi all'interno di una casa spostandomi in alcune stanze che si trovano a 10 metri dal router e quasi senza mura che s'interpongano.
A me francamente questa corsa alla banda non sembra essere così prioritaria, preferirei un approccio tipo 802.11r ovvero concentrarsi sul roaming con un passaggio trasparente tra un AP e l'altro.
Questo è ancora più pressante considerando le criticità dei 5GHz in termini di propagazione (rispetto ai 2.4GHz chiaramente, non in termini assoluti).
In alcuni casi riesco ad utilizzare reti da un piano all'altro, da una casa all'altra.
Mentre in certi casi neanche riesco ad usare una rete wifi all'interno di una casa spostandomi in alcune stanze che si trovano a 10 metri dal router e quasi senza mura che s'interpongano.
Se vuoi approfondire posso consigliarti questo testo che sto leggendo proprio in questi giorni.
Se qualcuno avesse avuto questo problema con una rete wireless complessa, con access point di un certo tipo (chessò Ubiquiti o Aironet) magari con controller dedicati allora ci sarebbe da preoccuparsi...
Ma da un AP assemblato da un produttore che fa tutto e il contrario di tutto, che probabilmente monta componenti economici e antennine da 2 dBi di guadagno, dove magari l'utilizzo della banda a 5GHz è stato introdotto giusto come trovata da marketing... beh non è proprio un esempio significativo.
Ribadisco che è cmq un router infinitamente superiore alla infima baracca Netgear che sto usando a casa io stesso (in attesa di trovare un alimentatore sostitutivo per il mio adorato Cisco soho77).
A prescindere da ciò, come dicevo il passaggio dai 2.4 ai 5GHz tra poco non sarà più una scelta ma sarà un obbligo visto la saturazione totale di quelle frequenze e la disponibilità ridicola di canali.
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