Intel e VLSI risolvono una causa sui brevetti da 4 miliardi di dollari
Ennesimo sviluppo nelle molteplici cause che vedono coinvolte Intel e VLSI Technology: le due parti hanno deciso di non procedere con un contenzioso che vedeva VLSI chiedere a Intel la cifra di 4 miliardi di dollari in danni per l'infrazione di brevetti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Dicembre 2022, alle 16:21 nel canale MercatoIntel
Intel e VLSI Technology hanno risolto una delle molteplici dispute sui brevetti che le vedono coinvolte. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters, le parti hanno risolto fuori dalle aule di tribunale un contenzioso depositato in Delaware per il quale VLSI chiedeva a Intel un risarcimento danni di oltre 4 miliardi.
VLSI Technology, come abbiamo già avuto modo di spiegare in precedenti notizie, è un'azienda "zombi": non esiste più come entità a sé stante e che non realizza alcun progetto da tempo, ma ha in pancia diverse proprietà intellettuali con le quali batte cassa presso le società hi-tech in cerca di "facile" incasso.
Nel giugno 1999 VLSI venne acquisita da Philips Electronics per 1 miliardo di dollari e nel 2006 divenne parte di NXP Semiconductors, ex Philips Semiconductors. Ora VLSI è legata al Fortress Investment Group, detenuto dalla giapponese SoftBank.

Nella documentazione depositata, spiega sempre Reuters, VLSI ha archiviato il caso Delaware con pregiudizio, il che significa che non può essere riavviato. Si è anche impegnata a non citare in giudizio i fornitori o i clienti di Intel per i cinque brevetti al centro della causa. Non senza stupore, nessuna delle due parti ha pagato l'altra per porre fine al procedimento. Al momento Intel, oltre a riconoscere l'archiviazione del caso in Delaware, non ha fornito ulteriori dettagli.
Intel e VLSI si stanno scontrando da tempo in diversi tribunali statunitensi e non solo. VLSI ha citato Intel per un totale di 19 brevetti originariamente depositati da Freescale, SigmaTel e NXP. Tutto è giunto all'onore delle cronache nel marzo 2021, quando un giudice del Texas ordinò a Intel di pagare a VLSI la somma di 2,18 miliardi di dollari per aver violato due brevetti, ma nell'ottobre 2022 Intel riuscì a far riaprire parzialmente il caso grazie a un tribunale dell'ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO) che mise in dubbio la validità di una delle due proprietà intellettuali.
Nel novembre di quest'anno un giudice federale del Texas, in altro procedimento, ha stabilito che Intel deve pagare 948,8 milioni di dollari a VLSI Technology per l'infrazione di alcuni brevetti. Insomma, la vicenda è complessa e potrebbero verificarsi altri sviluppi, anche se l'ultima notizia fa pensare che forse si arriverà a una risoluzione totale fuori dalle aule di tribunale.
Al momento Intel sta facendo leva non solo sull'aggregazione di brevetti, ma anche sulla struttura proprietaria di VLSI, definita a dir poco complicata e che permette agli investitori di "trarre ogni vantaggio da questa causa" mentre "nascondono le loro identità al tribunale e al pubblico".










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