La bolla dell'AI: perché l'economia dei data center rischia il collasso
Un'analisi di Harris Kupperman di Praetorian Capital rivela come i data center per l'intelligenza artificiale stiano generando perdite annuali di 40 miliardi di dollari contro ricavi di appena 15-20 miliardi
di Andrea Bai pubblicata il 30 Agosto 2025, alle 09:01 nel canale MercatoNegli ultimi anni, i piani dell'industria tecnologica per l'intelligenza artificiale sono cresciuti da ambiziosi a decisamente pericolosi, con l'ammontare di denaro investito nel settore così elevato da rappresentare ora un serio rischio per l'economia più ampia. Ne abbiamo già parlato in un paio di occasioni (Intelligenza Artificiale in stallo? Perché lo scoppio della bolla rischia di travolgere l’economia e Il MIT gela l'entusiasmo sull'AI: 95% dei progetti AI falliti. E secondo Altman: "Perdite enormi in arrivo"), e oggi vi diamo una lettura della situazione da un altro punto di vista, che osserva da vicino la situazione economica dei datacenter, grazie alle valutazioni di un analista di Wall Street. Si tratta di una visione più realista e concreta, lontana dai discorsi su "rendimenti attesi" e "potenziale" che di norma permeano le considerazioni legate allo scoppio di una bolla.
Perché magari in alcuni casi lo si dimentica, ma alla base della più ampia tecnologia AI, spesso definita in modo approssimativo, ci sono ovviamente i data center, che possiamo un po' semplicisticamente - ma senza dubbio concretamente - immaginare come vasti "magazzini" riempiti fino all'orlo di chip specializzati, e infrastruttura collegata, che trasformano l'energia in potenza computazionale, rendendo così possibili tutte le richieste, dalle più strampalate a quelle davvero utili, che quotidianamente vengono rivolte ai chatbot AI.

E' comunque difficile riuscire a tratteggiare un quadro economico chiaro relativamente ai data center, anche per via dell'impressionante quantità di denaro speso per costruirli. Ci ha provato Harris Kupperman, Chief Investment Officer di Praetorian Capital, che ha provato ad osservare cosa accade dietro le quinte della costruzione di un datacenter e di come vengano impiegati i relativi investimenti.
Nel suo intervento Kupperman chiarisce i suoi intenti: "Ho osservato come l'AI sia passata da un interessante trucco da salotto per fare meme, a qualcosa che è sempre più integrato nel mio flusso di lavoro quotidiano. Non sono qui per sminuire l'AI, è il futuro, e riconosco che stiamo solo scalfendo la superficie in termini di quello che può fare". Kupperman però afferma con franchezza: "Riconosco anche una cattiva allocazione di capitale quando la vedo, riconosco una bolla di follia e riconosco l'arroganza".
Datacenter AI: il fatturato non tiene il passo dell'ammortamento
L'analista ha elaborato alcuni calcoli per stimare il costo di un data center, tenendo conto anche dell'inevitabile usura e rottura dei suoi elementi nel corso del tempo. In particolare, proprio su questo aspetto, delinea tre categorie di componenti: i chip, la cui obsolescenza si misura in pochi anni, le infrastrutture, che necessitano di sostituzione ogni dieci anni circa, e l'immobile, la cui durata nel tempo è quasi indeterminata.
Secondo l'analisi di Kupperman, i data center AI costruiti e da costruire nel 2025 saranno oggetto di un ammortamento annuale di 40 miliardi di dollari, laddove contemporaneamente consentiranno di generare tra i 15 e i 20 miliardi di dollari di fatturato. Dato il ritmo attuale con cui le aziende tecnologiche stanno spendendo denaro senza molto ritorno - una scommessa a lungo termine che l'AI renderà obsoleta la manodopera umana - Kupperman stima che i fatturati dovrebbero aumentare di dieci volte (e con un margine lordo di almeno il 25%) solo per raggiungere il pareggio. "Non vedo come ci possa mai essere alcun ritorno sull'investimento data la matematica attuale", ha sottolineato l'analista.Andando ancora oltre, se non ci si volesse accontentare del punto di pareggio e anzi si desiderasse ottenere un utile paragonabile a imprese commerciali di dimensioni simili, Kupperman stima che i data center americani dovrebbero raccogliere un fatturato di 480 miliardi di dollari nel solo 2025.
I numeri messi così forse non aiutano a capire la dimensione del problema. Ecco che Kupperman porta l'esempio di una realtà concreta, con un giro d'affari reale: il colosso dello streaming Netflix oggi riesce a raccogliere intorno ai 40 miliardi di dollari di fatturato annui dai suoi 300 milioni di abbonati. Se le aziende AI applicassero un modello di business ad abbonamento con lo stesso listino di Netflix, avrebbero bisogno nel complesso di un volume di clienti di quasi 3,7 miliardi di individui per ottenere un utile solo sulla spesa per i datacenter. Si tratta di quasi la metà dell'intera popolazione mondiale.
Noi vi diamo un'altra lettura: sapete quali sono le società che riescono a raccogliere un fatturato annuo di almeno 480 miliardi di dollari? Saudi Aramco (480,5 miliardi), la società elettrica statale cinese (545,9 miliardi), Amazon (638 miliardi) e Walmart (681 miliardi).
"Semplicemente, alla traiettoria attuale, stiamo per colpire un muro, e presto", si è preoccupato Kupperman. "Non ci sono semplicemente ricavi sufficienti e non ci potranno mai essere ricavi sufficienti. Il mondo semplicemente non ha la capacità di pagare per così tanta AI".










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53 Commenti
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L IA, che ripetiamo, Intelligente NON È, è utilissima in ambito scientifico e medico. Che poi sarebbe meglio dire la Potenza della IA.
L enorme mole di dati e la grandissima capacità di elaborazione a cui siamo arrivati porterà dei grandi vantaggi.
Poi ok, se qualcuno paga per farsi ingrandire il pene nelle foto dalla IA, eh… ok.
C è anche chi paga per farsi sfondare il sedere…
Ripetiamolo per l'ennesima volta, almeno fino a quando non sarà chiaro a tutti.
Nessuno sa cosa sia l'IA poiché nessuno sa definire oggettivamente e quindi in modo misurabile cosa sia l'intelligenza.
Una delle migliori definizioni che conosco Systematic Approaches to Learning Algorithms and Machine Inferences (SALAMI).
Gli LLM sono un modello di deep learning che non ha niente di intelligente, non ha consapevolezza e senso di realtà, come del resto tutti gli altri. Consuma molte risorse (energia, acqua, terre rare, materiali) e comporta molte esternalità negativa sulla collettività.
Inoltre, ci hanno investito talmente tanto che non sanno come rientrare, per questo stanno infilando la presunta IA ovunque. Tuttavia, la bolla prima o poi scoppierà, lo dicono i numeri.
Will data centers crash the economy?
Speriamo di non dover salvare l'economia come avvenuto dopo la crisi del 2007-2008, dove le banche private sono state salvate con soldi pubblici. Io questa volta non pagherò nulla per salvare big tech, banche o altro.
E come faresti a non pagare se a versare materialmente i soldi è lo stato?
Spiegamelo come lo spiegheresti a un bambino...
Spiegamelo come lo spiegheresti a un bambino...
Lo Stato, appunto, non dovrebbe pagare per il bail out, ristabilendo il principio di " rischio d'impresa "!!
Uno Stato assennato inoltre parlerebbe chiaro fin da subito a società AI e banche: " di zattere di salvataggio non ce ne saranno "!
Un'analisi di Harris Kupperman di Praetorian Capital rivela come i data center per l'intelligenza artificiale stiano generando perdite annuali di 40 miliardi di dollari contro ricavi di appena 15-20 miliardi
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Pensa te: in un altro thread qualcuno mi ha additato, nemmeno tanto indirettamente, di fare del " terrorismo " solo per il fatto di aver scritto delle evinti storture del mercato AI e come si stia gonfiando una bolla speculativa sempre più grande ( simile a quella dei subprime ).
Io capisco che si legge: si spendono QUARTANTA MILIARDIIIIIHHHH e se ne incassano "solo" 25 e sembra che sia la fine del mondo. Ma lo capisco, non avete idea di come funzioni il settore.
Ci sono aziende che hanno adottato (a c@zzo) LLM e non hanno avuto ritorni? Si.
Ci sono aziende e singoli che hanno ottenuto ENORMI benefici? Sì, molti e nei più svariati settori.
tommy781 dice che la gente usa l'IA fintanto "che è gratis", pensa te, io spendo almeno 250-300$ al mese solo per abbonamenti ed API per usare diversi modelli e il ritorno ottenuto è pari ad almeno 10-15 volte quanto speso. E, ripeto, parlo come singolo, non come azienda.
Se domani OpenAI ed Anthropic triplicassero il costo della subscription (e, di conseguenza, facessero lo stesso anche AWS/Azure), pagherei ad occhi chiusi.
Siamo solo agli inizi, adesso si investono soldi, poi si consolida e si fanno soldi. Ci saranno aziende che si mangeranno quasi tutta la torta e un'infinità che saranno spazzate via, esattamente come avviene nel mondo startup da sempre (1-2 su 10 ce la fa). Niente di nuovo sotto al sole.
Io capisco che si legge: si spendono QUARTANTA MILIARDIIIIIHHHH e se ne incassano "solo" 25 e sembra che sia la fine del mondo. Ma lo capisco, non avete idea di come funzioni il settore.
Ci sono aziende che hanno adottato (a c@zzo) LLM e non hanno avuto ritorni? Si.
Ci sono aziende e singoli che hanno ottenuto ENORMI benefici? Sì, molti e nei più svariati settori.
tommy781 dice che la gente usa l'IA fintanto "che è gratis", pensa te, io spendo almeno 250-300$ al mese solo per abbonamenti ed API per usare diversi modelli e il ritorno ottenuto è pari ad almeno 10-15 volte quanto speso.
Se domani OpenAI ed Anthropic triplicassero il costo della subscription (e, di conseguenza, farebbero lo stesso anche AWS/Azure), pagherei ad occhi chiusi.
Siamo solo agli inizi, adesso si investono soldi, poi si consolida e si fanno soldi. Ci saranno aziende che si mangeranno quasi tutta la torta e un'infinità che saranno spazzate via, esattamente come avviene nel mondo startup da sempre (1-2 su 10 ce la fa). Niente di nuovo sotto al sole.
Io so come funziona il mondo finanziario e delle banche che hanno pestato i capitali e ti assicuro che vedere certe cifre non è così rassicurante, solo per il fatto della leva finanziaria adottata.
Le banche i loro capitali non li regalano ed il ritorno lo vogliono in una maniera o nell'altra nei tempi da loro stabiliti. Non mi stupirei quindi che le loro esposizioni siano già state assicurate o cartolarizzate con contratti collaterali ai finanziamenti visto che, ad oggi, il business AI non è capace di garantire un buon rientro. Chi paga questi collaterali secondo te? Il rischio della bolla è proprio lì, con l'aggravante che gli asset fisici a garanzia, datacenter e hardware specifico, con il tempo si svalutano perchè tecnologicamente superati e meno efficienti. Ci fosse almeno un business consolidato, con rientri ragionevolmente stabili e sufficienti nel tempo, il discorso funzionerebbe ma, sfortunatamente, non sta andando così. OpenAI ha già procrastinato al 2029 il suo ipotetico break heaven a fronte di un investimento globale di 40 MLD di USD ( ad Agosto 2025 ).
Globalmente gli investimenti privati nell'AI a fine 2024 ammontavano a 252.3 MLD di USD, il record lo si è toccato nel 2021 con ben 360.7 MLD ( Dati analisi Stanford University ); di questa montagna di miliardi investiti quasi la metà sono a debito. Giusto per chiarire il contesto finanziario in cui l'AI si sta muovendo.
Le banche i loro capitali non li regalano ed il ritorno lo vogliono in una maniera o nell'altra nei tempi da loro stabiliti. Non mi stupirei quindi che le loro esposizioni siano già state assicurate o cartolarizzate con contratti collaterali ai finanziamenti visto che, ad oggi, il business AI non è capace di garantire un buon rientro. Chi paga questi collaterali secondo te? Il rischio della bolla è proprio lì, con l'aggravante che gli asset fisici a garanzia, datacenter e hardware specifico, con il tempo si svalutano perchè tecnologicamente superati e meno efficienti. Ci fosse almeno un business consolidato, con rientri ragionevolmente stabili e sufficienti nel tempo, il discorso funzionerebbe ma, sfortunatamente, non sta andando così. OpenAI ha già procrastinato al 2029 il suo ipotetico break heaven a fronte di un investimento globale di 40 MLD di USD ( ad Agosto 2025 ).
Globalmente gli investimenti privati nell'AI a fine 2024 ammontavano a 252.3 MLD di USD, il record lo si è toccato nel 2021 con ben 360.7 MLD ( Dati analisi Stanford University ); di questa montagna di miliardi investiti quasi la metà sono a debito. Giusto per chiarire il contesto finanziario in cui l'AI si sta muovendo.
Io non sono preoccupato fintanto che c'è reale utilità degli strumenti. In questo caso è tutta una questione di quanto la gente è disposta a spendere per usarli.
Se c'è chi ti spaccia l'IA "gratis" è solo perché in cambio voi state dando i vostri dati per fare training del modello successivo. E' un costo di R&D in pratica (più che di marketing).
Contando che il grosso delle immobilizzazioni è lato training (hai infrastruttura a pieno carico per mesi senza sapere se l'output poi sarà realmente migliore o peggiore per assurdo) e gli stessi server possono essere usati per fare inferenza, se va veramente male puoi rallentare R&D, rilasciare modelli nuovi meno spesso, e servire nuovi clienti.
Io che uso un po' tutte le piattaforme, vi dico che spesso mi ritrovo con errori 503/504 per sovraccarichi dell'infra lato provider. Quindi la domanda c'è ed è forte, bisogna monetizzarla.
Sono convinto che, se si mettesse veramente male, piuttosto che regalare alle banche i DC, li userebbero per servire i clienti. Con un mix di aumento dei prezzi (che in realtà alcuni stanno già facendo limitando i piani a sottoscrizione) ed incremento del TAM, i grandi potrebbero raddoppiare/triplicare il fatturato nel giro di mesi.
Se c'è chi ti spaccia l'IA "gratis" è solo perché in cambio voi state dando i vostri dati per fare training del modello successivo. E' un costo di R&D in pratica (più che di marketing).
Contando che il grosso delle immobilizzazioni è lato training (hai infrastruttura a pieno carico per mesi senza sapere se l'output poi sarà realmente migliore o peggiore per assurdo) e gli stessi server possono essere usati per fare inferenza, se va veramente male puoi rallentare R&D, rilasciare modelli nuovi meno spesso, e servire nuovi clienti.
Io che uso un po' tutte le piattaforme, vi dico che spesso mi ritrovo con errori 503/504 per sovraccarichi dell'infra lato provider. Quindi la domanda c'è ed è forte, bisogna monetizzarla.
Sono convinto che, se si mettesse veramente male, piuttosto che regalare alle banche i DC, li userebbero per servire i clienti. Con un mix di aumento dei prezzi (che in realtà alcuni stanno già facendo limitando i piani a sottoscrizione) ed incremento del TAM, i grandi potrebbero raddoppiare/triplicare il fatturato nel giro di mesi.
Alle banche e società finanziare dei Data Center gli importa il giusto o nulla... Come ho scritto loro guardano solamente il lato economico/finanziario del business e alle rispettive garanzie.
Puoi anche quadruplicare i prezzi dei servizi AI ma se la domanda rimane relativamente debole perchè l'offerta è poco interessante o sfruttabile, si rimane fermi al palo. Quindi il nocciolo è, dopo che è stata già spesa una montagna di investimenti, quanto il mercato è disposto a pagare per i servizi IA e quali benefici effettivamente porteranno. L'incongruenza è tutta qui. Ad oggi c'è molto fumo e poco arrosto!
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