OpenAI punta alla quotazione in Borsa: valutazione potenziale da 1.000 miliardi di dollari
OpenAI starebbe preparando la sua quotazione in Borsa con una valutazione fino a 1.000 miliardi di dollari, nonostante perdite trimestrali stimate in 11,5 miliardi. Il debutto potrebbe avvenire nel 2026 o 2027, anche se la società afferma di non aver fissato una data e che l'IPO non è una priorità
di Andrea Bai pubblicata il 31 Ottobre 2025, alle 11:31 nel canale MercatoOpenAI
OpenAI starebbe lavorando ai preparativi per una offerta pubblica iniziale (IPO) che potrebbe valutare la compagnia fino a 1.000 miliardi di dollari, proiettandola nell'olimpo delle società tecnologiche di maggior valore al mondo. La notizia arriva da Reuters, la quale ha raccolto le dichiarazioni di Sam Altman durante una diretta streaming, il quale ha affermato: "andare in Borsa è il percorso più probabile per noi, considerate le necessità di capitale che avremo".
L’obiettivo dell’IPO sarebbe pertanto quello di garantire ad OpenAI un accesso più efficiente ai capitali per sostenere i piani di Altman di investire migliaia di miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, incluse acquisizioni di larga scala possibili grazie all’uso delle azioni pubbliche come leva finanziaria.
Fonti interne citate da Reuters riferiscono che la Chief Financial Officer Sarah Friar avrebbe indicato il 2027 come possibile obiettivo per la quotazione, anche se alcuni consulenti ipotizzano che il collocamento possa avvenire già nel 2026. Tre persone a conoscenza del piano di OpenAI hanno aggiunto che la società avrebbe discusso una raccolta di circa 60 miliardi di dollari come parte delle trattative preliminari con potenziali investitori. Tale cifra rappresenterebbe l’ammontare del capitale raccolto attraverso la vendita di azioni, e non la valutazione complessiva dell’azienda. Se solo una minoranza delle azioni venisse venduta, il valore complessivo di OpenAI potrebbe facilmente superare la soglia dei mille miliardi di dollari.

Un portavoce dell’azienda ha però dichiarato a Reuters che l'IPO non è comunque l'attuale obiettivo della società e che nessuna data è stata fissata. La priorità è quella di "costruire un business sostenibile e portare avanti la [missione di OpenAI] affinché tutti possano beneficiare dell’AGI".
Le indiscrezioni sulla volontà di approdare ad una quotazione in borsa circolano a pochi giorni dalla ristrutturazione completata il 28 ottobre, che ha ridotto la dipendenza di OpenAI da Microsoft. Il colosso di Redmond ha investito complessivamente 13 miliardi di dollari e possiede ora circa il 27% dell’azienda. Con quest’ultima operazione, la valutazione privata di OpenAI si aggirava attorno ai 500 miliardi di dollari.
Fondata nel 2015 come organizzazione non profit, OpenAI ha poi introdotto una struttura “ibrida” con una divisione for profit supervisionata dalla fondazione originaria. Con la nuova configurazione societaria, la OpenAI Foundation mantiene il controllo con una quota del 26% nel nuovo gruppo e una opzione per ottenere ulteriori azioni al raggiungimento di specifici traguardi di crescita. Un eventuale debutto in Borsa rappresenterebbe un’enorme plusvalenza per gli attuali investitori, tra cui Microsoft, SoftBank, Thrive Capital e MGX.
La società, però, al momento opera ancora in passivo e il più recente report sugli utili di Microsoft ha fornito qualche indicazione: la quota di perdite imputabile a OpenAI ha ridotto l’utile netto di Microsoft di 3,1 miliardi di dollari nel trimestre concluso il 30 settembre. Poiché Microsoft detiene il 27% di OpenAI, ciò suggerisce che la società guidata da Altman abbia registrato una perdita complessiva stimata in circa 11,5 miliardi di dollari nello stesso periodo, una cifra superiore alla metà del fatturato atteso per l’intero 2025.










Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Mova Z60 Ultra Roller Complete: pulisce bene grazie anche all'IA
Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
Una piccola Morte Nera è già sul mercato: il laser Apollo abbatte fino a 200 droni con una sola carica
Sei frodi che minacciano gli utenti nel 2025, e come proteggersi secondo Google
BioShock 4: Take-Two rassicura sullo sviluppo, ma il ritorno della serie resta lontano
Tesla, Musk promette FSD 'quasi pronto' e guida con messaggi al volante entro due mesi
BioWare conferma: il nuovo Mass Effect è in pieno sviluppo e sarà la priorità del team
5 robot aspirapolvere di fascia alta in forte sconto Black Friday: modelli top con lavaggio ad acqua calda, risparmi di centinaia di Euro
Xiaomi Redmi Note 14 5G a 179€ è veramente hot: 8GB di RAM, 256GB di memoria e fotocamera da 108MP con OIS
Veri affari con gli sconti de 15% Amazon Seconda Mano - Warehouse: ancora attiva la promozione di cui in pochi sono a conoscenza
Tutti gli iPhone 16 128GB a 699€, 16e a 599€: costano molto meno dei 17 e sono ottimi, in forte sconto
Take-Two ammette: vendite di Borderlands 4 inferiori alle attese a causa dei problemi della versione PC
Tutti i Macbook Air e Pro con chip M4 che costano poco su Amazon, si parte da 903€, un modello scontato di 500€ veri
GeForce RTX 50 SUPER: non cancellate, ma rimandate al terzo trimestre 2026
Warner Bros. riporterà al cinema i Gremlins dopo 37 anni: uscita fissata per novembre 2027
Hai usato il 'Pezzotto'? Ora anche la Serie A, dopo DAZN, vuole farti pagare (più di 500€)









7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPreferirei investire sulle aziende di computer quantistici, è un investimento a lungo termine ma se un domani scoppia la moda del quantistico,ci si ritrova come quelli che avevano comprato azioni Nvidia a poco prezzo.
Per quanto non ami Elon in questo caso lui è in una botte di ferro perché investe con i soldi veri, questi invece non hanno un centesimo che sia uno in tasca e stanno montando un enorme castello di carte basato solo sulle promesse di un guadagno quando morirà Babbo Natale. (*)
Lo scopo è quello di raccogliere così tanti soldi da investire, ovvero fare un debito pari a quello di una piccola nazione sviluppata, per ottenere una sorta di leva di ricatto per tutti i prossimi debiti che l'azienda farà. Ovvero nessuno che ha investito in OpenAI tanti (ma tanti) miliardi sarà disposto a ritirare il prestito per non farla fallire e perderli tutti. Continueranno a foraggiarla nella speranza che Babbo Natale muoia il più presto possibile.
Nel frattempo prepariamoci ad anni di enormi buchi finanziari e AI messa dappertutto, compreso il rotolo di carta igienica.
Ringrazieranno Nvidia, AMD, Intel, Samsung, Micron, SKHynix, TSMC e probabilmente anche Qualcomm.
(*) Senza soldi hanno già fatto un contratto da 300 miliardi in 5 anni con Oracle, 100 miliardi con Nvidia, 10GW con AMD (i GW sono le nuove unità di misura del debito a quanto pare), hanno progetti per farsi i chip in casa (che pagheranno a TSMC con gli NFT generati dall'AI) e spendono una decina di miliardi l'anno per sviluppare nuovi modelli incassando qualcosa come 1/5 di quest'ultima spesa.
Dove troveranno il modo di pagare tutti i debiti che hanno contratto lo sano solo loro e chi i soldi glieli ha prestati o fornito servizi.
Si chiama investimento in borsa, quindi nessuno garantisce niente a meno che tu non prenda obbligazioni. Anche oggi se compri le azioni di chicchessia azienda (tipo Tesla) nessuno ti garantisce che quando il mercato finalmente si accorgerà che non fa più i soldi di prima, che non ha pià così tanti crediti green da vendere e che ha perso parecchio market share le sue azioni crolleranno a picco.
O se compri le azioni Intel e domani le fabbriche saltano per aria non fallisca.
O se compri quelle Nvidia e domani scoppi la bolla AI, le azioni tornino a valere 50 euro.
Anche meno, considera che OpenAI ha ricevuto finanziamenti in varie forme per oltre 1500 miliardi di dollari e che ora la nuova public benefit company parte da subito con Microsoft che ne detiene il 27%, con altri finanziatori di OpenAI che detengono pacchetti di azioni più piccoli.
In pratica la public benefit company viene usata per ripagare almeno in parte i finanziatori con quote della "nuova" società (in cui Sam Altman si è guardato bene dall'entrarvi dentro direttamente).
Elon il giorno dopo se la ricompra e manda a quel paese Altman
Li dentro c'è Microsoft, se ci prova, useranno Elon per far alzare la quotazione a 2000 miliardi di dollari e poi lo piglieranno per il cu
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".