Intel, ancora licenziamenti per ridurre i costi in attesa di una (presunta) ripresa del settore PC

Intel, ancora licenziamenti per ridurre i costi in attesa di una (presunta) ripresa del settore PC

Intel conferma la riduzione della forza lavoro in alcune aree. La società ha rilasciato la dichiarazione in seguito alle indiscrezioni su una riduzione importante dei budget delle divisioni Client Computing Group (CCG) e Datacenter and AI Group (DCAI).

di pubblicata il , alle 08:21 nel canale Mercato
Intel
 

Dopo i licenziamenti di entità non precisata sul finire dello scorso anno, sembra che Intel sia pronta a un nuovo round di tagli. Voci di corridoio riportano che la riduzione della forza lavoro potrebbe essere il frutto della diminuzione del 10% del budget a disposizione delle divisioni Client Computing Group (CCG) e Datacenter and AI Group (DCAI), il che significherebbe secondo l'analista Dylan Patel una sforbiciata dell'organico delle due divisioni pari al 20% in totale. 

Intel, che da mesi sta uscendo da mercati non profittevoli, tagliando i progetti senza futuro e intervenendo persino su stipendi e bonus dei dirigenti, ha confermato che sta riducendo il personale, senza però entrare nei dettagli. "Intel sta lavorando per accelerare la sua strategia mentre naviga in un ambiente macroeconomico difficile. Siamo concentrati nell'identificazione di riduzioni dei costi e miglioramenti di efficienza tramite molteplici iniziative, tra cui alcune specifiche riduzioni della forza lavoro e attività in aree dell'azienda".

"Continuiamo a investire in aree fondamentali per la nostra attività per assicurarci di essere ben posizionati per la crescita a lungo termine. Si tratta di decisioni difficili e ci impegniamo a trattare i dipendenti interessati con dignità e rispetto", ha dichiarato un portavoce.

Il taglio del budget delle divisioni potrebbe non essere imputabile tutto ai licenziamenti, ma anche ad altre azioni che potrebbero ad esempio prevedere una revisione dei rapporti con società terze. Attualmente l'unica riduzione di organico conclamata, cioè per cui Intel ha dovuto mettere nero su bianco una nota esplicita, è della settimana scorsa - 3 maggio - e riguarda il taglio di altre 60 persone dal campus di Folsom entro fine mese. I licenziamenti totali a Folsom hanno superato le 500 unità negli ultimi cinque mesi, ma altri potrebbero arrivare in futuro.

Intel viene da una trimestrale che definire difficile è un eufemismo, segnata da una perdita netta di 2,8 miliardi di dollari. Nonostante molte realtà del settore PC guardino alla seconda metà dell'anno come l'inizio della ripresa, il CEO Gelsinger ha usato il termine "modesta" e per il secondo trimestre ha previsto un fatturato tra 11,5 e 12,5 miliardi di dollari - l'anno passato chiuse a 15,3 miliardi - e una perdita di 62 centesimi per azione (nel Q2 2022 fu di 11 centesimi).

Il piano di ristrutturazione varato da Intel nei mesi scorsi punta a raggiungere una riduzione dei costi per 3 miliardi di dollari entro l'anno, arrivando a efficienze per 8-10 miliardi di dollari annui entro il 2025.

15 Commenti
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Vul09 Maggio 2023, 08:59 #1
Fara' molto bene al morale e al futuro di Intel pagare miliardi di dividendi dopo il peggior trimestre fiscale della storia dell'azienda, licenziare il 10% del personale, quando si sta anni luce dietro alla concorrenza AMD/ARM/TSMC e l'unico prodotto con minima speranza di recupero sono addirittura le gpu

Mi auguro che Pat vada nella direzione giusta perche' il futuro di Intel e' importante per l'intero settore industriale occidentale.
r134809 Maggio 2023, 10:09 #2
Ma lo stabilimento in Italia che doveva risollevare le sorti dell'industria tecnologica nostrana allora lo fanno?
Vul09 Maggio 2023, 10:10 #3
Originariamente inviato da: r1348
Ma lo stabilimento in Italia che doveva risollevare le sorti dell'industria tecnologica nostrana allora lo fanno?


Intel vuole una 15ina di miliardi dal governo per finanziare il progetto.

Insomma, solo un paio di migliaia di euro per ogni contribuente italiano

Per me se ne possono pure rimanere a casa.
gigioracing09 Maggio 2023, 10:20 #4
strano sia ancora in calo dopo il nuovo processo produttivo a 10nm uscito solo 4 anni dopo la concorrenza
nickname8809 Maggio 2023, 10:24 #5
Originariamente inviato da: r1348
Ma lo stabilimento in Italia che doveva risollevare le sorti dell'industria tecnologica nostrana allora lo fanno?


Link ad immagine (click per visualizzarla)
nickname8809 Maggio 2023, 10:25 #6
Originariamente inviato da: Vul
Intel vuole una 15ina di miliardi dal governo per finanziare il progetto.

Insomma, solo un paio di migliaia di euro per ogni contribuente italiano

Per me se ne possono pure rimanere a casa.
Ne sono stati richiesti di più per finanziare quella porcheria del reddito di cittadinanza.
Che stronchino completamente il reddito e li diano ad Intel, ovviamente con delle garanzie almeno "decennali".
Saturn09 Maggio 2023, 10:30 #7
Ma voi quanto siete disposti a dargli a Intel ?

Perchè io le do, come mi ha detto il giudice, 300.000 lire, con tanto di ricevuta !

Io sto facendo le cose legali...!
nickname8809 Maggio 2023, 10:35 #8
Originariamente inviato da: Saturn
Ma voi quanto siete disposti a dargli a Intel ?

Dipende dalle garanzie che offre.
Garanzie in termini di permanenza sul territorio ovviamente.

Con le giuste garanzie potremmo dargli anche un assegno in bianco.

Più chips si producono o assemblano quì meglio è.
Notturnia09 Maggio 2023, 14:43 #9
Diamo soldi per il reddito di cittadinanza.. per i conti energia.. per qualsiasi cosa ridicola.. tanto vale darne un po’ anche a chi potrebbe portarci lavoro e qualche crescita futura..

Dubito che il taglio abbia a che fare con i problemi del settore.. vedo che mote aziende IT stanno tagliando e il dubbio che sia legato all’inizio dell’utilizzo massivo delle IA io ce l’ho..
Peppe197009 Maggio 2023, 17:30 #10
Originariamente inviato da: Vul
Intel vuole una 15ina di miliardi dal governo per finanziare il progetto.


Questo "pretendere" soldi o "finanziamenti", sia vero o meno, è parecchio discutibile.

Cmq, i 15 miliardi che indichi, semmai fossero necessari, che il governo li vada a reperire dagli extraprofitti delle grandi imprese e non dai poveracci che non riescono
ad arrivare a fine mese con i loro stipendi e pensioni.

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