Il momento delle decisioni difficili: il CEO di Intel si prepara ai licenziamenti
Dopo le indiscrezioni di Bloomberg, anche Oregon Live - sempre ben informato sui fatti di casa Intel - conferma l'arrivo di una riduzione dei posti di lavoro nelle fila del colosso USA dei microchip. Il CEO Gelsinger avrebbe già anticipato la decisione ai dipendenti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 22 Ottobre 2022, alle 07:51 nel canale MercatoIntel
"Queste sono sempre decisioni difficili, ma i nostri costi sono troppo alti e i nostri margini troppo bassi. Dobbiamo intraprendere azioni per affrontarli". Con questa parole, riportate dal quotidiano Oregon Live, il CEO di Intel Pat Gelsinger avrebbe annunciato l'arrivo di un'imminente ondata di licenziamenti ai propri dipendenti.
Al momento non è chiara l'entità del taglio dell'organico, ma nel filmato mostrato ai dipendenti il massimo dirigente avrebbe indicato l'1 novembre come il giorno in cui saranno comunicate tutte le informazioni del caso. Non è da escludere che qualche dettaglio arrivi già il 27 ottobre, a margine dei risultati finanziari del terzo trimestre.
Già nelle scorse settimane Bloomberg aveva anticipato la prossima riduzione di "migliaia di posti di lavoro" nelle fila del colosso USA dei microchip. "Alcune divisioni, incluse quelle delle vendite e del marketing, potrebbero vedere tagli fino al 20%", disse una "gola profonda" a Bloomberg.
A luglio Intel contava 113.700 dipendenti, già in calo rispetto ai 121.000 del 2021 a causa della chiusura e la vendita di alcune divisioni. La frenata del settore PC a causa della minore spesa da parte di consumatori e aziende presenta il conto a tutti, anche alla rivale AMD che ha annunciato una riduzione dei ricavi previsti per il terzo trimestre.
Nel caso di Intel, si aggiungono anche altre problematiche: i forti investimenti per migliorare ed espandere il proprio comparto produttivo e la pressione competitiva che AMD sta esercitando nel remunerativo mercato server. Proprio il primo punto potrebbe incrinare l'immagine in patria di Intel, visto che i licenziamenti seguirebbero mesi di forti pressioni sul Congresso per far approvare il CHIPS Act e ottenere ingenti sussidi locali e federali con i quali espandere la propria rete di stabilimenti. Intel, al momento, non ha commentato l'indiscrezione.
11 Commenti
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Al posto di pensare all'Ucraina ....
La soluzione
Penso che hanno già pure preso accordi proprio per aver un prezzo del lavoro umano inferiore a quello che pagano in Taiwan, o non ci verrebbero proprio, probabilmente Subappalteranno una Coop essendo in Veneto la nuova fabbrica, chiederanno a Zaia come ha fatto con la Sanità in modo da aumentare l'utile, e prenderanno accordi anche con le scuole per avere i "tirocinanti" tutto l'anno.
Tanto e facile firmare tutto da una scrivania......
.....e il lavoratore che poi si fa 50h di servizio....
Al posto di pensare all'Ucraina ....
Biden pensa ANCHE all'Ucraina, ma per lui gli USA vengono prima.
Ha già sganciato i soldi, é per questo che Intel licenzia solo ora (prima doveva essere sicura che arrivassero).
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