Batterie: ora si possono anche stampare

Batterie: ora si possono anche stampare

Un gruppo di ricercatori del Fraunhofer Research Institution

di pubblicata il , alle 08:59 nel canale Multimedia
 

Un gruppo di ricercatori del Fraunhofer Research Institution for Electronic Nano Systems è riuscito ad impiegare un processo a stampa per la creazione di batterie estremamente sottili, con l'obiettivo di poter arrivare entro alla fine dell'anno alla fase di produzione commerciale.

Il gruppo di ricercatori, guidato dal professor Reinhard Baumann, ha già realizzato tali batterie in laboratorio. "Il nostro obiettivo è di arrivare alla produzione in volumi di queste batterie al prezzo irrisorio" ha detto il dottor Andreas Willert, group manager presso l'ENAS.

Le batterie pesano meno di un grammo ed hanno uno spessore inferiore al millimetro. Sono prive di mercuro e quindi non sono particolarmente dannose per l'ambiente. Vengono realizzate a stampa utilizzando un metodo molto simile a quello impiegato per le comuni t-shirt. Un lobo di gomma imprime la pasta attraverso uno schermatura posta sul substrato, con apposite sagomature a copertura delle aree che non devono essere stampate. I singoli strati hanno uno spessore di pochissimo superiore a quello di un capello.

La batteria è composta di differenti strati: in particolare sono presenti un anodo di zinco e un catodo di manganese, elementi di comune reperibilità a livello industriale. La tensione prodotta è di 1,5V e impiegando diverse batterie in serie è possibile raggiungere tensioni fino a 6 volt.

Tuttavia l'anodo e il catodo si consumano gradualmente nel corso di questo processo. Come conseguenza la batteria è realmente utilizzabile per applicazioni che hanno un ciclo di vita molto limitato o requisiti energetici ridottissimi, come carte elettroniche o gadget e accessori.

27 Commenti
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zhelgadis06 Luglio 2009, 09:34 #1
Un "cosa" di gomma? Manca una parola nell'articolo
Hactor06 Luglio 2009, 09:46 #2
intrigante questo sistema.
Debian-LoriX06 Luglio 2009, 09:49 #3
Speriamo che aumentino la capacità per estenderne l'utilizzo anche in altri campi
Special06 Luglio 2009, 10:15 #4
che è un lobo di gomma?? O.o
SuperSandro06 Luglio 2009, 10:28 #5
"Come conseguenza la batteria è realmente utilizzabile per applicazioni che hanno un ciclo di vita molto limitato o requisiti energetici ridottissimi, come carte elettroniche o gadget e accessori."

Per quanto i requisiti siano ridottissimi (mi vengono in mente solo gli orologi da polso) non riesco a immaginare altri dispositivi che esigono spessori ridottissimi e si accontentano di autonomia limitata. Gadget? Tipo le collanine che si illuminano a intermittenza? Già quelle - con batteria a pastiglia - durano poco; figuriamoci con queste...

Ma, a parte questo, 'ste batterie sono ricaricabili?
Samoht06 Luglio 2009, 10:37 #6
Originariamente inviato da: Special
che è un lobo di gomma?? O.o
Signori, "lobo" sta per "lembo", "pezzo": non avete mai sentito questa parola??"Lobo", come i "lobi" delle orecchie... non ci posso credere! ma "grammatica" è diventata una materia facoltativa, al giorno d'oggi nelle scuole??
Originariamente inviato da: SuperSandro
Per quanto i requisiti siano ridottissimi (mi vengono in mente solo gli orologi da polso) non riesco a immaginare altri dispositivi che esigono spessori ridottissimi e si accontentano di autonomia limitata.
é probabile che si riferiscano a carte "chip" che per qualche motivo necessitano di alimentazione autonoma.
Originariamente inviato da: Special
Gadget? Tipo le collanine che si illuminano a intermittenza? Già quelle - con batteria a pastiglia - durano poco; figuriamoci con queste...
Mi vengono in mente poi quelle pile a led che si vedevano in giro qualche tempo fa, sottili e grandi come una carta di credito ed erano leggermente più spesse - si attivavano premendo la parte centrale, ma una volta esaurite si gettavano (è ora di iniziare a produrre roba riciclabile fin dalla fase di progetto).
Originariamente inviato da: Special
Ma, a parte questo, 'ste batterie sono ricaricabili?
Non credo, visto che sostengono che l'anodo e il catodo (i "poli" della batteria, per coloro che hanno scelto di non avvalersi dell'ora di grammatica a scuola ) sono talmente sottili da consumarsi durante l'utilizzo. In realtà questa cosa succede in tutte le batterie (ricaricabili e non ), ma nelle batterie tradizionali questi elementi sono più grossi e il problema non è di rilievo.
gianluca.f06 Luglio 2009, 11:01 #7
ci voleva proprio una nuova batteria usa e getta per nuovi e sottili oggetti usa e getta.
BrightSoul06 Luglio 2009, 11:30 #8
Dato il ridotto spessore, queste batterie si potrebbero usare nelle carte di credito con display che sono attualmente in sperimentazione.

http://www.corriere.it/scienze_e_te...44f02aabc.shtml

Il possessore della carta attiva il display una volta ogni tanto, quindi se anche il ciclo di vita di queste batterie fosse di poche ore sarebbero comunque adatte allo scopo.
Special06 Luglio 2009, 12:14 #9
Salvo che a grammatica si studia la costruzione delle frasi e non il significato delle parole.

Personalmente, salvo parti umane, non avevo mai sentito utilizzare la parola lobo in nessun'altro contesto.

Magari a casa tua dite "mi passi un lobo di pane" o "vuoi un altro lobo di arrosto"... può darsi.. ci mancherebbe.. ma siccome dalle mie parti no, rimango sdubbiato nel leggere la parola lobo in un contesto che non sia anatomia..

Mi chiedo quindi perchè usare lobo invece di lembo o pezzo...


E cmq tutta quella roba non l'ho scritta io
Ray_of_Light06 Luglio 2009, 12:15 #10
Zinco al polo negativo e Biossido di Manganese al polo positivo è la tipica composizione di batterie primarie alcaline e saline; tali batterie non sono ricaricabili. La novità, nelle batterie stampabili, sta nel processo di produzione e non nella chimica utilizzata.
"Tuttavia l'anodo e il catodo si consumano gradualmente nel corso di questo processo" Quale processo? Quello di utilizzo della batteria, o quello di produzione?
E' normale che gli elementi attivi si esauriscano durante la fase di utilizzo della batteria, ed è il motivo per cui le batterie si scaricano. Non sembra normale, invece, che si esauriscano durante il processo di produzione.
Saluti
Antonio

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