TSMC naviga bene in un mercato dei chip complesso: i conti del primo trimestre 2023

Il primo trimestre del più grande produttore di semiconduttori per conto terzi al mondo, TSMC, è figlio dei tempi. La "fonderia" taiwanese ha annunciato ricavi per 16,72 miliardi di dollari, un valore che rappresenta un calo del 4,8% su base annua e del 16,1% rispetto al precedente trimestre. Si tratta del primo trimestre di calo del fatturato di TSMC da 4 anni a questa parte. Questo però, per l'appunto, in dollari statunitensi - quindi pesa il cambio.

Se si guarda invece ai dati in dollari taiwanesi, il fatturato è stato pari a 508,63 miliardi, in crescita del 3,6%. L'utile netto si attestato a 206,99 miliardi di dollari taiwanesi, un +2,1% su base annua. Rispetto al Q4 2022, i ricavi sono scesi del 18,7% e l'utile del 30%.

Insomma, dati in chiaroscuro, ma non certo brutti considerando l'andamento economico mondiale e le molteplici problematiche che stanno attraversando il settore tecnologico, dalla domanda in calo al surplus di inventario particolarmente forte nei mesi precedenti. Il margine lordo di TSMC si è attestato al 56,3%.

Al fatturato in crescita fa da contraltare il volume dei wafer prodotti, in calo del 14,6% su base annua, il che significa che la produzione TSMC si è spostata sui processi più costosi, principalmente processori HPC e per smartphone di fascia alta. Nel primo trimestre la società ha consegnato molti chip a 5 nanometri, il 31% dell'intero fatturato legato alla produzione di wafer, mentre i chip a 7 nanometri si sono fermati al 20%. Ai processi più "maturi" la quota restante.

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"La nostra attività nel primo trimestre è stata influenzata dall'indebolimento delle condizioni macroeconomiche e della domanda sul mercato finale, eventi che hanno portato i clienti ad adeguare la loro domanda", ha affermato Wendell Huang, vicepresidente e direttore finanziario di TSMC. "Entrando nel secondo trimestre del 2023, prevediamo che la nostra attività continuerà a essere influenzata dall'ulteriore adeguamento dell'inventario da parte dei clienti". Per il secondo trimestre TSMC prevede un fatturato tra 15,2 e 16 miliardi di dollari USA, con un margine lordo tra il 52 e il 54%.

Nel frattempo, indiscrezioni riportano che TSMC starebbe cercando di ottenere fino a 15 miliardi di dollari in sussidi tramite il CHIPS Act statunitense per il nuovo sito in Arizona (due Fab per un investimento pari a circa 40 miliardi di dollari), anche se ci sarebbero degli intoppi su alcune condizioni richieste da Washington. Il Wall Street Journal scrive che TSMC non è d'accordo a condividere i profitti delle fabbriche con il governo e fornire informazioni finanziarie dettagliate sulle Fab in Arizona.

Le regole per l'accesso ai fondi del Chips Act a stelle e strisce prevedono che le società che ottengono più di 150 milioni di dollari in finanziamenti condividano una parte di eventuali profitti che superano determinate "soglie concordate", oltre a fornire informazioni dettagliate su flussi di cassa previsti, ritorno dall'investimento e redditività. Secondo il presidente di TSMC, Mark Liu, alcune delle condizioni sono inaccettabili e potrebbero dissuadere i produttori di chip dall'investire nel rafforzamento produttivo degli USA nel settore dei semiconduttori.