Intel, il crollo azionario non conosce fine: e ora il titolo rischia l'esclusione dall'indice Dow Jones
La profonda crisi di Intel potrebbe essere aggravata ulteriormente da un altro aspetto: il crollo del prezzo azionario ha fatto venir meno le basi per l'inclusione nell'indice Dow Jones, in cui è presente dagli anni '90
di Andrea Bai pubblicata il 05 Settembre 2024, alle 09:01 nel canale MercatoIntel
Come abbiamo ampiamente avuto modo di raccontare nelle scorse settimane Intel, un tempo gigante indiscusso del settore dei semiconduttori, si trova ad affrontare una crisi senza precedenti: l'azienda, che è stata tra le prime due società tech (l'altra è Microsoft) ad entrare nell'indice Dow Jones Industrial Average durante il boom delle dot-com alla fine degli anni '90, rischia ora di uscirvi a seguito del crollo del prezzo delle azioni che ha investito la società durante i mesi passati.
Quest'anno le azioni Intel hanno subito un tracollo di oltre il 60%, con il titolo che ha mostrato la peggiore prestazione tra tutti i componenti dell'indice Dow Jones. Il crollo del prezzo ha portato il titolo Intel ad essere il più basso all'interno dell'indice ponderato per i prezzi. L'eventuale esclusione dall'indice Dow Jones non avrebbe solo un impatto simbolico, ma potrebbe innescare un'ulteriore flessione del titolo sulla spinta di ulteriori vendite, in particolare di tutti quei fondi di investimento attivi e passivi che usano come strategia di investimento proprio la replica dell'indice Dow Jones. Le azioni Intel sono inoltre scese di oltre il 70% rispetto al massimo storico raggiunto nell'agosto 2000, portando la capitalizzazione di mercato dell'azienda sotto i 100 miliardi di dollari per la prima volta in 30 anni. E anche negli ultimi giorni il titolo continua a soffrire in borsa, facendo segnare -8,8% e -3,33% nelle giornate del 3 e del 4 settembre rispettivamente, anche sulla scia dei problemi riscontrati con il processo produttivo 18A durante la produzione di test con Broadcom.

Ma quanto è probabile questa prospettiva? Anzitutto è opportuno considerare che per l'inclusione nel Dow Jones il prezzo rappresenta un parametro chiave (a differenza, ad esempio, di un indice come lo S&P500 in cui è la capitalizzazione di mercato a rappresentare il parametro di riferimento): il comitato di selezione del Dow Jones monitora il titolo con il prezzo più alto all'interno dell'indice e se risulta superiore di 10 volte rispetto al titolo col prezzo minore è probabile che si verifichi un confronto per una ricomposizione dei costituenti. Al momento è il titolo UnitedHealth Group (604,18 dollari, al momento in cui scriviamo) quello con il prezzo più alto, che è di circa 31 volte superiore a quello di Intel (19,43 dollari al momento in cui scriviamo).
Il comitato del Dow Jones non ha al momento rilasciato alcun commento in merito alla possibilità di rimuovere Intel dall'indice. Inoltre le eventuali modifiche ai costituenti non avvengono su base periodica, ma solo in caso di necessità: nel caso del Dow l'ultimo aggiornamento è stato condotto a febbraio, quando Walgreens Boots Alliance ha lasciato il posto ad Amazon.

Chi potrebbe prendere il posto di Intel all'interno del Dow Jones? Il primo nome che balza alla mente, sia "intuitivamente" sia per questioni più concrete, è quello di NVIDIA: oltre a rappresentare una pedina cruciale nel settore dell'intelligenza artificiale, la società ha visto il suo titolo raggiungere un picco di crescita di quasi il 200% da inizio anno. Va però osservato che le azioni NVIDIA sono oggetto spesso di forte volatilità e il Dow Jones preferisce selezionare titoli il cui prezzo è meno soggetto a movimenti particolarmente ampi.
Nel frattempo Intel sta cercando di fare tutto ciò che è materialmente possibile fare per rimettere il treno sui binari e puntarlo nella giusta direzione. Il processo di ristrutturazione pianificato da Pat Gelsinger è però anche costoso, e la società ha deciso di sospendere i dividendi (altra misura che ha innescato vendite del titolo) e varare un'operazione di controllo di costi per recuperare ogni risorsa necessaria. Nei giorni scorsi, inoltre, la società ha avviato un tavolo di lavoro con istituti bancari e d'investimento per valutare diverse opzioni strategiche, tra le quali non vi è da escludere le cessioni di rami d'azienda.










Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Mova Z60 Ultra Roller Complete: pulisce bene grazie anche all'IA
Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
Nasce l'albo degli influencer 'rilevanti' in Italia: AGCOM ha aperto le iscrizioni
Il Digital Networks Act è stato rimandato: troppi aspetti ancora da chiarire
ASUS ROG ha lanciato due nuovi monitor da gaming con pannello Tandem OLED da 27 pollici
I nuovi iPhone 18 Pro potrebbero presentare un design inedito (per Apple)
Una parte dei Galaxy S26 avrà chip Exynos: la conferma arriva da Qualcomm
Amazon permetterà agli autori indipendenti di tradurre i libri con l'AI: arriva Kindle Translate
Il caso Zuckerberg a Palo Alto: una scuola privata non autorizzata e un quartiere in rivolta
Texas contro Roblox: il procuratore generale avvia una causa per la sicurezza dei minori
Offerte auto da urlo su Amazon: da CarPlay e Android wireless al compressore Xiaomi, gli accessori top che stanno andando a ruba
Windows 11 26H1 in arrivo fra pochi mesi: cos'è Bromine e come cambierà l'OS di Microsoft
Un Black Friday continuo a rilascio lento: ecco le novità su Amazon, insieme alle migliori offerte già attive
Redmi Pad Pro da 12,1" 2560x2600 pixel, Snapdragon 7, 10.000mAh, tablet imperdibile a 219,90€
Tesla Roadster rinviata (di nuovo): ora potrebbe non essere nemmeno un'auto
Il nuovo TV premium 2025 Samsung OLED 4K da 55" crolla su Amazon: 779€ sono veramente pochi









38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEh già...
una pedina importante del "governo" USA.
Sembrava impossibile ma sta arrivando la Tempesta Perfetta
che potrebbe anche portare ad un Reale Fallimento, con Smembramento
dell'Azienda e vendita dei brevetti..... magari alla cina.... LOL
Il motivo di cosa? Del probabile delisting dal Dow Jones? Se guardi il grafico del valore azionario da inizio anno c'è da spararsi o da buttarsi dalla finestra!!
A Settembre 2023 Intel valeva 38,18 USD per azione, oggi ne vale meno di 20 ( 19,43 all'ultimo fixing ). Ma il tracollo c'è stato negli ultimi nove mesi dove si è passati da un massimo di 49,55 USD per azione a 19,43: valore più che dimezzato!!
Cosa ci dicono questi numeri? Ci dicono che il mercato ha perso fiducia su Intel e sulla sua capacità di produrre margini e pagare dividendi ( che quest'anno non verranno appunto versati agli investitori ) e poco crede, per usare un eufemismo, nel progetto di Gelsinger sulle fonderie aperte a terzi. D'altronde le nuove CPU Core Ultra 200 e le prossime per la fascia desktop saranno prodotte da TSMC con il suo nodo a 3nm e il nuovo processo 18A pare che abbia dei problemi ( a meno che in Broadcomm non si siano bevuti il cervello ).
TSMC invece in un anno ha aumentato il suo valore di più del 70% con un picco a Luglio del 91%.
Grandi,enormi o colossi tutti possono crollare se non ricevono aiuti esterni ricattando disoccupazione
La crisi era già in atto da tempo
La crisi era già in atto da quando stavano insistendo con la tecnologia a 14nm.14nm
14nm+
14nm++
14nm+++ ecc ecc poi l'anno scorso son passati ai 10nm..
Quante famiglie hanno prodotto con i 14nm senza inserire grandi innovazioni?
Infine lo scandalo è vedere che la 12a, 13a e 14a famiglia sono pressochè identiche..
Alla fine il vero balzo è dalla 12a alla famiglia Core Ultra... (dove quest'ultima per i desktop ancora non è uscita)
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".