Btjunkie: un passaggio attraverso Google per tornare in Italia?

Una sfida che arriva attraverso TorrentFreak da parte del proprietario di Btjunkie: utilizzare Google App come proxy per tornare in Italia
di Gabriele Burgazzi pubblicata il 19 Luglio 2011, alle 14:11 nel canale MultimediaSettimana scorsa ci siamo occupati, con questa notizia e nel TGTech della vicenda Btjunkie. NGI e Fastweb, due noti ISP (Internet Service Provider) italiani, sono stati accusati di favoreggiamento nei confronti di Btjunkie, vista la mancata inibizione (a dire della procura) del noto portale di accesso per il download di link torrent.
A distanza di pochi giorni dalla vicenda, però, Btjunkie torna alla carica annunciando la realizzazione di un proxy che sfrutti le Google Apps per rendere il portale comunque accessibile. Una vera e propria sfida. Una sfida perchè, per inibire l'accesso al sito, se questa manovra promessa da Btjunkie avverrà, la Procura dovrà bloccare gli IP di Google. Non poca cosa, quindi.
Quando parliamo di proxy web indichiamo una struttura che permette di fare da vero e proprio tramite per la richiesta di una determinata pagina web: ecco perchè, passando attraverso un proxy, potremo comunque accedere al servizio Btjunkie.
La Guardia di Finanza di Cagliari, in seguito alla vicenda di settimana scorsa aveva chiesto agli ISP di rendere inaccessibile anche il portale proxyitalia.com, utilizzato per accedere comunque al popolare sito per il download di link torrent. Poco conta che in rete siano migliaia i servizi di proxy messi a disposizione dell'utente a titolo completamente gratuito.
La "minaccia" di Btjunkie viene riportata dalle pagine di TorrentFreak, a questo indirizzo. Secondo quanto riportato dal noto sito il proprietario di Btjunkie, contattato direttamente, avrebbe affermato che "Offrirò lo stesso tipo di servizio proxy (con riferimento a proxyitalia.com), ma ospitato sotto le Google app. Vediamo se la polizia intende anche bannare gli indirizzi IP di Google stessa".
AGGIORNAMENTO 14:50
Btjunkie ha già attivato il proxy installato attraverso il Google App Engine: la questione assume così altri toni, una vera e propria sfida lanciata. Ne parla sempre TorrentFreak, a questo indirizzo. In attesa di svolgimenti, seguiremo la vicenda da vicino.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCome poi se bloccando un tracker torrent potessero risolvere "il problema" alla radice -.-
GDF Fail
Ma che alla fine è la stessa cosa che accade coi tracker torrent XD Ne hanno chiuso un paio, ma poco importa che ci siano migliaia di tracker
Che poi quando chiusero TPB se non sbaglio bloccarono solo il DNS
Una sola parola...
INCOMPETENTI!!...ed un altra...
FANNULONI!!!
...ed un'altra ancora...
TERRORISTI!!!
Se c'è reato si elimina eventualmente il dominio e si prendono gli eventuali proprietari, altrimenti bloccare semplici IP non serve a nulla ma diventa solo un attentato alla stabilità, visibilità e fruibilità della rete tutta.
...ed un altra...
FANNULONI!!!
...ed un'altra ancora...
TERRORISTI!!!
Se c'è reato si elimina eventualmente il dominio e si prendono gli eventuali proprietari, altrimenti bloccare semplici IP non serve a nulla ma diventa solo un attentato alla stabilità, visibilità e fruibilità della rete tutta.
moderiamo il linguaggio 5gg per insulti
Temo sia davvero dura "bloccare qualcosa" sul web.
Certo, si può semrpe andare alla "fonte", come le stesse autorità americane (ICE - Homeland security) hanno fatto con alcuni siti di streaming, sequestrando tutto.
C'è però il rischio che quegli stessi siti riaprano altrove entro poche ore.
Temo sia davvero dura "bloccare qualcosa" sul web.
non è dura, è impossibile.
anche senza installare programmi come TOR basta semplicemente usare dei web proxy
uno a caso http://www.webproxy.ca/
basta solo inserire nella barra l'indirizzo e lui naviga per te ritrasmettendoti i dati con un'altro IP, e magicamente btjunkie.org torna fruibile.
sono solo blocchi per chi internet non lo sa usare.
Più semplicemente basta cambiare dns. Questi blocchi non servono a nulla tranne che a far sapere al mondo intero che in Italia i mezzi di comunicazione sono talmente liberi che si censura un server proxy solo perchè qualcuno lo ha utilizzato per piratare.
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