EMI e Warner: fusione all'orizzonte?

EMI e Warner: fusione all'orizzonte?

I due colossi della musica prossimi alle trattative per un'eventuale fusione. Ma bisogna attendere l'opinione dell'EU

di pubblicata il , alle 09:18 nel canale Multimedia
 

EMI ha annunciato nel corso della giornata di ieri la possibilità di portare avanti un accordo di fusione con Warner Music. I cataloghi delle tue etichette diverrebbero unificati, e si verrebbe quindi a creare una realtà in grado di dominare il 25% del mercato della musica.

EMI ha comunque assicurato che non sono ancora state portate avanti, da parte di Warner, la quale acquisterebbe EMI, proposte preventive o formali. In altri termini non è ancora stata intrapresa alcuna trattativa, ma tra le due compagnie hanno avuto luogo solamente alcuni colloqui di confronto.

Il primo ostacolo a questa operazione potrebbe comunque essere presentato dagli organismi di controllo, in modo particolare dall'Unione Europea. Gà nel corso dell'estate passata l'Unione Europea ha infatti respinto in prima istanza la fusione tra Sony e BMG, per via delle rimostranze presentate da Impala, un consorzio di etichette indipendenti.

Warner, almeno da questo punto di vista, si è mossa per mettersi al riparo, proponendo ad Impala un accordo secondo cui quest'ultima supporterà qualunque tipo di fusione tra EMI e Warner. Impala sembra particolarmente soddisfatta dal momento che l'accordo prevede una sere di punti che permetteranno una migliore competitività sul mercato oltre ad un supporto, anche dal punto di vista economico, alle etichette indipendenti.

Impala ha inoltre dichiarato di essere ancora contraria alla fusione tra Sony e BMG, almeno finché non verrà siglato un accordo simile a quello proposto da Warner.

Salvaguardare l'equilibrio tra etichette indipendenti e colossi è piuttosto importante per tutti: se le prime continuano ad avere la possibilità di accedere equamente al mercato, senza essere soffocate dalle quattro "grandi sorelle", queste ultime hanno modo di poter "attingere" dal parco artisti delle etichette indipendenti una volta che qualcuno ha raggiunto fama e notorietà.

8 Commenti
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Rubberick21 Febbraio 2007, 09:28 #1
Madonna e come la chiameranno? Mafia Music Inc.? xD

Si va sempre di + verso la Global Korporation Inc.
faber8021 Febbraio 2007, 10:05 #2
....è inevitabile... )
spazzeranno così eventuali concorrenti con "Riddick, convertiti ora o muori per sempre"
MesserWolf21 Febbraio 2007, 10:24 #3
Ma in teoria queste etichette non dovrebbero perdere potere oggi come oggi?

Cioè, nell'era di internet, che ce ne si fa della industria discografica?

Se fossi un artista (specie quelli già affermati) cercherei di saltare quel passaggio (che tra l'altro si prende la maggior parte dei profitti), e mi metterei direttamente in contatto con i vari itunes allmp3 etc per la distribuzione dei miei brani. Investendo in pubblicità tradizionale, e buttando qualche demo online free (tutti soldi recuperabili col surplus di utili dato dalla integrazione a valle della produzione).

Secondo un interessante articolo d'opinione apparso su tgdaily, mi pare, sostenevano che il vero motivo per cui le grandi della musica si accaniscono contro i sistemi p2p(citano Napster), non è solo il desiderio di combattere gli ipotetici guadagni mancati a causa della pirateria, bensì mettere i bastoni tra le ruote a sistemi di distribuzione in cui non c'è spazio per loro e i loro ingenti margini di profitto.

Insomma, chi ha bisogno della emi & company?
Rubberick21 Febbraio 2007, 10:40 #4
Tecnicamente nessuno, ma con il peso monetario assunto in questi anni proprio grazie a cd & co riescono a far pressione sui governi per gestire i diritti d'autore nell'era digitale...

Cosa per me super-sbagliata, un autore oggi come oggi dovrebbe avere la possibilita' di gestirseli in santa pace e vendere come un pazzo via internet godendo appieno e non il 5% di quanto si fa l'azienda...
Therinai21 Febbraio 2007, 11:15 #5
Originariamente inviato da: faber80
....è inevitabile... )
spazzeranno così eventuali concorrenti con "Riddick, convertiti ora o muori per sempre"


Tranki , la EMule Music non la batte nessuno
magilvia21 Febbraio 2007, 12:28 #6
Se fossi un artista (specie quelli già affermati) cercherei di saltare quel passaggio (che tra l'altro si prende la maggior parte dei profitti), e mi metterei direttamente in contatto con i vari itunes allmp3 etc per la distribuzione dei miei brani. Investendo in pubblicità tradizionale, e buttando qualche demo online free (tutti soldi recuperabili col surplus di utili dato dalla integrazione a valle della produzione).

E sarebbe altamente auspicabile! Peccato che questi colossi non si faranno scalzare via tanto facilmente: i mezzi li hanno. Inoltre molti artisti sono legati da contratti alle major da cui probabilmente è difficile liberarsi.
JohnPetrucci21 Febbraio 2007, 14:53 #7
Originariamente inviato da: Rubberick
Tecnicamente nessuno, ma con il peso monetario assunto in questi anni proprio grazie a cd & co riescono a far pressione sui governi per gestire i diritti d'autore nell'era digitale...

Cosa per me super-sbagliata, un autore oggi come oggi dovrebbe avere la possibilita' di gestirseli in santa pace e vendere come un pazzo via internet godendo appieno e non il 5% di quanto si fa l'azienda...

Sottoscrivo.
Diciamo che lo strapotere delle major ha ridotto gli artisti(veri artefici di ciò che producono) ad accontentarsi delle briciole, e il prezzo della musica rimane paradossalmente elevato.
Il sistema è marcio e andrebbe rifondato in primis dagli stessi artisti, magari attraverso delle loro associazioni o case discografiche indipendenti che boicottino un tale circolo vizioso senza uscita.
Kivron21 Febbraio 2007, 15:08 #8
Originariamente inviato da: magilvia
Inoltre molti artisti sono legati da contratti alle major da cui probabilmente è difficile liberarsi.


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