Semiconduttori, tensioni in aumento: la Cina avvia indagini contro gli Stati Uniti

Semiconduttori, tensioni in aumento: la Cina avvia indagini contro gli Stati Uniti

La Cina ha avviato due indagini contro il settore dei semiconduttori statunitense, accusando dumping e discriminazioni commerciali. Le mosse arrivano a ridosso di nuovi colloqui bilaterali e hanno già spinto in rialzo i titoli dei produttori cinesi di chip. Possibili dazi e restrizioni potrebbero rafforzare la filiera domestica.

di pubblicata il , alle 10:11 nel canale Mercato
 

La tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina si intensifica con l'annuncio (via Bloomberg), da parte del Ministero del Commercio cinese, di due nuove indagini che prendono di mira il settore dei semiconduttori americani. Pechino ha aperto un'inchiesta anti-dumping su determinati circuiti integrati analogici di fabbricazione statunitense - tipicamente prodotti da aziende come Texas Instruments e Analog Devices - e parallelamente un'indagine per presunte pratiche discriminatorie legate alle restrizioni imposte da Washington all'industria cinese dei chip.

Le autorità cinesi sostengono che gli Stati Uniti hanno adottato misure protezionistiche, controlli all'export e l'inserimento di oltre venti aziende cinesi nella "entity list", strumenti considerati lesivi dello sviluppo tecnologico nazionale. Secondo Pechino, tali politiche mirerebbero a contenere la crescita di settori strategici come l'intelligenza artificiale e il calcolo avanzato.

L'indagine anti-dumping avrà una durata prevista di circa un anno, prorogabile di ulteriori sei mesi, mentre quella anti-discriminazione dovrebbe concludersi entro tre mesi. Tra le possibili conseguenze vi sono l'introduzione di dazi compensativi o limitazioni all'uso di chip statunitensi nel mercato interno, scenario che gli analisti ritengono favorevole ai fornitori locali.

Non a caso, i titoli dei produttori cinesi di semiconduttori hanno registrato rialzi significativi: SG Micro, Suzhou Novosense Microelectronics e 3Peak hanno toccato il limite giornaliero massimo del 20% in borsa. Per gli analisti di Citi, eventuali tariffe anti-dumping rappresenterebbero un'opportunità per le aziende nazionali di guadagnare quote di mercato.

Le indagini arrivano in un momento delicato per i rapporti bilaterali: il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifeng si sono incontrati a Madrid in questi giorni per discutere di commercio, sicurezza nazionale ed economia digitale. Sul tavolo vari dossier sensibili come il futuro di TikTok negli Stati Uniti e le misure contro il riciclaggio di denaro.

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