Intel, un piano "senza precedenti": si valuta una partecipazione al 10% del governo USA

Intel, un piano "senza precedenti": si valuta una partecipazione al 10% del governo USA

Washington studia un accordo inedito che trasformerebbe parte dei sussidi del Chips Act in una partecipazione azionaria per rafforzare la capacità produttiva di semiconduttori negli Stati Uniti

di pubblicata il , alle 11:11 nel canale Mercato
Intel
 

La Casa Bianca ha confermato martedì di essere al lavoro sui dettagli di un piano che vedrebbe il governo statunitense acquisire una partecipazione del 10% in Intel. A negoziare i termini dell'accordo sarebbe il segretario al Commercio, Howard Lutnick, per un'operazione che viene definita come "un’idea creativa mai tentata prima". Con l'eventuale partecipazione, l'amministrazione Trump intende rafforzare la sicurezza nazionale e la competitività economica degli Stati Uniti, e anche a garantire un ritorno per i contribuenti, trasformando i sussidi previsti dal Chips Act in una quota azionaria.

Intel al momento non ha ancora rilasciato una posizione ufficiale sul piano. L'azienda di Santa Clara ha ottenuto proprio nei giorni scorsi un importante investimento di 2 miliardi di dollari da SoftBank e con l’ipotesi, avanzata dal CEO Masayoshi Son, di rilevare del tutto la divisione produttiva della compagnia americana, gravata da continui ritardi e costi elevati. 

Sul fronte dei sussidi statali, Intel ha già ottenuto circa 2,2 miliardi di dollari dei fondi previsti dalla legge, che ammontano complessivamente a 10,9 miliardi tra sovvenzioni dirette e contributi della Difesa, legati al raggiungimento di specifici obiettivi per i progetti produttivi avviati in Arizona, Ohio, New Mexico e Oregon. Gli aiuti pubblici equivalgono di fatto a circa il 10% della capitalizzazione del gruppo, oggi valutata intorno ai 100 miliardi di dollari.

Howard Lutnick ha ribadito che la scelta di acquisire una partecipazione, pur senza diritti di voto o di governance, risponde a una logica di reciproco beneficio: “Gli Stati Uniti devono ottenere qualcosa in cambio: perché concedere miliardi a un’azienda di queste dimensioni senza vantaggi concreti per i cittadini americani?”. Nelle sue dichiarazioni ha sottolineato inoltre l’urgenza di ridurre la dipendenza dal mercato taiwanese: “Non possiamo affidarci a un Paese distante 9.500 miglia dagli Stati Uniti e a soli 80 dalla Cina”.

Il Chips Act, approvato nel 2022 con un raro consenso bipartisan, ha finora finanziato non solo aziende statunitensi, ma anche gruppi stranieri come TSMC, Samsung, SK Hynix e GlobalWafers, tutti in fase di espansione negli Stati Uniti. Tuttavia, l’amministrazione Trump intende rivedere queste politiche, puntando a garantire un controllo diretto sulle filiere considerate più critiche per la sicurezza del Paese.

9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
r134820 Agosto 2025, 11:46 #1
Puro comunismo

E ora vediamo i trumpisti de noantri come lo giustificano...
pachainti20 Agosto 2025, 11:58 #2
Originariamente inviato da: r1348
Puro comunismo

E ora vediamo i trumpisti de noantri come lo giustificano...


Il libero mercato vale solo per gli altri. Loro sono liberi di creare monopoli (tutte le big tech), salvare le banche dopo la crisi del 2008 e in generale fare come gli pare. Fino a quando ci sono i bischeri che gli vanno dietro...
Max Power20 Agosto 2025, 13:41 #3
CCCP
maldepanza20 Agosto 2025, 14:16 #4
Anche in Italia e altri stati occidentali esistono partecipazioni minoritarie dello stato in aziende quotate in borsa, o no?
Gnubbolo20 Agosto 2025, 15:01 #5
in politichese si chiama dirigismo ed è una cosa eccellente perchè limita il potere di chi si muove per danneggiare i settori strategici nazionali.
zbear20 Agosto 2025, 18:40 #6
VOMITEVOLE!! Lo definirei tranquillamente turbativa di mercato!
icoborg21 Agosto 2025, 00:37 #7
COMUNIST....oh wait...
corvazo22 Agosto 2025, 05:38 #8
Il communismo è controllo totale dei mezzi di produzione, dell'economia e di ogni aspetto della vita. Il fatto che i paesi comunisti odierni abbiano un controllo parziale dell'economia che si concentra in settori strategici è per semplici questioni pratiche. La partecipazione esiste anche in Italia ed è meglio che ci sia, piuttosto che un'azienda del territorio vada nelle altrui mani. La forza di una nazione sta nell'industria. Quando vedete che mandano in malora decenni di know-how ed esperienza industriale, continuando ad ammazzarvi di tasse quasi foste in Unione Sovietica, vi suggeriscono in vari modi di darvi al turismo e alla cucina eno-gastronomica o di guidare un'auto elettrica per salvare il mondo perché è il futuro, mi farei qualche domanda.
AlexSwitch22 Agosto 2025, 13:02 #9
Originariamente inviato da: corvazo
Il communismo è controllo totale dei mezzi di produzione, dell'economia e di ogni aspetto della vita. Il fatto che i paesi comunisti odierni abbiano un controllo parziale dell'economia che si concentra in settori strategici è per semplici questioni pratiche. La partecipazione esiste anche in Italia ed è meglio che ci sia, piuttosto che un'azienda del territorio vada nelle altrui mani. La forza di una nazione sta nell'industria. Quando vedete che mandano in malora decenni di know-how ed esperienza industriale, continuando ad ammazzarvi di tasse quasi foste in Unione Sovietica, vi suggeriscono in vari modi di darvi al turismo e alla cucina eno-gastronomica o di guidare un'auto elettrica per salvare il mondo perché è il futuro, mi farei qualche domanda.


Infatti... Inoltre, per quanto riguarda Intel, si starebbe trattando per un 10% delle azioni. Certo il Governo USA diventerebbe il primo investitore istituzionale della società, in termini di quota, ma l'azionariato globale di Intel è abbastanza frazionato sia come investitori che come FCI, nonché come ripartizione geografica dei capitali. Un quadro così metterebbe la società al riparo da eventuali colpi di testa presidenziali, che verrebbero contenuti in ambito CdA.

Certo vedere come si è ridotta Intel nel giro di appena 5 anni fa riflettere...

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^