Intel, PC e server frenano e i conti non tornano: perdita di 700 milioni di dollari nel Q4 2022

Intel, PC e server frenano e i conti non tornano: perdita di 700 milioni di dollari nel Q4 2022

Intel ha presentato una brutta trimestrale: la frenata del settore PC, del mondo server e un inventario mai così alto che il mercato fatica a digerire fanno colare a picco i ricavi (-32%) e portano a una perdita di 700 milioni di dollari. E del doman non v'è certezza.

di pubblicata il , alle 08:41 nel canale Mercato
Intel
 

L'ultima trimestrale di Intel è già stata definita da qualcuno "orribile" ma, terminologia a parte, è senza dubbio molto negativa. Il quarto trimestre 2022 si è chiuso con un fatturato di 14 miliardi di dollari in calo del 32% sullo scorso anno. Con questa performance, Intel chiude l'intero anno a 63,1 miliardi di dollari, un valore in calo del 20% sul 2021.

Oltre ai ricavi, vi sono altri numeri che evidenziano l'ennesima trimestrale difficile per il colosso dei microchip. Il margine lordo si è fermato al 39,2% contro il 53,6% di un anno (le fabbriche che non funzionano a pieno regime a causa della debole domanda sono un problema), ed è stata registrata una perdita netta di 700 milioni di dollari a fronte dei 4,6 miliardi di dollari di utile netto del Q4 2021.

Numeri che impattano anche sull'intero 2022, con un margine lordo che si è fermato al 42,6% rispetto al 55,4% del 2021 e un utile netto che non ha superato gli 8 miliardi di dollari, scendendo del 60% rispetto ai 19,9 miliardi del 2021.

A determinare i dati del Q4 2022 sono state le divisioni Client Computing Group (CCG) e Data Center and AI (DCAI) che hanno visto il fatturato scendere rispettivamente del 36% e del 33%. Le due principali divisioni di Intel fotografano il rallentamento dell'industria dei PC e la frenata dei grandi colossi del cloud, ma anche un enorme problema di inventario che sta colpendo l'intera industria.


"Nel settore PC, abbiamo visto un ulteriore deterioramento alla fine del 2022. Nel Q3 abbiamo fornito una stima sul mercato PC disponibile (TAM, total available market) per il 2023 pari a 270-295 milioni di unità. Data la continua incertezza e i segnali di domanda che vediamo per il primo trimestre, prevediamo che il valore minimo di tale intervallo rappresenti il risultato più probabile", ha dichiarato il CEO Pat Gelsinger.

"Nel breve terme, l'ecosistema PC continuerà a esaurire le scorte. Per tutto il 2022, il nostro sell-in è stato all'incirca il 10% inferiore al consumo, con una sotto spedizione nel Q4 decisamente superiore a quella dell'intero anno e si prevede che il primo trimestre crescerà di nuovo, prefigurando la digestione dell'inventario più significativa nei nostri dati storici. Pur sapendo che questa dinamica dovrà invertirsi, prevedere quando sarà difficile", ha aggiunto il CEO.

Rimane sulla linea di galleggiamento il business Network and Edge (NEX) con un calo dei ricavi dell'1%, mentre crescono Mobileye (+59%), Accelerated Computing Systems and Graphics (AXG) con un +1% e Intel Foundry Services (IFS), la divisione che si occupa della produzione per conto terzi, con un +30%. Le ultime tre voci di bilancio citate, però, sommano ricavi trimestrali per poco più di 1,1 miliardi di dollari, quindi hanno un peso marginale sul bilancio.

In questo scenario, Intel afferma che continuano i progressi nella messa a punto di "cinque processi produttivi in quattro anni", un piano che secondo i vertici riporterà l'azienda a riguadagnare la leadership nelle prestazioni e nei consumi entro il 2025.

"Intel 7 è in produzione ad alti volumi sia nel settore client che server. Intel 4 è pronto per la produzione, con l'avvio della produzione di Meteor Lake attesa nella seconda metà del 2023. Intel 3 continua a progredire ed è sulla buona strada. Per quanto riguarda Intel 20A e Intel 18A, i primi chip interni di test e quelli di grandi potenziali clienti delle nostre fonderie, hanno eseguito il tape out e vi sono prodotti in fase di fabbricazione".

Tornando alla divisione IFS (Intel Foundry Services), i cui piani c'interessano da vicino vista l'intenzione di Intel di aprire nuove Fab e stabilimenti nel Vecchio Continente, Italia compresa (forse), il record di fatturato è un segnale incoraggiante. "Abbiamo anche aggiunto una società leader nelle soluzioni cloud, edge e datacenter come cliente di Intel 3".

Intel si aspetta un andamento finanziario ancora più difficile per il periodo in corso: la società prevede ricavi per 10,5-11,5 miliardi di dollari e un margine lordo del 34,1% per il Q1 2023. Da sottolineare che Intel ha varato un piano di ristrutturazione - compresi licenziamenti - sul finire del 2022 con l'obiettivo di ridurre i costi di 3 miliardi di dollari nel 2023, salendo a una cifra complessiva di 8-10 miliardi di dollari entro il 2025.

"Stiamo eseguendo in modo ancora più aggressivo le misure sui costi che abbiamo descritto nel terzo trimestre, anche se manteniamo intatti gli investimenti fondamentali per la nostra trasformazione a lungo termine. […] Prevediamo che la debolezza macroeconomica persista almeno per tutta la prima metà dell'anno, con la possibilità di miglioramenti nella seconda metà. Tuttavia, data l'incertezza nel contesto attuale, non forniremo indicazioni sulle entrate oltre il primo trimestre".

17 Commenti
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frankie27 Gennaio 2023, 08:44 #1
A quanto sembra han già tagliato il team per lo sviluppo di RISC-V...
dwfgerw27 Gennaio 2023, 09:08 #2
La politica di intel fa sorridere.. leggevo i nomi dei processi produttivi.. quando non riescono a competere si inventano sigle, nomi, numerini.. comunque spero che torni competitiva nei processi produttivi, il mondo civilizzato ne ha bisogno..
supertigrotto27 Gennaio 2023, 09:35 #3
Crisi (abbiamo meno soldi in tasca) e prezzi alti.
Per un PC di fascia media,vanno via due stipendi da operaio,come la mettiamo?
csavoi27 Gennaio 2023, 09:36 #4

Perchè così tanti licenziamenti...

...Vorrei ricordare che al "centro del Mondo economico" c'è l'essere umano.
E allora mi chiedo, come mai tantissime grandi multinazionali stanno licenziando personale con numeri a 2 cifre?
Sarà che con la falciata che il diserbante darà all'umanità ci saranno "fisicamente" meno persone cui soddisfare i bisogni?
Può essere che finalmente questa bulimia consumistica giunga al termine?

Poi un'altra considerazione... Ma avete notato che quando INTEL dominava il mercato delle CPU i prezzi erano alle stelle, cosa che non ha mai fatto nè TSMC, nè Qualcomm, pur essendo loro leader nei loro processi industriali?

Ricordate, noi consumatori dobbiamo essere Pro-Nostro-Portafoglio e non pro quella o quell'altra marca...Il mondo civilizzato ha bisogno delle stesse performance (già oggi sovrabbondanti) ma di meno consumi, non solamente da INTEL, ma da tutti: AMD, APPLE, MEDIATEK NVIDIA, QUALCOMM, TSMC...
Vash_8527 Gennaio 2023, 09:44 #5
Il vecchio Pat ha ancora assi nel mazzo, ha stretto accordi con altri CEO di aziende veramente importanti!

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Vul27 Gennaio 2023, 09:45 #6
Se si prendono la briga di produrre cpu che consumino la meta' delle schifezze che rilasciano ora forse una cpu gliela compro e li aiuto economicamente.
Saturn27 Gennaio 2023, 09:46 #7
Originariamente inviato da: supertigrotto
Crisi (abbiamo meno soldi in tasca) e prezzi alti.
Per un PC di fascia media, vanno via due stipendi da operaio, come la mettiamo?


Che si rimane con il pc vecchio. Oppure che, salvo urgenza, con tutta la calma del mondo, lo si assembla un po' per volta. Io ci ho messo oltre un'anno per completare la macchina che andrà a sostituire il mio attuale socket 1366 del 2010. Comunque una buona macchina, ancora performante. Un pezzo alla volta, tutto acquistato usato, salvo la scheda video ma comunque sono riuscito ad assemblare in economia un ottima configurazione.

Concordo comunque, tutto aumenta - stipendi esclusi - e tutto il superfluo verrà messo sempre più in secondo piano. C'è poco da fare.
argez27 Gennaio 2023, 09:59 #8
Non c'è da essere sorpresi, la pacchia della pandemia/mining è finita. Speriamo che anche i conti in rosso di amd e nvidia servano a correggere i prezzi del mercato, almeno un po', perchè così è diventato veramente impossibile comprarsi un pc normale come 4-5 anni fa. Per giocare ora come ora le persone son costrette a comprarsi una console.
Gellison27 Gennaio 2023, 10:59 #9
Originariamente inviato da: frankie
A quanto sembra han già tagliato il team per lo sviluppo di RISC-V...


penso proprio di si, visto i precedenti!
Cromwell27 Gennaio 2023, 11:52 #10
Perdite da milioni di dollari, cali di vendite di un terzo, e di qua e di là... ma prezzi che rimangono invariati... anzi.
Un tempo si diceva meno domanda prezzi più bassi, più domanda prezzi più alti. Io ormai vedo solo meno domanda prezzi invariati o più alti per compensare la meno domanda.

Avanti così che "va/andrà tutto bene"

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